Archivio mensile:Dicembre 2006

Cattleya maxima

Un raggio di luce per illuminare questo pomeriggio triste ed uggioso di metà dicembre.

Controluce
Oggi pomeriggio facendo un fugace giretto in serra, ho scorto questa bellisima Cattleya fiorita.
Sia in serra che fuori, il buio delle corte giornate invernali la fa da padrone, le piante vivacchiano in attesa di luce e calore, ma questo bel pannicolo di fiori rosa, sembra sapersi accontentare lo stesso.
Collezione Guido De Vidi – foto 18.12.06 – diritti riservati
In altri post ho già raccontato di questa pianta, oggi desidero solo cogliere qualche bella sensazione.

Cattleya maxima Lindley 1831

Sinonimi: Cattleya malouana L. Linden & Rodigas 1986 – Epidendrum maximum (Lindl.)Rchb.f 1861.

Origine del nome di specie
Nel 1831 quando Lindley studiò e descrisse questa Cattleya, le specie già conosciute erano solamente 5 e tutte con i fiori più piccoli di quelli della pianta inviatagli dai raccoglitori e per questo pensò bene di assegnarle il nome “maxima”.
Cattleya maxima è un’orchidea epifita e litofita di medie dimensioni, appartiene al gruppo delle labiate unifoliate con pseudobulbi robusti che producono 8-10 fiori di 10-15 centimetri di diametro color rosa pallido. E’ originaria della Colombia, Equador e del Perù litoraneo di cui è il fiore Nazionale.
E’ stata trovata al livello del mare fino ai 1500 metri d’altezza, nelle foreste asciutte del litorale.
In coltivazione richiede ambiente caldo da serra intermedia e nella fase di sviluppo vegetativo deve essere fertilizzata ed innaffiata abbondantemente. Le bagnature vanno rallentate nella fase di stasi vegetativa.
Il periodo di fioritura varia da ottobre a dicembre.

E’ utile segnalare che la Cattleya maxima, secondo il luogo di provenienza, Ecuador o Perù, assume diversa struttura morfologica e vegetativa. Le piante ecuadoregne sono più robuste e producono molti più fiori rispetto a quelle peruviane. La forma peruviana produce meno fiori, ma è lo stesso interssante, sia per la consistenza della pianta, per la sua compattezza ed anche per l’intensità del colore dei fiori stessi.
Entrambe le forme hanno un labello molto bello, increspato, con venature rosso-ciliegia e caratterizzato da una linea centrale gialla, che le rende inconfondibili.

Quiz di Dicembre

Giocando si impara…e chi vince, se riesce a venirsela a prendere si guadagna anche una divisione dell’orchidea in foto.

Orchidea cespitosa, piccola, deliziosa e decisamente inusuale. Le infiorescenze, cariche di piccolissimi fiori quasi trasparenti, non sono più lunghe di 8 -10 centimetri. Riuscite ad indovinare nome di genere e di specie…e magari anche la provenienza?
…riportate anche qualche sinonimo, non si sa mai: in caso di parità fà punteggio per l’assegnazione della pianta.

Il genere delle Barkeria

Qualche notizia, per capire e conoscere un genere di orchidee eleganti e delicate.

Nella foto è raffigurata la Barkeria spectabilis, che più avanti descriveremo ed impareremo a coltivare insieme.

Collezione Guido De Vidi – diritti riservati
Il genere delle Barkeria
Questo genere è composto di oltre 15 specie, tutte molto attraenti, sia per le loro particolarità vegetative e non da ultimo per l’eleganza dei loro fiori.

Le piante di Barkeria, relativamente piccole, non sono di facile coltivazione è però sufficiente conoscere le loro fondamentali esigenze colturali per essere ricompensati con buoni risultati.

Se siete in viaggio nei paesi dove vivono queste orchidee e vi capita di incontrare una colonia di Barkeria nella fase dormiente, avrete la sensazione di vedere cespugli di ramoscelli aggrovigliati, asciutti e secchi.
Continua a leggere

Barkeria scandens

Entriamo nel piccolo e magico genere delle Barkeria

Collezione Guido De Vidi – foto11.11.06 – diritti riservati.
Barkeria scandens (Llave & Lex.) Dressler & Halbinger 1977

Sinonimi: Barkeria cyclotella Reichb.f., Gard. Chron., n. s., 13:72. 1880; Epidendrum cyclotellum Reichb.f., Gard. Chron., n. s., 13:72. 1880; Epidendrum lindleyanum var. cyclotellum (Reichb.f.) Veitch, Man. Orch. Pl. 6:105. 1890; Barkeria lindleyana ssp. cyclotella (Reichb.f.) L. B. Thien, Brittonia 22(4):298. 1970.

Questa specie è originaria del Messico, epifita e litofita, vive ad altitudini di 1300-1900 metri.
Pianta leggiadra e disordinata con radici grosse lungo il fusto, corto e dotato di foglie lanceolate e caduche.
Al termine dello sviluppo, il fusto produce al suo apice un lungo ed esile stelo fiorale con 4 – 5 fiori (3-4 centimetri di diametro) di colore viola e molto duraturi.

Nota: se siete interessati possiamo approfondire insieme le peculiarità di questo genere composto da poche specie: inviate qualche vostra foto.

Bc. Mount Hood ‘Mary’ AM/AOS

Grazie a tutti voi per l’affetto dimostratomi, quì nel sito, con le e-mail, al telefono e facendomi visita…sono state le migliori medicine! Grazie ancora

Ripartiamo dopo il riposo con un post leggero, mostrandovi un clone di Cattleya dai fiori di dimensione inusuale. Questa fioritura ha sorpreso un pò tutti, compresa mia moglie che prontamente ha trasferito la pianta in casa: 22 centimetri di diametro del fiore e intenso profumo di mele.

Collezione Guido De Vidi – foto 11.12.06 – diritti riservati.

Bc. Mount Hood ‘Mary’ AM/AOS 1962 (Bc Deese 1947 x C. Claris 1948)

Questo clone è stato registrato da Beall nel 1962 e rispecchia ampiamente le tendenze dell’epoca.

Forse di questi tempi farà inorridire i ‘puristi’, io lo ritengo ancora degno di nota…
All’ inizio del percorso ibridativo di questo clone, troviamo come progenitori le seguenti specie: C. dowiana, C. labiata, C. gaskelliana, C. mossiae e C. warneri