Archivi categoria: Orchids

Categoria madre del blog: giorno per giorno con le orchidee, diario di un appassionato.

Paphiopedilum x aspersum

Qualche notizia sul Paphiopedilum x aspersum, ibrido naturale scoperto da pochi anni in Vietnam, ma forse è una vecchia conoscenza, vediamo…

Questa orchidea è entrata nella ribalta dell’orchidofilia mondiale da pochi anni, poco si sa e quel poco, per certi aspetti è ancora vago.
Notizie certe di cui disponiamo
Pubblicazione della scoperta: Dr. L. A. Averyanov in KOMAROVIA (2002) 2 :17-18O”, presentato come ibrido naturale fra (Paphiopedilum barbigerum v. lockianum e Paphiopedilum henryanum)
Origine della pianta: Vietnam del Nord, 1000 – 1100 metri di altitudine, zone calcaree.

Nota:
Il significato dell’epiteto “aspersum” dovrebbe riferirsi alla presenza di macchie scure, che effettivamente sono presenti nel sepalo dorsale del genitore (P. henryanum).
Il fiore della foto sopra, ricavato dalla pianta in esposizione alla mostra di Carceri (PD), non presenta macchie, ne sul sepalo dorsale e neanche sui petali.
Quindi possiamo tentare 3 supposizioni:
1 – La pianta non è quella descritta come Paphiopedilum x aspersum (acquistata regolarmente su commissione, in occasione dell’EOC di Padova)
2 – L’ibrido naturale non si è stabilizzato nelle sue caratteristiche morfologiche, al punto da poterlo ancora considerare nuova specie assestante.
3 – E’ una specie diversa ed in questo caso è utile qualsiasi informazione.
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Sempre in fiore

Paphiopedilum glaucophillumPaphiopedilum glaucophyllum

Chi non aspira ad avere un’orchidea che sia sempre in fiore alzi la mano. La ricerca di orchidee che rimangono sempre in fiore è stata un mio obiettivo, soprattutto per abbellire la mia nuova serra. Quindi la domanda: quali orchidee danno più soddisfazioni per la loro continua fioritura? Di specie ve ne sono tante, per la mia esperienza le più fiorifere sono i Paphiopedilum appartenenti al sub genere Choclopetalum di cui la specie più conosciuta è il primulinum; queste specie producono uno o anche due fiori in successione, tanto da trovarsi con la pianta in fioritura per tutto l’anno. Il mio kalinae acquistato all’Eoc si è preso una pausa un agosto-settembre ma adesso sta già riprendendo la fioritura nello stesso stelo dove ha già prodotto sette fioriture. Nella mia serra sono presenti quasi tutte le specie dei Choclopetalum, alcune prossime alla loro prima fioritura: glaucophyllum, camberlainianum, (vittoria regina), kalinae s. victoria-regina v. kalinae, victoria mariae (Cribb), primulinum v. purpurascens.
Altre specie fiorifere sono molte phalaenopsis botaniche, la mia pulchra è in fioritura da Schio, ma anche la miniatura kingidium minus e la maxillaria rufescens tutte e due in fiore da metà maggio cioè da quando sono approdate nella mia serra da quella dei coltivatori professionisti N.& C. nella lontana Liguria. Infine cito le encyclie tra cui è da segnalare la cochleata, un’esemplare ben accestito può rimanere in fiore per moltissimi mesi all’anno.
A voi le vostre esperienze, Alberto Ghedin.

Plectrelminthus caudatus: sepali stranissimi

Le punte acuminatissime dei sepali, forse a difesa da probabili predatori?

La scheda sul Plectrelminthus caudatus è gia stata presentata in altro post, ma in aggiunta a quanto scritto, desidero richiamare l’attenzione degli appassionati, sulla particolare struttura dei suoi fiori e per la precisione, dei suoi sepali.

Collezione Guido De Vidi – foto 26.09.06 – diritti riservati

Le notizie disponibili, fra l’altro, ci descrivono le varietà : Plectrelminthus caudatus var. spiculatus e Plectrelminthus caudatus var. trilobatus (diversificazioni legate alla forma del labello), ma nulla ci forniscono a riguardo della particolarissima struttura apicale dei sepali.
Osservando i fiori di queste orchidee ho notato, che le punte dei loro sepali sono appuntite come aghi.
In un primo momento ho anche pensato ad una deficenza di coltivazione, ma da una più attenta analisi, ho potuto rilevare che è una precisa caratteristica strutturale, presente anche nei boccioli ancora chiusi.
Penso sia una forma di protezione a difesa di agenti esterni indesiderati.
Non ho altri elementi a supporto delle mie osservazioni (bisognerebbe poter effettuare degli studi in loco): qualsiasi notizia nel merito è gradita.

Nota:

Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.

Rhynchostylis coelestis e figlia

Delicate e fragranti

Dopo qualche giorno di assenza, ecco alcune sorprese trovate in serra!

Deliziosa orchidea dai fiori luminosi come il cielo blu, carichi della dolce fragranza dei fiori d’uva.

Rhynchostylis coelestis (Rchb. f.) Rchb. f. ex Veitch
Sinonimi: Saccolabium coeleste Rchb. f. 1885; Vanda pseudo – coerulescens Guillaumin 1830

Endemica in Tailandia, Cambogia e nel Vietnam, vive nelle foreste asciutte semi-decidue e nelle colline boscose, fino a 700 metri sul livello del mare.
Le delicate infiorescenze blu della Rhynchostylis coelestis, che si presentano in tarda estate, rendono questa orchidea particolarmente desiderata dai collezionisti.
Diversamente dalle altre specie del suo genere, che producono infiorescenze pendule, gli steli fiorali della Rhyncostylis coelestis sono eretti e rivolti verso l’alto, ma condivide con le sue cugine, la fragranza esotica, la struttura vegetativa e la crescita lenta.
Nonostante la sua importanza nelle ibridazioni, questa orchidea racconta poco di sé: si ritiene sia stata scoperta in Tailandia nel 1870 e descritta per la prima volta da Reichenbach nel 1885.
La struttura vegetativa di questa specie è simile alle Vandaceous e quindi rientra anch’essa nella schiera delle orchidee “mangione”, ma richiede meno luce delle Vanda e temperature da serra intermedia/calda.
E’ consigliata la coltivazione in cestini di stecche legnose.
A margine di queste note generali, aggiungo una mia osservazione personale: durante la stagione fredda, che coincide con un leggero riposo vegetativo di questa specie, è utile diradare le bagnature e prestare molta attenzione a che non rimanga bagnato il fusto vegetativo… pena incipienti marcescenze con la conseguente perdita della pianta stessa.

Una figlia deliziosa e fragrante

Neostylis Lou Sneary: Neofinetia falcata x Rhynchostylis coelestis
Questo incrocio intergenerico esprime le doti migliori dei suoi genitori: la robustezza ed il periodo di fioritura della Rhynchostylis coelestis e la fragranza intensa della Neofinetia falcata .

Nel prossimo post andremo a scoprire la Neofinetia falcata, queste bellissime orchidee … e tante altre, saranno esposte nella mostra in programma all’Abbazia di Carceri.

Angraecum distichum

Una piccola africana fragrante e deliziosa

Dedico a voi visitatori del blog, i fiori di questa generosissima orchidea, che consiglio di inserire nelle vostre collezioni.
E’ lenta, molto lenta a crescere, munitevi di pazienza…molti collezionisti la coltivano solamente per la bellezza delle foglie.

Angraecum distichum Lindl. 1836 Section Dolabrifolia [Pfitzer] Garay
Sinonimi: Aeranthes distichus (Lindl.) Rchb. f. 1864-Angraecum imbricatum (Sw.) Schltr. 1918 – Angraecum poppendickianum Szlach. & Olszewski 2001-Epidorchis disticha (Lindl.] Kuntze 1891 – Limodorum imbricatum Sw. 1805-Macroplectrum distichum (Lindl.) Finet 1907-Mystacidium distichum (Lindl.) Benth. 1881.

Angraecum disticum è endemico in Africa centrale, particolarmente numeroso in Cameroon, Uganda e Gabon.
Il nome di specie si riferisce alla posizione delle sue foglie lungo il fusto vegetativo.
Questa orchidea fiorisce in qualsiasi periodo e più volte l’anno. Le foto mostrano uno dei miei due esemplari, in fiore per la terza volta nel 2006.
Non ho ancora capito il meccanismo delle fioriture, i fiori escono dalle ascelle dei fusti in più riprese ad intervalli di qualche mese e danno l’impressione di più fioriture annuali: stupendo!
I fiori sono piccoli. bianchi e deliziosamente fragranti.

Nota:

Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.