Prologo: L’esemplare delle foto non esiste più, è stato diviso qualche anno fa. Alcune divisioni sono state distribuite ad “amici” orchidofili. Su Fb. vedo pubblicata la prima fioritura di una di quelle divisioni. Rilevo, purtroppo, che l’autore del post nonchè suo attuale coltivatore non ha avuto l’onestà intellettuale di citare la storia e la provenienza. Reputo assai grave questo comportamento, soprattutto per il fatto che il soggetto di cui sopra è un giudice internazionale e dirigente di una associazione orchidofila italiana: me ne farò una ragione.
Presentazione: Paph. Saint Swithin è forse l’ibrido Coryopedilum quintessenza. Esso combina veramente le migliori caratteristiche di ciascun genitore, dal grande sepalo dorsale a righe molto marcate e la grande somiglianza del fiore di rothschildianum, ai petali lunghi scuri e il vigore del philippinense. Quindi non c’è da stupirsi che questo grex abbia resistito alla prova del tempo, accumulando oltre 100 premi AM/AOS. Oltre alle qualità estetiche, Paph. Saint Swithin, pur avendo uno sviluppo lento, è assai vigoroso e va coltivato nelle condizioni standard di tutti i Paph. multiflorali: luce diffusa, buona umidità e temperature calde con un riposo invernale freddo, soprattutto di notte.
Così come si fa per tutti i Paphiopedilun è buona norma rinvasare le piante ogni anno.
Storia: Paphiopedilum Saint Swithin è un ibrido primario (Paph. philippinense x rothschildianum), il grex è stato registrato per la prima volta il 1° Novembre del 1901 da Statter.
Per la precisione in questa ibridazione sono state fissate le masse polliniche di Paph. philippinense nello stigma del fiore di Paph. rothschildianum. Questo grex ha resistito alla prova del tempo e rimane ancora oggi molto popolare dopo aver raccolto oltre 150 premi, almeno cinque dei quali sono FCC, considerato che è stato registrato nel 1901 ed è stato rifatto molte volte nel tempo, i premi abbracciano più di un secolo di storia dell’orchidologia mondiale. L’esemplare delle foto, proveniente da Sergio Buda è stato coltivato in rio Parnasso, ora, nelle collezioni di orchidee italiane sono presenti diverse piante originarie da questa.
Grex e cultivar, significato ed uso dei termini:
Grex è il nome identificativo di un ibrido. Ad esempio, i figli di Paph. rothschildianum incrociati con Paph. philippinense sono stati registrati con il nome di grex: Paph. Saint Swithin. Ogni successiva ibridazione con gli stessi genitori, il nome da assegnare sarà sempre Paph. Saint Swithin.
Cultivar è l’epiteto dato ad una pianta, sia specie che ibrido, per distinguere la diversa provenienza di ibridazione, di clonazione e/o di coltivazione. In genere il nome di cultivar è per lo più assegnato in occasione di giudizi nelle esposizioni. Se due coltivatori espongono Paph. St. Swithin ed entrambe le piante ricevono un premio, i proprietari assegneranno loro un diverso nome di cultivar. I nomi dei cultivar seguono quello unico del grex o della specie, ad esempio: Paph. St. Swithin ‘Guido’ AM/AOS e Paph. St. Swithin ‘Carlo’ FCC/AOS. Le lettere dopo il nome del cultivar indicano la tipologia del premio assegnato.
Buongiorno, ho scoperto da poco tempo questo blog molto interessante, vorrei chiedere a proposito del paphiopedilum st.Swihin se dunque non esiste più? Avrei piacere di conoscere più approfonditamente la storia visto che me ne trovo uno in casa ma senza fiori. Grazie. Luisella.
Per Luisella alcune news su: Paphiopedilum Saint-Swithin
https://www.orchids.it/2020/06/07/paphiopedilum-saint-swithin-2/