Archivio mensile:Luglio 2018

Bulbophyllum dentiferum e B. taeniophyllum

Disquisizioni tassonomiche
E’ veramente difficile descrivere le differenze morfologiche fra le due specie citate nel titolo, posto che di specie si possa intendere, perchè potremmo anche trovarci a disquisire su un sinonimo della stessa specie. Per capirne un po’ di più, proviamo a chiedere aiuto alla letteratura disponibile. Le foto del post mostrano una pianta della mia collezione, cartellinata come Bulbophyllum dentiferum.
Gunnar Seidenfanden, nel suo libro scritto insieme a JJWood (Notes on Cirrhopetalum, 1973 and Orchids of Peninsula Malaysia and Singapore, 1992), ha separato B. taeniophyllum da B. dentiferum per alcune differenze morfologiche sui margini del sepalo dorsale (peluria, erosione e forma).
Nel libro, fra l’altro si legge: Bulbophyllum dentiferum – sepalo dorsale con erosioni e lieve peluria (hair-point) al vertice, petali erosi, ciliati, acuminati e scuri al vertice, sepali laterali misurano (3-5 x 15-20 mm).
Peter O’Byrne (A-Z of South East Asian Orchid Species, 2001) scrive che B. dentiferum produce più fiori di tutte le altre specie della sezione Cirrhopetalum. Mediamente 12-30 fiori, completando spesso l’intero cerchio ed anche raddoppiando la spirale. Egli aggiunge che la pigmentazione rosa sui sepali varia considerevolmente.
Altra annotazione sul libro di Seidenfanden rileva che i petali di B. taeniophyllum hanno le superfici papillose.

Differenze.
Non c’è dubbio che le differenze tra queste due specie sono minime. Oltre alla dimensione dei fiori, sembra essere determinante la struttura dei sepali dorsali.

B. dentiferum. Denticolati: con denti molto piccoli.
Entrambe queste specie hanno questa caratteristica lungo i margini all’apice della dorsale.
B. taeniophyllum. Taenia: a forma di benda o fascia, con riferimento alle foglie.

Considerazioni finali.
La descrizione della specie B. taeniophyllum, nella stessa pubblicazione di cui sopra, evidenzia la punta molto breve del sepalo dorsale, con i bordi dentati all’apice (non così pronunciata come nel B. dentiferum) ma tuttavia presente.
Forse queste piccole differenze tra la specie malese B.dentiferum e la specie ben più ampiamente distribuita B.taeniophyllum sono i risultati evolutivi di un più ampio aerale di endemicità in cui è presente quest’ultima specie.
Se qualche autore o tassonomo, in futuro, proponesse una nuova riclassificazione, ovvero: B.dentiferum Seidenfaden 1973 = sinonimo di B.tainiophyllum Par & Reichb, f. 1874., mi troverebbe perfettamente d’accordo.