Orchidee, maliarde e contagiose

Quattro regole d’oro per gli acquisti

Ora s’è messo anche internet a facilitare gli acquisti di orchidee da collezione.
Soprattutto le giovani leve orchidofile navigano e fantasticano con facilità e trasporto fra i siti che vendono orchidee on line.

Dracula bella collezione Guido De vidi – diritti riservati.
Dracula bella [Rchb.f.]Luer 1978
Nel mondo delle orchidee ci sono quattro regole sempre valide per mantenere sui giusti binari la nostra frenesia, quando siamo al loro cospetto, sui banchi delle vendite.

Il principiante, ammaliato dall’irresistibile fascino di una bella esposizione o reduce da una visita nella serra di un amico orchidofilo, preso dall’irrefrenabile desiderio, appena si presenta l’occasione parte all’attacco degli acquisti.

Generalmente rimane colpito dalle piante più strane e difficili e capita che scelga come prime piante, una Masdevallia impossibile, oppure invaghito dal nome, una Dracula bella.

Il neofita è attratto dalle mostre mercato (in molti casi solamente mercato), e non appena scorge le tanto desiderate orchidee non c’è verso che tenga, il suo portafoglio si dilata, il valore dei soldi diventa indefinito ed inizia la caccia, spende ovviamente una cifra e torna a casa orgoglioso, con le nuove compagne. Dopo un pò di tempo però, appena si accorge che quelle piante tanto desiderate soffrono, si trova quasi impotente davanti al problema ed inizia a cercare aiuto.

Emblematico in tal senso è il caso di un giovane appassionato, giunto tempo fa disperato nella mia serra, con due pseudobulbi di Coelogine pandurata nella borsettina (quel che rimaneva del suo primo acquisto), per avere qualche consiglio.
In quel caso il recupero della pianta si presentò sin da subito impossibile e quel potenziale collezionista, iniziato malamente alle orchidee con una spesa di 80.000 (20 anni fa) delle vecchie lire e rimasto profondamente deluso dei primi risultati è presto sparito, lasciando in me la delusione di non essere riuscito a trattenerlo.
Questo per dire che l’approccio sbagliato (complice l’indifferenza di molti venditori), al mondo delle orchidee, produce effetti negativi difficilmente controllabili.

Regola per la o il principiante.
Le regole fondamentali per i primi acquisti sono: non spendere eccessivamente, resistere alla tentazione di emulare da subito gli amici orchidofili di lungo corso, acquistare qualche pianta “commerciale” e farsi le ossa piano piano, cercando di apprendere quanto più possibile prima di avventurarsi in acquisti impegnativi.

Regola del collezionista senza serra.
Il soggetto più a rischio è l’orchidofilo che coltiva le sue orchidee senza un’apposita serra.
I pericoli per la sua sopravvivenza come coltivatore sono molteplici e vanno dalla continua difficoltà di coltivazione, all’impossibilità di diventare autosufficiente nella gestione del suo hobby.
Il piccolo collezionista, sedotto dalla mercanzia dei venditori e combattuto dal continuo desiderio di aumentare il numero delle sue piante è sempre in balia degli errori. Pertanto, i coltivatori fuori serra devono cercare la collaborazione ed i consigli di altri amici orchidofili, partecipare alla vita associativa per fare esperienze e per gestire collettivamente acquisti e scambi evitando in tal modo, due insidie sempre latenti: l’acquisto di piante doppie (spesso presentate alla vendita con un sinonimo del nome principale), oppure di comprare tutti le stesse piante che invece potrebbero essere presto divisibili e quindi scambiabili.

Regola del collezionista con serra.
Il collezionista che possiede una serra, può organizzare la sua passione per le orchidee in maniera sicuramente soddisfacente, ma corre pure lui dei pericoli, causati da suoi comportamenti sbagliati.
L’appassionato di lungo corso si fa spesso prendere dal senso di sicurezza, pensa che tutto vada sempre bene ed invece il momento in cui avvengono le catastrofi è sempre dietro l’angolo.
Il coltivatore esperto è convinto che gli esemplari siano indistruttibili ma purtroppo non è così, perché può scoppiare improvvisa proprio nella pianta più amata, una crisi irreversibile e senza spiegazioni plausibili.
Per evitare di perdere irrimediabilmente le piante in collezione, vale la regola della coltivazione multipla: coltivare almeno due esemplari, meglio tre, di qualsiasi pianta presente in serra.

Regola per tutti.
Nella coltivazione delle orchidee non ci sono segreti da custodire, le esperienze singole se diventano esportabili, aiutano tutti, anche chi le propone.
La famosa gelosia del coltivatore che non ti fa vedere la sua collezione, che tiene nascoste le sue “rarità” senza scambiarle con altri per la mala voglia di possederle da solo è il primo comportamento da evitare.

Il vero collezionista di orchidee, appena può, scambia le proprie piante con altri, addirittura è utile che lo faccia comunque, anche senza scambio: così facendo, nel momento di crisi sarà sicuro di trovare da qualche parte la sua pianta perduta e soprattutto sarà sicuro di trovare un amico ad accoglierlo.

13 pensieri su “Orchidee, maliarde e contagiose

  1. Gianni

    Ciao Fatima,
    mica sei quella entusiasta Orchidofila che ho conosciuto a Padova all’ EOC vero? se poi vuoi consigli “casalinghi” qui`sei al posto giusto anche se io poi con certe situazioni sono un critico ancora piu`severo, ma se ti occorre aiuto siamo tutti qui`per aiutare
    baci
    Gianni

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  2. Guido Autore articolo

    Fatima, non riesco a risponderti via e-mail ed allora ti posto la risposta in questo commento:

    Ciao Fatima, se tuo fratello Graziano vede che mi dai del lei ti “picchia”, fra amici appassionati delle orchidee è bello darsi del tu.

    Veramente quando ho scritto quel post non pensavo al tuo caso, che è abbastanza normale.

    Il vero obiettivo della mia analisi è rivolto a quelle che chiamano mostre ed invece sono solamente mercati, dove si usa il collezionismo per fare soldi, ma quando tocco questo argomento trovo un muro…soprattutto di qualche venditore e pertanto mi sono tenuto sui generis.
    Ciao a presto.
    Guido

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  3. Massimo M.

    Fatima, io non mi sono estraniato dal gruppo di coloro che se ne avessero la possibilià, sia economica che di spazio, ne avrebbe ben d’onde dal fare autocritica ma, per mia fortuna ho conosciuto Guido che ha saputo direttamente ed indirettamente dare un freno al mio entusiasmo, ed è così che al momento mi sono fermato con gli acquisti cercando di coltivare al meglio le piante che ho, e cercando di investire qualche risorsa in più nel documentarmi (ora cerco di acquistare solo libri).
    Tu pensa che il mio interesse per le orchidee nacque nel 1999 quando, con la mia attuale moglie, facemmo una visita a Singapore ed al suo orto botanico. Allora, quella che oggi è una vera passione, rimase un hobby latente, fino ad un paio d’anni fa quando decisi di fare il mio primo acquisto in internet, e qualche mese dopo conobbi Guido.
    Mi sono, o meglio lo sono ancora, invaghito per le orchidee, solamente che un pochina di saggezza, molto autocontrollo e consigli ben dispensati evitano che io faccia il passo più lungo della gamba.
    Ho cominciato con una Phalaenopsis come tutti e piano piano, imparando sto progredendo nella coltivazione cercando di raggiungere ogni volta un livello di difficoltà un pochino superiore.

    Nessuno, quindi, si senta criticato ma solo un piccolo consiglio da chi come loro avrebbe voluto partire a 1.000 ma ha preferito, come dicono gli inglesi fare le cose “little by little” (poco a poco).

    Ciao

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  4. Fatima

    Grazie Guido, mancava solo il mio nome!!
    Mi sa che ho imparato la lezione, ma caro Massimo non essere così duro con chi si invaghisce delle maliarde..finora dopo tre anni non ne ho ancora accoppata una.
    Lo so, c’è sempre una prima volta..dicono

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  5. Massimo M.

    Bellissimo articolo Guido.
    Se molte persone avessero l’umiltà di ascoltare le tue parole e la stessa voglia che li rende bramosi di crescere la loro passione ad ascoltare i consigli di chi può vantare una consolidata esperienza nella coltivazione di queste maliarde, forse il collezionismo italiano potrebbe contare su una schiera più nutrita di collezionisti.

    Ciao

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  6. Roberta

    Regole utili che è sempre bene tenere a mente, ma soprattutto l’ultimo paragrafo contiene le regole più sagge perché la disponibilità alla condivisione e la generosità non sono sinonimo di stupidità, bensì di saggezza e “occhio lungo”.

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