Storie di nomi e di amori… e tu chiamala se vuoi: Vanda Istriana.

Quando fiorì per la prima volta non mi piacque molto e se non fosse stato per Rosetta, mia moglie, che apprezzò molto i fiori così intensi, forse ora non saremmo ad ammirare le sue fioriture. La storia genealogica di questa pianta è abbastanza semplice: Rhynchovanda Blue Angel x Vanda cristata Rhynchovanda Blue Angel = (Rhynchostylis coelestis x Vanda Rothschildiana), ibrido registrato nel 1961.

Vanda Istriana, fioritura 2020 nella collezione rio Parnasso.

Fin qui la botanica, con questi progenitori non poteva non avere fascino e lo cercai nei suoi colori tenebrosi, nella sua voglia di fiorire più volte l’anno e nella sua vocazione a rimanere compatta. Ed è così che mi venne voglia di nominare il mio cultivar, sia per renderlo unico, ma anche per legarlo a sentimenti intimi. La battezzai Vanda Istriana in onore di una terra che amo molto, l’Istria. Se proprio vogliamo dirla tutta, questo ibrido non risultava ancora registrato quando la battezzai. I puristi dell’ orchidologia diranno che con si può, che la botanica ha le sue leggi che vanno rispettate, lo so, ma la trasgressione è un sentimento che mi ha sempre affascinato ed allora concedetemi questo mio piacere. Tutto questo ha anche il suo lato positivo: i pochi fortunati che si son portati a casa una divisione di questa pianta possono dire con orgoglio: ecco la figlia di una Vanda di Guido che lui chiama Istriana… questo non ha prezzo… alla faccia della botanica.

La pianta madre è stata esposta e premiata all’evento europeo EOC nel 2012 a Budapest, eccola in foto

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