Spero che questa pianta rimanga in fiore fino alla fine di febbraio per portarla in esposizione all’EOC di Padova, dove vorrei proporre di considerarla ex novo “var. flavescens”.
Collezione Guido De Vidi – diritti riservati
Pahiopedilum venustum (Wallich ex Sims) Pfitzer
P. venustum è stato scoperto dal dott. Wallich a Sylhet (Bangladesh) agli inizi del 1800.
Etimologia del nome di specie: deriva da Venere, la dea romana dell’amore e della bellezza, così chiamato per la bellezza del fiore.
Descritto da: Wallich ex Sims in Curtis’s Botanical Magazine, 47, t. 2129 (1820)
Trasferito da: Pfitzer in Pringsheim, Jahrbcher fur wissenschaftliche Botanik, 19:163 (1888)
Varietà e Forme:
Paphiopedilum venustum fma. measuresianum (hort. ex M.T. Masters in Gardener’s Chronicle, 3rd series, 14: 756 (1893)) Braem in Orchidees. Culture et Protection 36: 35 (1998) – albino form
Paphiopedilum venustum fma. pardinum (Reichenbach fil. in Gardener’s Chronicle, 1st series, 29: 554 (1869)) Braem in Braem et al., The Genus Paphiopedilum, 2: 274 (1999) – forma di colore.
Nella rivista “The Orchid Review” Vol. 2 a Pag. 134 si legge: …”In 1820 several very interesting novelties were recorded. Cypripedium venustum, the first tropical species, was figured at t. 2129 of the Botanical Magazine, with the information that it flowered in November with Messrs. Whitley, Brames, and Milne, who had received it from the Calcutta Botanic Garden, whence it was brought by Captain Craigier.”…
Questa specie è stata una delle prime ad essere ibridata: Paphiopedilum x Crossianum (P. venustum x P. insigne) ottenuto da Cross, nel 1871.
Paphiopedilum venustum ha le foglie argentate con tonalità grigio-verde di base e macchie verde scuro sulla pagina superiore, che ritroviamo color porpora in quella inferiore.
La struttura vegetativa è molto robusta e compatta, gli steli fiorali alti 15-20 cm. portano uno o più raramente due fiori che raggiungono 9-10 cm di diametro.
Il sepalo dorsale è bianco con evidenti striature verdi, mentre il labello presenta marcate venature color verde scuro. I petali sono di colore verde alla base, poi assumono tonalità terra di Siena chiara che diventa arancio e rosso scuro all’apice: sui petali ci sono anche delle macchie scure, che insieme alla tonalità di base caratterizzano la zona geografica di provenienza e la varietà.
Questa specie è diffusa in un’area geografica molto vasta: Bangladesh, Assam, Nepal.
Nel suo habitat, Paphiopedilum venustum regola il suo ciclo vegetativo in funzione dei monsoni: caldo e umido estivo (18-32 gradi centigradi) e freddo secco in autunno–inverno (5-20 gradi centigradi).
All’inizio del monsone secco la pianta accenna ad un leggero riposo e poi inizia la lenta e progressiva formazione degli steli fiorali che maturano verso la fine di gennaio. In natura questa specie vive ai piedi degli alberi in terreni molto umidi e ricchi di humus, habitat tipico delle foreste fitte, preferendo di norma i pendii scoscesi delle rive dei fiumi.
Il composto di coltivazione deve essere vaporoso e drenante, con una discreta presenza di calcio.
Con i paphio ho le “orecchie bassissime”, non me ne va dritta una … ma confido nell’estate e nella coltivazione all’aperto … se vedo che la coltivazione casalinga con me non funziona mi organizzerò per il prossimo inverno in maniera diversa …
Ciao elettra,
purtroppo coltivare i paphio in casa e`un po`difficile e non si possono avere successi come Guido con il suo capannone tipo serra o viceversa.
resta modesta con i piedi a terra e vedrai che ogni tanto un po`di successo viene anche a noi finestroli casalinghi.
ciao
Gianni
… il mio venustum è talmente misero che mi pare non essere cresciuto da un anno e mezzo a questa parte (ha due tristi getti), ho visto il fiore una sola volta e sembrava in miniatura rispetto ai tuoi!!! Mi piacciono moltissimo i paphio ma ho capito che non so coltivarli … dovrò venire a ripetizione …
Ciao Guido,
lo sai che se vuoi fare accertamenti su una nuova varieta`perdi mezza pianta, se vuoi posso contattare Olaf Gruss e se viene a padova te lo presento, ad ogni modo secondo Cribb ci sono gia`una una mezza dozzina di varieta`di venustum, e speriamo bene che resista fino alla meta`di febbraio.
ciao
Gianni
…Matteo, sempre se la fioritura tiene, ho un’altra pianta (meno soffusa di tonalit? flavescens) con più di 20 fiori, e poi quest’anno, sia questa specie che il P. appletonianum con steli lunghissimi (70cm.), gli steli fiorali sono cresciuti sinuosamente, quasi a formare una scultura stilizzata.
generalmente nn amo molto i paphio…questa è però una delle poche eccezioni! è bellissimo! complimenti Guido!!!!