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L’ acchiappanuvole

Ora che la mia mente torna a lasciar spazio ai sogni ed alle passioni, rieccomi qua a dialogare con voi.
L’interruzione forzata di quel filo che questo blog mi tiene quasi quotidianamente legato a voi ha dato tempo ai miei pensieri di riavvolgere e ritrasmettere nella mia psiche, il film della mia vita con le orchidee.

Tantissime figure stupende sono riapparse nella mia mente, persone eccezionali che via via son diventate amiche e che conservo nel mio cuore con grande affetto. Ho visto scorrere con amarezza anche le sconfitte, le “pugnalate” intrise di opportunismi manifesti, vissute e subite.

In questo periodo, dentro di me è risuonata e risuona ridondante la domanda: cosa hai cambiato, cosa sei riuscito a migliorare e magari, quali son i danni che il tuo “modus operandi” ha prodotto nel mondo dell’ orchidofila?

Non so darmi una risposta e per questo sono abbastanza deluso.
Provo la sensazione di essere solamente un inguaribile “acchiappanuvole” un “visionario” ed un portatore di sostanziali pensieri utopici.

Ecco un esempio. Mi telefona una giornalista: sto scrivendo un libro “divulgativo e a forte impatto fotografico” sulle orchidee – esordisce – cerco una sessantina di fotografie e mi è stata indicata la sua collezione – lei potrebbe scrivere la prefazione del libro ed inoltre ci sarebbe la citazione della provenienza delle foto – mi rassicura la giornalista – no grazie – replico io – ma come, non le interessa la pubblicità? – ribatte la giornalista. No, non sono interessato a nessun tipo di pubblicità – aggiungo e continuo – le faccio tanti auguri per il suo libro, ma mi sento in dovere di sottolineare che in Italia ci sono già tanti “libretti” divulgativi” sulle orchidee, quel che manca è letteratura scientifica in lingua italiana.

E’ assolutamente vero quel che ho scritto, ma per il “business” i libri devono essere purtroppo: leggeri, divulgativi e con il cosiddetto impatto fotografico.
Ma allora che cosa non funziona in questo meccanismo? Manca l’anima, manca la particolarità e la conoscenza scientifica di chi le orchidee le vive giorno per giorno con amore, ad esempio manca il pathos di quel libro scritto da Rebecca Tyson Northen che, seppur divulgativo, riusciva comunque a trasportarti nel piacere dell’approfondimento scientifico e botanico.
La pubblicazione di un libro che si avvale di giornalisti e fotografi professionisti, sarà un prodotto sicuramente accattivante per il grande pubblico, le case editrici lo sanno, sanno anche che target più scientifici sarebbe più difficile venderli.
Ed allora? I pensieri di un acchiappanuvole non fanno testo, si dirà… lasciatemi almeno sperare.