Archivio mensile:Ottobre 2015

7-8 Novembre – TREVISO – Un mondo di orchidee

7-8 Novembre, le orchidee tornano a Treviso

manifesto_barbazzaNel contesto della “maratona” del verde, in programma dal 5 al 15 Novembre, promossa dal Garden Barbazza di Treviso, ritorna l’evento orchidofilo che tutti gli appassionati attendevano da tempo.

Sabato 7 e Domenica 8 Novembre.
Esposizione di orchidee pregiate a cura degli Amatori Orchidee del Veneto. Saranno esposte orchidee provenienti da varie collezioni italiane; nello spirito della massima condivisione, chiunque potrà partecipare con le proprie orchidee, per qualsiasi problema e informazione operativa contattare Gianmaria Conte gianco3@alice.it.
Durante i 2 giorni della mostra, sono previsti dei momenti propedeutici alla cura delle orchidee e si potranno scambiare opinioni sulla coltivazione con “gli Angeli delle orchidee”, ovvero con i collezionisti espositori.

Un mondo di specie botaniche.
vanda_teres_provaAd impreziosire l’evento, per la gioia dei numerosi appassionati del nord est, sarà disponibile anche una vasta scelta di specie botaniche proposte da Orchidee del Lago Maggiore: per eventuali pre ordini telefonare a 3405149139.

Nota operativa.
In collaborazione con la AIO, sono previsti giudizi al tavolo delle orchidee esposte in mostra: costo 7 euro a pianta messa a giudizio. Le piante da giudicare devono pervenire entro le ore 17 di Venerdì 6 Novembre.

Sappiamo che c’è molta attesa per questa mostra, vi aspettiamo numerosi, non vi deluderemo!

Riflessioni

Sabato 24 Ottobre ho presenziato all’incontro orchidofilo organizzato dal Gruppo D.O.G. e. V. (Bodensee) a Friedrichshafen.
Era in programma una conferenza di Franz Glanz sulle orchidee del Perù, ho chiesto al Gruppenleiter, Peter Günther, di poter partecipare, richiesta accettata con molta disponibilità. Ringrazio Peter Günther e tutto il gruppo Bodensee per il calore con cui sono stato accolto.
Non sono andato per comprare orchidee, né per rappresentare alcuno, ma solo per ascoltare e capire.
E’ stata una formidabile occasione di conoscenza e di confronto; ho toccato con mano la funzionalità ed il vero spirito associativo.
Tutti gli orchidofili presenti hanno avuto modo di presentare le loro orchidee fiorite, tutti e sottolineo tutti, comprese quelle che coltiva il loro Gruppenleiter: un sogno che spero si realizzi anche da noi.
IMG_6524Ho ricevuto in omaggio alcuni numeri della loro rivista, dove si percepisce plasticamente la qualità e lo spessore scientifico della pubblicazione.
Con un po’ di vergogna ho anche colto la nostra insignificante rappresentatività rispetto a loro: circa 4000 soci la D.O.G. e poco più di 50 (effettivi) la A.I.O. All’EOC di Londra 2015, loro c’erano co le loro orchidee, noi con una rappresentanza, ma senza orchidee.
Ed è così che il mio pensiero è andato alla assemblea straordinaria dei soci A.I.O. tenutasi a Schio lo scorso fine Settembre.
Seppur pochi e piccoli, siamo riusciti a dividerci anche in quell’occasione, dove si doveva tirar fuori qualche idea per rilanciare un’associazione che, alla luce dei fatti, non trova consenso nell’ambiente orchidofilo italiano.
In quell’assemblea, per certi aspetti surreale, vari membri del consiglio direttivo AIO e diversi soci storici, esprimevano con convinzione, la necessità di un cambiamento radicale, mentre altri propendevano per un sostanziale mantenimento dello status quo, magari con qualche maquillage.
Ecco, a Friedrichs­hafen mi ritornava in mente tutto questo ed il confronto con l’esperienza tedesca suonava impietoso: a chi serve una Associazione che a distanza di trenta anni dalla sua nascita non riesce a creare alcuna empatia con quel mondo che altri rappresentano e gestiscono con ottimi risultati.
Si diceva in quell’assemblea di Schio, che l’AIO dovrebbe diventare una Associazione con poteri di coordinamento, ma anche operativi. Aggiungo io, che – così come è in Germania ad esempio – l’AIO dovrebbe essere l’Associazione che coordina, gestisce e promuove attività propedeutiche alla vita dei gruppi locali esistenti (gruppi, non associazioni), ed alla nascita di nuovi: gli appassionati ci sono anche in Italia, basterebbe dare un senso alla proposta associativa, che ora non c’è.
Per avviare questo percorso rifondatore bisognerebbe azzerare l’AIO e dare la parola al corpo vero dell’orchidofilia italiana, ma questo è solamente un mio pensiero, espresso – come sempre – a “voce alta”.

Cattleya Bow Bells ‘Snowflake’ FCC/AOS

Nel mondo del collezionismo delle orchidee – è risaputo – le specie sono sempre le più desiderate, ma altrettanta risonanza ottengono alcuni ibridi artificiali. Ed ecco che accanto al collezionista, per così dire “purista”, nel tempo sono nate storie e leggende anche attorno agli ibridatori.

IMG_6521 C. Bow Bells ‘Snowflake’ FCC/AOS.

A tal riguardo una storia interessante lega la creazione di un ibrido di Cattleya “bianca perfetta”; petali ampi, labello ben strutturato, forma piatta, e fiore di lunga durata.
La genesi possiamo farla risalire agli anni 40 del secolo scorso, ed il set degli eventi trova spazio a cavallo delle sponde dell’Oceano Atlantico fra l’Inghilterra e gli U.S.A. – prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale.
Protagonisti, un ibrido di orchidea, i tragici eventi della seconda guerra mondiale, e tre delle specie di Cattleya più popolari e amate dai collezionisti.
Siamo nel 1937, quando un ibridatore inglese – Clint McDade – si cimenta nell’impollinazione di un ibrido primario con un altro di seconda generazione. I progenitori di entrambi gli ibridi erano C. mossiae e C. gaskelliana. L’ibrido primario era C. Suzanne Hye, e l’ibrido di seconda generazione era C. Edithiae, un incrocio di C. Suzanne Hye e C. trianiae.
…”McDade era il proprietario della Semmes Nursery, specializzata in Camelie ed Azalee ed è stato il più grande fornitore di Bellingrath Gardens. Possedeva anche un importante Orchid Nursery in Inghilterra. Le orchidee della sua collezione furono utilizzate per gli addobbi del matrimonio della regina Elisabetta d’Inghilterra.
McDade, durante la seconda guerra mondiale decise di portare negli USA la maggior parte delle orchidee, importanti e rare, presenti nelle sue serre inglesi. Prese questa decisione per conservarle dai bombardamenti tedeschi, ma anche per l’impossibilità di scaldare le serre, stante la mancanza di carbone”…

All’incrocio è stato dato il nome di C. Bow Bells in riferimento alle campane della Chiesa di Santa Maria nel quartiere finanziario di Londra . E’ interessante ricordare che le campane ella Chiesa sono state distrutte l’11 maggio 1941 da un raid aereo tedesco durante la seconda guerra mondiale; C. Bow Bells è stata usata in più circostanze come fonte di raccolta di fondi per ristrutturare la chiesa e le sue campane.

Registrazione di C. Bow Bells
Clint McDade vende una beuta ddel suo incrocio a Black & Flory, coltivatori americani che, portate a fioritura, le registrano alla RHS ed espongono cinque piante di quella semina nel settembre del 1945 in occasione dell’American Orchid Society trustees meeting. Tutti e cinque ottengono riconoscimenti tra cui un FCC. Da allora, sono stati emessi altri quattro FCC e 16 premi AM.
Gli ottimi risultati di questo incrocio consigliarono i proprietari del vecchio ibrido di C. Suzanne Hye, a spedire il loro esemplare negli Stati Uniti, quale precauzione nel caso la Gran Bretagna dovesse essere invasa dai tedeschi. Purtroppo durante il viaggio la nave che trasportava la pianta, affondò a causa di un attacco U-boat nel Nord Atlantico e C. Suzanne Hye andò persa; tutti i tentativi di riprodurre la spettacolare qualità della pianta perduta furono vani.

La progenie
Con questa storia come sfondo, ecco l’evoluzione delle ibridazioni successive, che direttamente o indirettamente vedono protagonista C. Bow Bells.

1945
C. Bow Bells
C. Edithiae x C. Suzanne Hye
Black & Flory registrano questo incrocio ed espongono cinque piante nel settembre 1945 all’American Orchid Society trustees meeting.
Il cultivar ‘Purity’ ha ricevuto un FCC e il gruppo è stato insignito della Medaglia d’argento per l’eccellenza AOS.
Nota:
C. Bow Bells o C. Joyce Hannington?
Si dice che le piante siano state originate dallo stesso baccello del seme a causa delle loro somiglianze.
C. Joyce Hannington è un po’ più alta e più fiorifera di C. Bow Bells.

C. Joyce Hannington
Registrata nel 1945 da E. Hannington in onore di sua figlia. Hannington ha lavorato a Roughwood, azienda in Brookline.
American Orchid Society Awards:
1 FCC, 7 AM, 9 HCC
94 F1 Offspring, 430 Progeny
C. Barbara Dane x C. Snowdon
C. Joyce Hannington ‘Vallemar’
AM/AOS, 83 points (1953)

1950
C. Bob Betts (Bob Betts, coltivatore di orchidee per conto di Clint McDade, il proprietario del Rivermont orchidee)
C. Bow Bells x C. mossiae v. Wagneri
Primo incrocio con C. Bow Bells a fiorire negli Stati Uniti, registrato da McDade.
L’ibridazione è stata creata con l’intento di estendere la stagione di fioritura C. Bow Bells in primavera per il commercio di fiori recisi.
È la Cattleya bianca più premiata nella storia dei giudizi AOS:
2 FCC
34 AM
30 HCC
C. Bob Betts ‘Aridine’ AM / AOS, 80 punti (1966)

Le origini
C. mossiae
Descritta nel 1838
14.833 Progeny
C. mossiae var. alba ‘Amanda’
84 punto AM / AOS 2010
C. lueddemanniana
Descritta nel 1854
12.816 Progeny
C. lueddemanniana ‘Crownfox neve’
HCC / AOS 2005
C. gaskelliana
Descritta 1885
13.303 Progeny
C. gaskelliana ‘Janice’
FCC / AOS 2011
C. trianae
Descritta 1860
19.639 Progeny
C. trianae ‘Henry’
AM / AOS 2011
C. warneri
Descritta 1862
14.401 Progeny
C. warneri v. Alba ‘Newberry’
AM/AOS 2005

I primi ibridi
C. Edithae var. ‘White Empress’ FCC / RHS (3n)
(C. Suzanne Hye x C. trianaei) Pauwels 1914
C. Suzanne Hye FCC / RHS
(C. gaskelliana x C. mossiae)

Nei decenni successivi, l’evoluzione delle ibridazioni delle Cattleya a fiore bianco ha seguito le esigenze della moda, a partire dagli anni 80 ad oggi, gli ibridi creati sono i seguenti:

C. Mary Ann Barnett ‘Exquisita’
C. Arctic Circle x C. Bob Betts
FCC/AOS, 90 punti
Premiata giugno 1980
Bracey, 1960
C. Earl ‘Imperialis’
C. Empress Bells x C. General Patton
FCC/AOS, 91 punti
Premiata Ottobre 1980
Suyama, 1961
C. Ranger Six ‘A-OK’
Blc. Nacouchee x C. Empress Bells
FCC/AOS, 91 punti
Premiata Marzo 1980
Armacost, 1964
Rlc. Mem. Rosa Vazquez ‘Rafael’
C. Esbetts x Rlc. Breaker’s Reach
FCC/AOS, 91 punti
Premiata Gennaio 2011
Originatore sconosciuto, registrata 2002
Rlc. Breaker’s Reach
Rlc. Mount Hood x C. Mount Rainier
Armacost, 1980
Armacost 1964
Possiamo concludere il racconto con una metafora: le campane della Chiesa di Santa Maria nel quartiere finanziario di Londra, suonarono furiosamente per molti anni con C. Angel Bells, C. Empress Bells C. Sleigh Bells, C. Vesper Bells, e molte altre, ad esempio C. Tiffin Bells, un incrocio di C. Bow Bells e C. White Blossom. Successivamente C. Tiffin Bells è stata ibridata con C. Hawaiian Crystal nel cui albero genealogico ci sono quattro generazioni di C. Bow Bells, C. Empress Bells, C. Edithiae, C Suzanne Hye, e molti altri genitori comuni.

Stanhopea, notiziole in pillole

IMG_6478Stanhopea, wardii o oculata? bella domanda, ma ci sono delle peculiarità inconfondibili per individuare una delle due specie: l’oculata.

Le caratteristiche morfologiche per identificare questa specie sono: l’ipochilo (porzione basale del labello di alcune orchidee) stretto, piegato a 90 gradi, e diverse macchie scure lungo l’ipochilo e alla base dei petali. Le macchie oculari sono la motivazione dell’epiteto “oculata”. La forma più comune di S. oculata è originaria del sud della California (vedi foto) ed ha due macchie oculari su ogni lato dell’ipochilo ed anche su ogni petalo.

Ringraziamenti

IMG_6502A volte un grazie ti fa sentire utile.
Sono io a ringraziare l’Istituzione che con tanta lungimiranza ha saputo tenere viva una manifestazione unica: grazie a tutto lo staff operativo ed in primis al Sindaco di Schio.

Grazie anche a quel gruppo che io amorevolmente chiamo “Gli angeli di Schio”, pochi appassionati orchidofili che con grande abnegazione sono riusciti in un’impresa che qualche anno fa sembrava impossibile.

L’evento orchidofilo di Schio nasce all’insegna della massima libertà partecipativa… senza veti direbbe lo zio Tom, senza veti, per l’appunto!