Un Angraecum speciale

La fioritura del mio angraecum eichlerianum, Kraenzl 1882.

angraecum eichlerianum
Quando sono entrato per la prima volta nella serra di Guido mi era rimasto impresso questo Angraecum. Da settembre dello scorso anno è nella mia serra, posto nella zona più luminosa e calda, la pianta in anno si è radoppiata ed ha prodotto alla base una nuova piantina. Come già spiegato da Guido in questo post, ha la caratteristica di abbarbicarsi su di un supporto, nel mio caso un pezzo di sughero.

15 pensieri su “Un Angraecum speciale

  1. fulvio'85

    grazie mille michele per i consigli, a questo punto appena vado in università (la facolta è a 5 minuti dalle Gru) mi procurerò l’agar e tenterò la semina. per sterilizzare i semi, ho letto che si devono immergere in acqua ossigenata o candeggina: cosa è meglio e che concentrazioni devo usare? ovviamente, vista la tua vicinanza sarò ben felice di farti avere eventuali frutti delle mie semine. non male l’idea di guido di lanciare un gruppo in piemonte….

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  2. Guido

    Michele!! anche da noi, purtroppo, comunque niente male!
    Come hai potuto notare , scrivendo di amici piemontesi pensavo proprio a te e Matteo, tu mi hai preceduto e ti ringrazio, speriamo che si faccia vivo anche Matteo. Mettetevi in contatto anche con Franco Bianco, che di semine ne ha fatte, così potete lanciare un gruppo anche in piemonte.
    Ciao
    Guido

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  3. Michele

    Ciao Fulvio,
    Io abito a Torino (ma originario di Ivrea) e da 3 anni mi occupo di micropropagazione, sia di orchidee che di piante alpine. Per qianto riguarda le germinazione è fondamentale utilizzare agar come gellificante, perchè è l’unica sostanza che permette di rendere biodisponibili ai semi i nutrienti necessari alla germinazione. Quando le piantine si sono sviluppate invece è possibile coltiverle in liquido, inserendo nel contenitore di coltura della sabbia per non farle affogare nel liquido nutritivo.
    L’agar è facilmente reperibile a Torino nel negozio biologico del centro commerciale le gru.
    Non ho mai fatto semine su terreni casalinghi, però ne ho utilizzati nelle fasi successive di crescita. Uno molto semplice è composto da (per 1l di volume finale): saccarosio 20g, banana frullata 100g, acqua di cocco 100g, fertilizzante 20.20.20 2,5g, agar5-10g.
    Per le semine dovrebbe andare bene lo stesso omettendo la banana e dimezzando il fertilizzante.
    Ciao, Michele.
    Se vuoi scrivimi a: michele punto rodda chiocciola libero punto it

    Alcuni link utili:
    http://www5b.biglobe.ne.jp/~i5825/CVEnglish.html
    http://members.cox.net/ahicks51/osp/
    http://groups.yahoo.com/group/hometissueculture/

    Per Guido:
    ho letto dei recenti successi con le semine di Cattleya, complimenti !!!
    tutte le mie semine invece hanno sofferto il caldo e molti protocormi sono morti.

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  4. Redazione Autore articolo

    Ciao Fulvio, benvenuto fra le orchidee, penso che Christian il nostro biologo del Club ti darà qualche risposta utile. Comunque in Piemonte ci sono dei ragazzi molto bravi con le orchidee e con le semine, con la loro autorizzazione ti farò pervenire le e-mail.
    Ciao
    Guido

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  5. fulvio'85

    credo che ogni commento a questa meraviglia sia superfluo, è semplicemente stupenda! sono nuovo del sito e vorrei chiedere a chinque ne sappia più di me (e sono tanti) dei consigli. studio scienze forestali, sono ovviamente appassionato di orchidee ed è da più di tre anni che mi dedico a loro. ho recentemente fatto un viaggio in ecuador, dove mi sono procurato dei semi e delle capsule di orchidee (tranquilli, non ho devastato l’ambiente, nè violato il documento CITES: mi sono state donate da un curatore di un orto botanico). volevo chiederti dei consigli per la semina, ed in particolare se è possibile usare come substrato della gelatina da fioraio al posto dell’agar (che non riesco a trovare: abito in uno sperduto paesino del canavese in piemonte, dove le civilizzazione non è ancora arrivata) come gelificante. quella che mi son procurato è incolore, anidra e non fertilizzata, quindi pensavo di mischiare zucchero, carbone attivo e fertilizzante nell’acqua da osmosi inversa e mischiare insieme la gelatina (e incrociare le dita). che ne dici? secondo voi può funzionare? grazie mille e complimenti per il sito è fantastico. è un modo ottimo per avere contatti con altri appassionati del mondo delle orchidee; io finora ho coltivato la mia passione da solo e penso che se conoscessi gente più esperta di me potrei evitare un sacco di errori.

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