Orchidee all’IKEA, al Lidl ed al Discount
Collezione Guido De Vidi – Tutti i diritti sono riservati
Cymbidium eburneum Lindl. 1847
Da qualche giorno a questa parte è sicuramente il tema più gettonato dalle orchidofile/i …. da quando le reginette dei fiori hanno invaso i centri commerciali di mezza Italia, nell’ambiente delle orchidee non si parla d’altro.
Il collezionista purista, che insieme alla pianta vorrebbe vedere anche il DNA, esclama: “ Dio mio come siamo scesi in basso, guarda dove sono andate a finire le rappresentanti della sensualità e della signorilità!”
I commercianti venditori d’orchidee, quelli che non hanno saputo o voluto cogliere il cambiamento dei tempi, imprecano: “ Ma come si fa!! Com’è possibile vendere piante di orchidee a 5 – 8 euro. Bisogna intervenire, bisogna bloccare.
Intanto la “Signora Maria”, salassata quando non c’era concorrenza, ha capito che le tanto desiderate orchidee si possono conquistare anche con pochi euro. La Signora Maria e non solo, va al Lidl e ti trova, ma guarda un po’, anche qualche orchidea interessante.
Apriti celo, son convinto che con questi miei pensieri mi sto attirando le ire funeste dei soliti noti.
Penso invece che questo fenomeno vada accettato, analizzato, e governato.
I tre piani del mercato delle orchidee.
Le orchidee, maliarde e struggenti, catturano il nostro interesse come “fiore reciso”, piante “commerciali” per uso d’arredo del verde ed ancora come specie botaniche e/o ibridi particolari per collezionisti.
Il mercato quindi si è specializzato, dapprima nella produzione e vendita di fiori recisi per uso fioreria (lussuose confezioni di Cattleya monofiore degli anni passati, scatolone trasparenti con lo stelo di Cymbidium ed infine il “popolano” stelino di dendrobium) ed in un secondo momento si è orientato anche nella vendita di qualche pianta ibrida.
In concerto con i due canali commerciali esposti sopra, esiste anche un settore che produce e commercializza piante da collezione.
Questi tre livelli di vendita s’intersecano e sempre più spesso capita di comprare con un po’ di fortuna, magari a pochi soldi, una specie botanica dal fiorista e un ibrido commerciale di Phalaenopsis dal venditore specialistico.
Vuoi per l’alone di mistero che accompagna l’orchidea, vuoi anche per altri motivi, fino a pochi anni fa, soprattutto in Italia, sia le specie botaniche che le piante “commerciali” hanno mantenuto prezzi abbastanza corposi.
Non è ben chiaro l’inizio della reazione a catena che ha per così dire “calmierizzato l’intero mercato dell’orchidea, ma sta di fatto che oggi è finalmente possibile acquistare con costi relativi.
Il mercato oggi
Le ditte Europee specializzate nella produzione di specie botaniche hanno parcellizzato il ciclo di coltivazione, ad esempio bypassano la fase di semina e prima crescita ed acquistano dai paesi caldi ( Thailandia, Filippine ecc.) le fiasche già pronte per la piantumazione, in certi casi acquistano addirittura le piante adulte da venditori di questi Paesi (se presenzierete l’EOC di Padova potrete sicuramente cogliere questo fenomeno).
Con questo sistema, i costi di produzione si abbassano drasticamente e conseguentemente anche i costi al dettaglio.
Non tutti i venditori si adeguano e capita di rilevare delle inspiegabili sperequazioni, sarà il tempo a dire la sua.
Stesso discorso vale per le produzioni commerciali. Da qualche anno molte aziende hanno messo appunto dei buoni sistemi di coltivazione, in Italia un nome per tutti Menin di Padova con i suoi 50000 metri quadri di serre adibite alla coltivazione di Phalaenopsis fiorite.
E’ facile capire il motivo dell’abbondanza di piante fiorite da immettere nel mercato, i centri commerciali hanno fiutato il business ed ecco che noi possiamo trovare a prezzi stracciati, le piante che fino a pochi anni fa erano vendute su un piedistallo d’orato.
Allora è un fatto positivo? Con le dovute attenzioni quest’opportunità va colta positivamente come valida palestra d’allenamento per future/i collezionisti e nello stesso tempo da calmieratore per venditori sonnolenti.
Vincerà il buon mercato e la grande qualità?
Ciao Guido , ho letto solo ora il tuo commento sull’evento di Padova di febbraio e devo dirti che ti trovo davvero molto pessimista, sar? il tempo come dici tu, credo invece che Padova sar? una ghiotissima occasione per guardarci attorno cosa si fa nel mondo fuori della nostra bella penisola.
Intendo vedere,scoprire, cogliere insomma tutte le occasioni che ci verranno offerte da coltivatori e espositori di tutto il mondo.
Ritengo anche che possa essere una ghiotta occasione per acquisti di specie difficili da trovare in Italia a buoni prezzi,specie se sapremo aspettare l’ultima ora dell’ultimo giorno quando gli espositori d’oltre oceano si troveranno con piante invendute.
Sono queste, considerazioni fatte da un inesperto di grandi eventi come me, spero di non sbagliare, io comunque sto stilando una lista di specie che spero di trovare a Padova a buoni prezzi.
Un caro saluto a te Guido e a tutti i lettori diqueste righe,
Graziano
Ciao Francesco, nel post parlavo di “offerte ai centri commerciali vari”. I centri commerciali rimangono, le offerte bisogna coglierle al volo come han fatto molte e molti orcidofili…non so se han trovato anche Cymbidium.
Ad ogni modo son convinto che hai colto lo spirito della discussione, ciao a presto….era un pò che non ti leggevo. Guido.
Orchidee a 5 – 8 € ?? Dove ??
Quali ?? A Torino in qualunque posto un vaso di Cymbidium classico da 25 a 35 €. Phal da 15 a 20.
Resto in attesa di indirizzi
Carissimi, ne abbiamo gi? a lungo dibattuto su Giardinaggio.it, in privato e adesso vi ritrovo qui: concordo con chi dice che il Lidl può essere il primo step, l’appettito vien mangiando, e non è detto che la Siora Maria poi non si trasformi in un orchidofila esperta nelle specie botaniche… non vorrei soffermarmi sul discorso mercato prezzi vivaisti perchè l’avete gi? sviscerato in lungo e in largo volevo puntare il dito sull’informazione che qualcuno di voi aveva tirato in ballo.
Come da voi gi? ben osservato il salto tra chi si compra le orchidee all’ipermercato riempiendosi la casa di ibridi ignoti e chi apprezza invece la rarit? piuttosto che la purezza di lignaggio può essere colmato da cinque buoni libri. O meglio, è logico che se uno mangia sempre polenta (phalaenopsis ibrido) la polenta gli piace, ma se inizia a mangiare l’aragosta alla catalana (lunghissima lista di orchidee) magari la polenta di cui fino al giorno prima si era ingozzato inizia a dargli un po’ la noia. Ma come può scoprire che dietro la phalaenopsis del Lidl si nasconde un universo da 25-30000 specie diverse (più forse 60000 ibridi)? Con i libri e la corretta informazione. Il tuo sito Guido gi? molto fa per aprire gli occhi su orchidee che non siano i soliti cymbidium o le tanto declamate phalaenopsis. Uno desidera quando “vede e conosce” … quindi vai avanti così chiss? che la vista della tua serra non si trasformi in tante serrette (o finestre … !) punteggianti l’Italia!
Anche io sono dell’avviso che acquistare orchidee a prezzi molto bassi presso i grandi magazzini Carrefour, Despar ecc. sia utile in quanto di sicuro qualcuno ne rimane affascinato e quindi per forza di cose poi passer? all’acquisto di piante presso i rivenditori più convenzionali, si dovr? dotare di un minimo di informazioni (libri), cercher? delle associazioni …
Quanto alla questione prezzi da elite o più a buon mercato, sta a noi favorire chi fornisce qualit? , cortesia, servizio a condizioni giuste.
Ciao
Ciao Guido,
Il problema non sono Lidl e IKEA o che so io gli ipermercati che vendono sotto prezzo per attirare i clienti, se uno/a va da Lidl non compera solo un orchidea da 8 € quando esce di regola ha speso almeno 20 € comperando altre cose utili e inutili.
Il problema piu`grosso sono gli Orchidioti che si accontentano di quello che trovano senza aprire nuovi orizzonti, vedi Ibridi di buon nome, specie botaniche, letteratura e informazione su insetticidi. ultimamente ho parlato con KENNTNER uno dei migliori vivaisti in germania, e fra l’eta`, la stagione nera, e i costi che vanno alle stelle lui ha ridotto la produzione del 50 % e nei prossimi due o tre anni vuole chiudere. certo lui e`uno dei vivaisti con i prezzi um po`alti, ma uno sa`cosa compera e le sorprese sono molto rare. poi cosa facciamo se i nostri fornitori non ci sono piu`?
per questo insisto nel dire di unirsi e poi cercare di organizzare assieme
con “Tutti!” i vivaisti importatori e rivenditori. chiaccherando come facciamo adesso non si fa un tubo. Siamo sinceri, circa 20 anni fa`in europa c’ erano moltissimi vivaisti che producevano Ibrdi in massa, dove sono andati a finire Ratcliff, Elle, Wichmann e molti altri, date un occhiata ai nomi dei nuovi ibridi delle Cattleye e Phalaenopsis, poi la produzione dei Cymbidi il tutto si e`spostato in tailandia e taiwan e attualmente in cina,
e credetemi che quando il tutto sara`un monopolio in poche mani poi si vedranno salire i prezzi dove meritiamo.