Restrepia dodsonii

Prologo. Quando scrissi il primo articolo di presentazione della Restrepia dodsonii era l’11 settembre del 2016, esattamente 43 anni dopo il colpo di stato in Cile, uno degli avvenimenti più controversi del secolo scorso. Il suo Presidente Salvador Allende, eletto democraticamente pagò con la sua vita. Così scrisse Salvador Allende: “Noi vivremo in eterno in quella parte di noi che abbiamo donato agli altri.”
Per tutte le donne e gli uomini che allora credevano in una dimensione ideale della socieà, fu un colpo al cuore, io ero fra quelli. Mi pervase la tristezza e la disillusione, sappiamo tutti come andò a finire. Cosa può fare un coltivatore di orchidee per ricordare questa persona che per diffendere gli ideali di democrazia diede la sua vita, se non legare un’orchidea della sua collezione ad esso, dandogli il suo nome. Così è stato e in suo onore battezzai questa piccola orchidea: Restrepia dodsonii ‘Salvador Allende’ Oggi 5 giugno 2020 la pianta si è messa a festa per attirare l’attenzione, eccola carica di fiori, a lei l’onore della scena!

Restrepia dodsonii: collezione rio Parnasso

Il genere Restrepia: Quella cinquantina di specie assegnate al genere Restrepia, sono il cruccio e la soddisfazione di molti collezionisti di orchidee. Queste orchidee sono per lo più originarie del Sud America, vivono nelle foreste pluviali del Perù e Venezuela a quote alte, ma alcune specie crescono più a nord fino al Messico.
Il genere Restrepia è stato così nominato in onore del ricercatore Don Jose Restrepo.
Gran parte delle specie possono essere coltivate nelle stesse condizioni ambientali. Esse accettano bene anche situazioni limite e sono molto generose nella formazione di keiki.

Restrepia dodsonii: collezione rio Parnasso

Qualche nota sulla coltivazione
Luce:
Abbastanza filtrata, se le foglie tendono a perdere colore conviene dare luce più intensa. A tal riguardo è interessante seguire la colorazione delle foglie che varia in funzione della luminosità e della temperatura, ottimo segnale per testare la bontà della coltivazione.
Bagnature: Come tutte le orchidee endemiche nelle foreste pluviali, le Restrepia richiedono condizioni estremamente umide.
Temperatura: Creare ambiente fresco e ombreggiato. Troppo caldo mette le piante fortemente in crisi.
Substrato: Se si garantisce buona umidità ambientale, essendo orchidee epifite, possono essere sistemate su cestelli appesi, ma si sviluppano bene anche su vasetti con composto ben drenante a base di corteccia di abete, miscelata con torba di sfagno e perlite.
Alimentazione: Ogni 15 gg. durante lo sviluppo con fertilizzante equilibrato 20-20-20 arricchito di magnesio chelato.

La specie: Restrepia dodsonii Luer 1980. Pianta di piccolissime dimensioni, una miniatura epifita endemica nelle foreste montane dell’Ecuador (Pichincha) ad altitudini da 1000 a 1700 metri con clima ventilato e molto umido. Fiorisce in ogni momento dell’anno e mostra infiorescenze con un singolo fiore con punteggiature color bruno Van Dik e sfondo rosato.

Restrepia dodsonii: collezione rio Parnasso

Etimologia
Restrepia dodsonii, così nominata in onore del botanico americano Dr. Calaway H. Dodson. Dodson è nato a Selma, California il 17 Dicembre 1928. Si è presto specializzato in orchidologia, e nel corso della sua vita ha fatto numerose spedizioni nelle Ande tropicali, Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia. Nel 1960 Dodson, conosce Robert Dressler e con lui inizia una proficua collaborazione nella classificazione di nuove specie di orchidee. Nel 1965 Dodson presenta uno studio sugli agenti impollinatori delle orchidee e la loro evoluzione.
Nella primavera del 1973, Dodson diventa direttore esecutivo della nuova “Marie Selby Botanical Gardens” di Sarasota, in Florida, di cui oggi è “curatore onorario della sezione Orchidaceae”. Nel 1975 Dodson ha creato il genere Dressleria (dal nome Robert Dressler) comprese le specie del genere Catasetum, e riclassificato altre specie del genere Clowesia .
Ora lavora alla creazione di un database, comprese foto, di specie provenienti da tutto il mondo. Ad oggi, il progetto ha raccolto informazioni su 57.000 orchidee.

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