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Movimenti in campo tassonomico

L’essere iscritto a molteplici mailing list d’oltre oceano intasa, è vero, la mia casella di posta elettronica, ma ogni tanto vengono aggiunti alle stesse, files interessanti o schede di coltivazione per cui vale la pena mantenere operativa l’utenza.

In uno di questi sono stati di recente aggiunti un paio di file immagine che riportano un’estratto dalla rivista Orchids edita dall’American Orchid Society (AOS) nell’edizione del maggio scorso e liberamente da me tradotta:

“Con l’avvento della sistematica molecolare il mondo dell’orticoltura è stato messo davanti a molti cambiamenti nei nomi che conoscevamo di molte piante a noi famigliari.
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Vanda coerulea

vanda coerulea

Vanda coerulea Griff. ex Lindl., Edwards’s Bot. Reg. 33: t. 30 (1847).

Nota anche come orchidea blu è una tra le più diffuse e apprezzate specie dai collezionisti, nativa del sud-est Asia, dove cresce ad altitudini che vanno
dai 1200 ai 1800 metri sulle montagne dell’himalaya, va per questo coltivata nella zona più fresca e luminosa della serra. Il colore la forma e la dimensione (circa 10 cm) sono variabili.
I sepali ed i petali sono blu chiaro con venature più scure. Il labello è viola sfumato di bianco.
Il botanico William Griffith’s descrisse questa specie nel 1947, la notizia della scoperta di un’orchidea blu entusiasmò talmente gli appassionati di orchidee dell’epoca, che rischiò in breve tempo la
scomparsa dai luoghi di origine, tanto da essere ancor oggi una specie sotto protezione del Cites. Le specie in commercio sono pertanto provenienti da semine o da riproduzione meristematica.
Fiorisce in qualsiasi momento dell’anno.

Questa pianta è stata acquistata a marzo di quest’anno alla nostra mostra di Pordennone allo stand di Franco Bianco che ancora una volta dimostra la qualità delle sue piante.
Vedi quì ulteriori informazioni sul blog

– foto 27-8-08 Alberto Ghedin

Ringraziamenti misti

La Redazione tutta nella figura di me medesimo (Daniel), vi vuole ringraziare sentitamente per le seguenti cose:

  1. Gli auguri/felicitazioni/congratulazioni per il mio prossimo matrimonio. Scusate se non l’ho fatto prima, ma tra gli spostamenti vari degli ultimi tempi e le cose da fare, non ho mai raccolto le idee necessarie.
  2. Le offerte fatte al sito e le offerte fatte al fund raising che stiamo facendo per il nostro matrimonio. Davvero, grazie!
  3. La pazienza nel sorbirvi i commenti di spam che dopo tutto a voi utenti non davano così tanto fastidio, ma non avete idea di cosa volesse dire filtrarli. Magari ve ne siete accorti perchè qualche commento buono spariva, ma sono tutti tornati. Credo, almeno.
  4. Il supporto e la passione che mettete nel tenere viva questa comunità orchidofila.

Se solo arrivasse un giorno l’ADSL a Breda….

A presto,
Daniel

Cattleya harrisoniana

cattleya harrisonianaCattleya harrisoniana, (scritto da Alberto)

Cattleya harrisoniana Bateman ex Lindl., Edwards’s Bot. Reg. 22: t. 1919 (1836). Coltivo questa orchidea da circa tre anni tenendola nella zona più luminosa della serra. La pianta proviene dal vivaio olandese Wubben, dicembre 05. Come per alcune altre Cattleye bifoliate, la harrisoniana ha resistito ad un caso di identità erronea per quasi un secolo. Per tutto questo tempo è stata conosciuta come una varietà della C. loddigesiii v. harrisoniae . Ora è accettata come specie a se stante. Le differenze tra le due specie consistono nel fatto che la harrisoniana non ha punti sui segmenti del fiore e un colore più profondo, generalmente pochi fiori per bulbo e per la differente forma del labello. Inoltre, la loddigesii fiorisce in inverno da un fodero asciutto mentre la harrisoniana fiorisce verso la fine dell’estate, inizio autunno da un fodero verde. Ci sono parecchie varietà riconosciute tra le quali vanno segnalate la violacea e l’alba.
La Cattleya harrisoniana si sviluppa sulle pianure litoranee di Rio de Janeiro ed Espírito Santo, a volte è trovata nelle montagne (DOS Órgãos di Serra) vicino ai sui fiumi che alimentano le pianure. L’altezza più elevata segnalata di Rio de Janeiro è di quasi 1000 metri in una località vicino alla città di Nuova Friburgo. È interessante notare che le montagne là sono abbastanza ripide e dalle loro cime uno può vedere facilmente le pianure litoranee. Le piante in queste circostanze sono abbastanza rare. Le zone principali dove le piante possono essere trovate in quantità estremamente alta sono sulle zone acquitrinose e secondo la stagione sommerse intorno a quei fiumi che vengono frequentemente ostruiti dalle formazioni delle dune di sabbia. L’umidità è sempre alta e le temperature in estate sono molto sgradevoli (almeno per gli esseri umani, le piante invece sembrano beneficino di questa alta umidità e temeratura ). Queste zone purtroppo si stanno distruggendo ad un tasso sorprendente, a causa dello sviluppo sfrenato.

– foto 11-8-08 Alberto Ghedin