Archivio mensile:Aprile 2020

Angraecum germinyanum

Prima fioritura

Angraecum germinyanum è stato descritto da Joseph Dalton Hooker e pubblicato su Botanical Magazine 115: t. 7061. 1889.

Angraecum : nome generico che si riferisce in Malese al suo aspetto simile alla Vanda .

germinyanum : epiteto assegnato in onore di Germiny (conte francese e appassionato di orchidee del 1800).

Angraecum germinyanum Hook. f. 1889

Credo che non ci sia niente di più eccitante in una collezione di orchidee che vedere fiorire una pianta per la prima volta. L’ habitat originale di Angraecum germinyanum è l’altopiano centrale del Madagascar tra i 1000-2000 metri di altitudine. In natura è sottoposta a grossi sbalzi di temperature 34C – 0C. In coltivazione, piante molto mature sono alte quasi 100 cm con 3-5 rami che si estendono per circa 50 cm. I fiori si formano singolarmente di fronte all’ascella delle foglie con un peduncolo di 3 cm di lunghezza. Il labello è rivolto verso l’alto (labello di tipo superiore) ed è alto e largo 1,7-2,3 cm con una punta appuntita nella parte superiore che è più alta di circa 2 cm. Sia i sepali che i petali sono contorti. Lo sperone è lungo 12-13 cm. Angraecum germinyanum ha un periodo di riposo. L’irrigazione dovrebbe essere ridotta e la concimazione interrotta per un periodo di circa tre mesi. Riprendere un normale programma di irrigazione con l’inizio della stagione di crescita.

Angraecum germinyanum Hook f. 1889. Pianta epifita monopodiale fiorisce in primavera e in estate con infiorescenze che portano un fiore ceroso solitario, profumato al gelsomino, di lunga durata, non resupinato, ceroso. Sinonimi: Angraecum bathiei Schltr. 1925; Angraecum ramosum sottosp. bidentatum H. Perrier 1941; Angraecum ramosum var. bathiei (Schltr.) H. Perrier 1941; Angraecum ramosum var. peracuminatum H. Perrier 1941; Arachnangraecum germinyanum (Hook.f.) Szlach., Mytnik & Grochocka 2013; Mystacidium germinyanum (Hook. F.) Rolfe 1904

CURA E COLTURA  
Luce:
 Angraecum germinyanum ama la luce solare intensa ed è in grado di tollerare il sole diretto del mattino e della sera.
Temperatura:
Questo tipo di orchidea richiede un regime di temperatura moderata. Si raccomanda di mantenere le piante alle seguenti condizioni di temperatura durante tutto l’anno: temperatura del giorno a 18-24 ° C; Temperatura notturna a 14-18 ° C.
Umidità:
 Angraecum germinyanum necessita umidità del 60-65% (idealmente del 70-80%). L’aria troppo secca influisce negativamente sullo sviluppo complessivo della pianta: la sua crescita è inibita, le radici iniziano a seccarsi e le foglie diventano flaccide e ingialliscono.
Substrato, supporti in crescita e rinvaso:
Questa specie può essere coltivata in vasi o cesti appesi a traliccio di accompagnamento della vegetazione. Come substrato, è meglio una miscela di corteccia di conifere e carbone. Quando si coltiva su zattere per impedire una rapida essiccazione dell’apparato radicale della pianta, si consiglia di creare un piccolo strato di muschio tra esso e il blocco. Sopra le radici, si può anche mettere lo sfagno vivo o secco.
 Irrigazione:
L’irrigazione di questo tipo di orchidee dipende direttamente dalla temperatura ambiente, maggiore è, più spesso e abbondante sarà necessario irrigare. Le piante che crescono su zattere dovrebbero essere annaffiate ogni giorno al mattino, in modo che la sera le radici delle orchidee possano asciugarsi relativamente bene. Quando si innaffiano le orchidee in vaso, è necessario ricordare che l’acqua in eccesso durante l’irrigazione dovrebbe fluire liberamente fuori dal vaso, poiché il ristagno di acqua può portare molto rapidamente alla decomposizione delle radici e della parte inferiore della pianta. Il substrato tra le innaffiature dovrebbe asciugare bene.

Laelia lundii 'Rosetta' SM/EOC 1994 – SM/EOC 2006

Ricordi e soddisfazioni

Tutto iniziò con questa miniatura, cresciuta in silenzio all’inizio degli anni 90 nella mia collezione, complice lei, così iniziò la partecipazione italiana agli eventi orchidofili internazionali, precisamente con l’EOCCE del 1994. Nel mondo amatoriale italiano delle orchidee non succedeva gran che. Si usciva dalla strana avventura della SIO, con un manipolo di “sognatori” che tentava di dar vita ad una nuova associazione orchidofila italiana. Già, ma gli orchidofili? Prestigiose collezioni, per vari motivi, avevano chiuso i battenti, lasciando sul campo le macerie e quel che rimaneva era gestito con visione privatistica. A livello europeo le cose andavano diversamente: nel 1994 tocca alla Germania l’organizzazione dell’ European Orchid Council Conference and Exhibition (EOCCE), Presidente della associazione ospitante (DOG) il mitico Gerald Roelke. Uno dei sognatori della neonata AIO, Franco Bruno, pensa bene di partecipare come Italia. Già, ma con le piante di chi? In giro non c’era gran che di disponibile. Mi si chiede di mettere a disposizione la mia collezione, con una buona dose di incoscienza accetto e consegno quanto di fiorito c’era in quel momento. Il resto è storia, l’orchidofilia italiana, si voglia o non si voglia, parte da quell’evento e dai premi assegnati all’Italia, fra tutti quelli ottenuti dalla mia Laelia lundii magistralmente fiorita per l’occasione. Laelia lundii con il premio assume il nome clonale ‘Rosetta’ e torna a casa abbastanza stressata.

Poi arriva il 2006 ed è il turno dell’Italia ad organizzare l’EOCCE. Anche in questa occasione lei, la storica Laelia lundii viene premiata con argento e riceve anche il Best in show nella sezione miniature. Sono trascorsi molti anni, diverse divisioni sono finite nelle collezioni di amici coltivatori. Nella mia collezione è sempre rimasta la sua presenza ma nelle varie divisioni ha subito traumi e momenti di crisi. Quest’anno ha sofferto ma è riuscita amostrarmi qualche fiore. Grazie… l’avventura continua

Qualche nota tassonomica
In alcuni testi si riporta la seguente gerarchia tassonomica:
Microlaelia lundii (Rchb.f. & Warm.) Chiron & V.P.Castro, Richardiana 2: 11 (2002).
Basionimo: Bletia lundii Rchb.f. & Warm., Otia Bot. Hamburg.: 92 (1881).
Laelia lundii (Rchb.f. & Warm.) Rchb.f. & Warm., Otia Bot. Hamburg.: 92 (1881).
Sophronitis lundii (Rchb.f. & Warm.) Van den Berg & M.W.Chase, Lindleyana 15: 117 (2000). In altri testi:
Sophronitis lundii (f. Rchb. & Warm). C. Berg & MW Chase 2000
Basionimo: Laelia lundii Rchb. f. 1881
Sinonimo: Microlaelia lundii (Rchb.f. & Warm). Chiron & VPCastro 2002
Laelia Lunedii var.alba L. Menezes C. 1998
Laelia rechenbachiana Wendl. & Kraenzl 1892.
Laelia regnielii Barb. Rod. 1882
Bletia lundii Rchb. f. & Warm. 1881

Altri ancora:
Microlaelia lundii
Sinonimia:
Laelia lundii, Bletia lundii, Microlaelia lundii, Cattleya lundii, Laelia regnellii, Laelia reichenbachiana, Sophronites lundii
Origine: Bolivia, Paraguay e Argentina.
Habitat: foresta pluviale e foresta secca, epifita può essere trovata in abito rupestre.
Clima: intermedio.
Luminosità: media – 50-70%
Dimensione dei fiori: media – 3-6 cm.
Stagione di fioritura: inverno e primavera.
Odore: inodore.
Durata del Fiore: 10 a 20 giorni.
Etimologia: nome di specie dedicato al paleontologo Peter Wilhelm Lund (1801 – 1880) Copenhagen, Danimarca, famoso anche per la scoperta di alcune grotte piene di ossa fossili, nella regione di Lagoa Santa, Minas Gerais.

La storia di questa specie minuta è soprattutto brasiliana, Stati di Goias, Minas Gerais, Mato Grosso do Sul, Paraná e São Paulo, storia fatta di tanti nomi e delle solite dispute fra botanici.
Per ora il suo nome è Microlaelia lundii. Inizialmente fu descritta analizzando una pianta raccolta nello Stato di Minas Gerais (Otia Botanica Hamburgensia 2: 92), come Bletia lundii Rchb. f. & Warm. nel 1881. Successivamente e nella stessa pubblicazione, Reichenbach f. l’ha descritta nuovamente come Laelia. Sempre nel 1881, Barbosa Rodrigues ha descritto la stessa specie, con il nome di Laelia regnellii (Genera et Species Orchidearum Novarum 2: 154).
Nel l892, un altra descrizione è stata fatta con il nome di Laelia reichenbachiana H. Wendl. Wendl. & Kraenzl e pubblicata in Xenia Orchidacea 3(6): 97.
Nel 2000 è stato proposto di trasferirla nel genere Sophronitis, come Sophronitis lundii (Rchb. f. & Warm.) C. Van den Berg & MW Chase, Lindleyana 15(2):117.
Nel 2002, Chiron & VP Castro, propongono l’istituzione del genere Microlaelia, proprio per questa specie [Microlaelia lundi (Rchb.f) Chiron & VP Castro], con pubblicazione in Richardiana. II(1).24, prendendo in prestito il nome della sezione Microlaelia, secondo la classificazione del genere Laelia, adottato dal Pabst & Dungs in Orchidaceae Brasilienses, vol I, 1975. II (a) .24.

Sul sito “The Plant List” si legge : Cattleya lundii (Rchb.f. & Warm.) Van den Berg is an accepted name This name is the accepted name of a species in the genus Cattleya (family Orchidaceae).
The record derives from WCSP which reports it as an accepted name (record 374602) with original publication details: Neodiversity 3: 9 2008.
Full publication details for this name can be found in IPNI: urn:lsid:ipni.org:names:60448106-2.
Non ci resta cha attendere le prossime modifiche, o meglio chiamare le nostre orchide con il nome che più ci piace.
Laelia lundii cresce su alberi che spuntano dagli anfratti rocciosi o direttamente sulle pietre, riparate da boschi ombreggiati.