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Spontaneamente

Le spontanee del Piave.

Non potendo presenziare domenica con gli amici del Club per l’escursione in quel di Verona non mi sono trattenuto dal fare un salto a venti minuti da casa, (Treviso) in questo posto relegato alla storia che è il sito dell’isola dei morti sul fiume Piave. Come vedremo non sono mancate le sorprese. l’Isola dei morti è un luogo veramente straordinario, carico di storia; l’isola è definita “Porta della Vittoria” poiché fu da qui che l’esercito si portò a Vittorio Veneto e la presenza di orchidee spontanee ne arricchisce senza dubbio l’importanza. La presenza di orchidee spontanee in una zona adiacente alla campagna e ai margini del Piave lascia stupefatto il visitatore ed è anche segno che anche la pianura veneta ha dei tesori naturalistici da salvaguardare con molta attenzione.
Orchis militaris, gruppo di quattro esemplari.
Non mi aspettavo grandi ritrovamenti, ma la natura sa dare grandi soddisfazioni ed ecco apparire sparse ma anche in grandi gruppi le Orchis militaris. Questa orchidea deve il suo nome dal fiore che ricorda la figura di un soldato con l’elmetto, trovo queste orchidee straordinariamente belle e situate in un posto che onora la gloria di coloro che con il sacrificio hanno reso libera la nostra patria nel lontano 1915-1918.
Ophris holoserica (foto a destra), nello stesso luogo dove le avevamo fotografate lo scorso anno, ma anche sparse in tutto il lato destro, con un numero di esemplari direi accresciuto Cephalanthera longifolia (foto a sinistra), di queste ne ho scorto solo due esemplari in posti diversi.
Agli esperti eventuali correzioni sui nomi.
– foto Alberto Ghedin
Nota: tutte le foto sono di A. Ghedin

Orchis laxiflora – continuano a fiorire le orchidee alle sorgenti del Sile

Continuano a fiorire le spontanee alle sorgenti del Sile.
Oggi pomeriggio sul tardi ci siamo fatti coraggio e abbiamo deciso di andare a vedere cosa fosse rimasto della fioritura dell’Orchis morio dopo le feste recenti.
E’ consuetudine infatti che in occasione del 25 aprile e del I maggio molta gente si raduni in quei luoghi per il pic-nic, data l’abbondanza di luoghi aperti e di ampi prati. Purtroppo uno di questi è il famoso molinieto, di cui abbiamo parlato nel nostro ultimo articolo.
Era proprio come temevamo: di O.morio non ne è rimasta una!!! La maggior parte di esse raccolta, le altre schiacciate sotto i “plaids” dei “picnichisti”.
Pur aspettandocelo, ogni anno in noi si rinnova l’amarezza per questo scempio in un’ area di grande pregio naturalistico all’interno del Parco Naturale regionale del fiume Sile, senza che qualcuno dei preposti alla sua tutela faccia qualcosa per impedirlo.
Orchis laxiflora – foto G. & C.I.
Per fortuna qui la natura è forte, e se lasciata in pace dimostra la sua capacità di ripresa. Da qualche giorno è infatti iniziata la fioritura dell’ Orchis laxiflora (Lam.), orchidea acquatica.
Con la sua spiga lassa composta da fiori rosso porpora è tipica di prati acquitrinosi, paludi e torbiere.
Molto diffusa lungo il litorale, dove sopporta anche terreni leggermente salini, è presente dalle foci del Tagliamento fino al Delta del Po. Nel molinieto è presente nella zona più umida dove al momento sta fiorendo con dodici steli. Il fiore è molto bello e il suo porpora intenso spicca sul verde circostante.
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Particular biotopes four steps from home

Despite temperatures not too favorable of the past week and the incessant rains, the orchids weren’t been frightened and Saturday, after a patrol tour, unexpectedly, but with my big joy, some orchids have already begun to revive the meadows with their colors.
foto Massimo Morandin

First of all, revealing the queen of spring in my area, Orchis mascula (Early-purple Orchid) (L.) L., Fl. Suec., ed. 2: 310 (1755) that presumably will be followed by Listera ovata (Common Twayblade), Neottia nidus-avis (Bird’s nest Orchid) and Cephalanthera longifolia (Narrow-leaved Helleborine).
The area of discovery presents a particular habitat consists of a small and narrow valley crossed by a small river always fed, where the sun, in spring/summer and for few hours, lights in the morning the north side facing south and in the evening the south side facing north.
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Biotopi particolari a quattro passi da casa

Nonostante le temperature non troppo favorevoli delle scorse settimane e le pioggie incessanti, le orchidee spontanee non si sono fatte spaventare e sabato, dopo un giro perlustrativo, inaspettatamente, ma con mia somma gioia, alcune orchidee hanno già cominciato a ravvivare i prati con i loro colori.
foto Massimo Morandin
Prima fra tutte, rivelandosi la regina della primavera nella mia zona, l’Orchis mascula (L.) L., Fl. Suec., ed. 2: 310 (1755) che sarà presumibilmente seguita da Listera ovata, Neottia nidus-avis e Cephalanthera longifolia.
La zona di ritrovamento presenta un biotopo particolare costituito da una piccola e stretta valle attraversata da un torrentello sempre alimentato, dove il sole illumina per poche ore primaverili/estive il mattino il versante nord rivolto a sud e la sera il versante sud rivolto a nord.
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Son tornate a fiorire le Morio

Prime uscite per ritemprarsi l’occhio e lo spirito !!!

Orchis morio
Grazie a questo inizio primavera abbondantemente bagnato, alle sorgenti del Sile la stagione di fioritura delle orchidee spontanee presenti nel molinieto, prato umido stabile di poco più di 2000 mq. che prende il suo nome dalla pianta erbacea predominante, appunto la Molinia caerulea è iniziata bene, oltre 50 gli steli di Orchis morio (L.), orchidea pagliaccio o minore presenti in varie forme e sfumature di colore, dal rosa pallido al viola intenso.
Lungo i bordi del Corbetta Nuovo, piccolo ruscello di risorgiva e primo affluente del fiume Sile, si possono trovare oltre alla Listera ovata (L.) R. Br. altre interessanti “chicche” naturalistiche, come l’ Ophioglossum vulgatum (L.) ofioglosso comune, felce che cresce in prati umidi e torbosi dalla particolare foglia unica ed ovata, con una spiga lungamente peduncolata con gli sporangi su ciascun lato.
Listera ovata
La nostra ricerca di orchidee viene spesso interrotta dalle presenze, spesso rumorose di mammiferi e uccelli che attirano la nostra attenzione.
Alla mattina presto non è così difficile incontrare la volpe, mentre assistere alla lotta per le femmine e il territorio tra maschi di lepre succede spesso come per gli scontri vocali e fisici tra i maschi di fagiano, che sfoggiando il loro magnifico piumaggio da riproduzione, si affrontano in arene libere da vegetazione come antichi gladiatori.
Oltre a loro altri uccelli, solo per citarne alcuni, gli aironi cenerini, garzette, picchi verdi e rossi, gazze, ghiandaie, fringuelli, verdoni, usignoli, capinere, cannaiole che, presi dal fervore riproduttivo, con i loro richiami e canti riempiono l’aria di questo territorio dove ancora la naturalità è predominante.
Rana latastei
Oggi però il nostro interesse è catturato da un piccolo anfibio, la Rana latastei (Boulenger 1879) rana di Lataste, rana rossa di pianura il cui areale comprende i boschi planiziali, gli incolti e i prati umidi e si limita all’ Italia settentrionale : dal Piemonte al Friuli Venezia-Giulia, attraversando la Lombardia e il Veneto.
Oltre alla Orchis morio e la Listera ovata, altre nove specie di orchidee spontanee sono presenti nel molinieto.
Le due Gymnademie, la conopsea e l’odoratissima, l’Orchis laxiflora, le due Platanthere, la bifolia e la chlorantha, la Cephalanthera longifolia, l’Epipactis palustris, la Serapias vomeracea e la più rara, dalla fioritura incostante, la Spiranthes spiralis.
Invitiamo tutti gli amici orchidofili a visitare l’area che oltre alle orchidee spontanee conserva esempi di flora e fauna di grande valore naturalistico.
Ciao a Tutti
G. & C.I.