Dove eravamo rimasti?

Pasqua, Lunedì dell’Angelo, prosecco da imbottigliare, orto da vangare, compleanni e San Marco (25 Aprile dei venessiani) da festeggiare con Orchids Club da Graziano…e intanto il blog piange.

Per non perdere le buone abitudini iniziamo con la presentazione di una bella specie botanica.

Collezione Guido De Vidi foto 26.04.06
Diritti riservati


Ascocentrum ampullaceum (Lindley) Schltr.1913
Una bellissima specie epifita del sud est asiatrico (Nepal, Tailandia, Birmania)
Vive sugli alberi decidui in zone collinose (300 – 900 metri di altitudine), gradisce buona luce, umidità e temperature intermedie: in coltivazione si sviluppa bene su cestini di asticelle legnose. Fra le bagnature sono utili le asciugature del substrato, in inverno le spruzzature vanno ridotte.

Dialogando
Bene, riprendiamo il dialogo…mamma mia, quante cose da scrivere. Direi di partire dalle osservazioni e dalle domande giunte nei post dell’expò.

Chiara:

Davvero splendide! In fondo, in fondo, in fondo….molto in fondo assomigliano un po’ alle mie orchidee. L’importante è che si assomiglino: foglie verdi, radici penzolanti, si si, si assomigliano; una vera conquista per mè.
Guido, una curiosità; ma su che supporto sono fissate?

…Casualmente, ed in entrambe le piante il supporto d’origine è un vaso, ad ogni buon conto gli esemplari di 15 – 20 anni si auto supportano da soli; detta così sembra il segreto di pulcinella, ma effettivamente, così come avviene in natura, le vecchie vegetazioni delle orchidee danno vita ad un micro ambiente che garantisce prosperità alle quelle nuove, indipendentemente dal substrato di coltura…bisogna farle vivere a lungo però: il biglietto da visita di qualsiasi orchidofilo non è quello che scrive, ma quello che fa.

Paola:

ho visto che aldo ha consigliato e bay per comprare le piccole piantine di orchidee. ho trovato un venditore tailandese che le manda dentro una bottiglia e mi assicura che nel giro di 7 giorni arriva da me in Italia. Sono stata molto tentata di acquistare una o due piantine di phalaenopsis per tentare di farle crescere e fiorire, ma l’inesperienza in questo genere di cose mi ha fermato. qualcuno ha avuto a che fare con questo genere di acquisti? è effettivamente possibile far crescere le piccole piante senza ricorrere aduna serra climatizzata, visto anche il bel tempo a cui andiamo incontro?

…E’ sicuramente un’esperienza affascinante da provare, anche senza serra. Per riuscire nell’impresa tira fuori le doti di “mamma” che c’è in ogni donna, perchè quelle che ti arriveranno saranno proprio delle neonate da curare: in bocca al lupo.

Anna:

ho una Phalaenopsis regalatami il lo scorso 14/2. Ha fatto fiori meravigliosi, ma da un paio di settimane dei due rami uno li ha già persi tutti, l’altro ha cominciato.
AIUTO cosa devo fare?
Ho paura di perderla!
Si trova in un vaso di vetro, con fondo di sassetti, sopra sassi di argilla e torba. Annaffio con cura di non lasciare le radici in acqua stagnante; l’ho sempre tenuta in bagno, temperatura tra i 18 e 22 gradi, molta luce anche se non diretta (non è proprio davanti alla finestra).
Poi me ne hanno regalata un’altra, tuttora piena di fiori, ma ho paura vada a finire nella stessa maniera!
Un’altra cosa: ha le radici aree di aspetto non più turgido come quando è arrivata, ma un po’ secche…
Grazie tanto
ciao

…allora, dopo 3 mesi di fioritura, anche per le Phalaenopsis è normale… leggi questo post, che ti può indirizzare sul problema del trattamento degli steli dopo la fioritura.
L’aspetto preoccupante però, è “il vaso di vetro”, che penso sia stagno (cioè senza fori sul fondo). In caso affermativo la pianta va rinvasata e sistemata in vaso con drenaggio sul fondo.
Le radici della tua Phalaenopsis sono disidratate, oppure rotte. Nel secondo caso tagliale con un attrezzo sterilizzato sulla fiamma del gas).

25 Aprile da Francesca e Graziano…una giornata stupenda
La giornata inizia male, qualche casino con il mio cancello che fa le bizze, ritarda la partenza di quasi un’ora.

Rosetta (mia moglie) aveva lavorato tutta la notte per preparare le torte salate con i carciofi, il Cous Cous con verdure ed il pane fresco, come solo lei lo sa fare.
Si parte alle ore 10 passate, carichi di leccornie, buon vino e le orchidee messe in palio per la lotteria di “Orchids Club”.
In noi c’è tanta voglia di divertimento per un giorno gravido d’attese e di motivazioni.
Fra le varie cose da festeggiare c’erano anche 4 compleanni raggruppati in pochi giorni; un Ariete (il sottoscritto 20 Aprile) e tre Tori (Graziano, Giulio il 21 Aprile e, proprio il 25 Aprile, un amico di Graziano).
L’aria primaverile, gli spazi incantevoli del “giardinone” dei padroni di casa, la compagnia eterogenea e sin da subito molto affiatata… complici anche gli aperitivi e gli stuzzichini, hanno dato il “la” ad una giornata indimenticabile conclusasi verso le 8 di sera con la tradizionale “fortaja de S. Marco” la mega frittata con uova ed asparagi, uova e salame, uova e “bruscandoi” (luppolo selvatico).
Dentro le bellissime ore trascorse, metteteci tutto quel che vi viene in mente – ci sta tutto – anche le orchidee, sì perchè abbiamo trovato il tempo per parlare di orchidee…in fondo c’eravamo dati appuntamento anche per loro!!

La lotteria ha fruttato un bel contributo per il Club, e… il fortunato vincitore del 1° premio è stato proprio Graziano, che ha vinto il Phragmipedium kovachii battezzato all’unanimità: Phragmipedium kovachii ‘Orchids Club Italia’.
L’amico Gianni, dalla lontana Ulm, con una giocata e 5 rilanci, si è aggiudicato il 2° premio Laelia lundii ‘Rosetta’ Sm EOC 94 – Ma EOC 06, che per sua volontà è stata messa poi all’asta.
Il 3° premio Vanda coerulescens Rosetta Gm EOC 97 e stato vinto da Giulio, che poi si è aggiudicato anche l’asta.
Altri due premi di consolazione se li sono aggiudicati Adriano ed Aldo.
Desidero chiudere questo post con un’annotazione importante, e non a caso tenuta per ultima:
La serra di Graziano.
La serra di Graziano (vedi foto sul sito di Alberto) non ha tanti anni di vita, nasce qualche anno fa e, con un pizzico di orgoglio personale, si evolve a suon di consigli e suggerimenti anche miei.
La serra si è popolata di mooolte orchidee ed ha già visto passare velocemente tutte le fasi del collezionista neofito, dalle orchidee commerciali, alle specie sui generis, alle epurazioni forzate…per lasciar spazio alla specializzazione.
Senza ombra di dubbio, Graziano ha già organizzato una delle più importanti collezioni Italiane di Paphiopedilum e li sta coltivando molto bene: complimenti Graziano.

4 pensieri su “Dove eravamo rimasti?

  1. Ivan Malavolti

    WOW che nuvola di colore!!!

    P.S. Sfida vinta!!! Oggi si è aperta la mossiae!!! Un unico fiore, ma mi sembra più grosso di quelli dello scorso anno! Appena scatto ti mando una foto!

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