Qualche notizia sul Paphiopedilum x aspersum, ibrido naturale scoperto da pochi anni in Vietnam, ma forse è una vecchia conoscenza, vediamo…
Questa orchidea è entrata nella ribalta dell’orchidofilia mondiale da pochi anni, poco si sa e quel poco, per certi aspetti è ancora vago.
Notizie certe di cui disponiamo
Pubblicazione della scoperta: Dr. L. A. Averyanov in KOMAROVIA (2002) 2 :17-18O”, presentato come ibrido naturale fra (Paphiopedilum barbigerum v. lockianum e Paphiopedilum henryanum)
Origine della pianta: Vietnam del Nord, 1000 – 1100 metri di altitudine, zone calcaree.
Nota:
Il significato dell’epiteto “aspersum” dovrebbe riferirsi alla presenza di macchie scure, che effettivamente sono presenti nel sepalo dorsale del genitore (P. henryanum).
Il fiore della foto sopra, ricavato dalla pianta in esposizione alla mostra di Carceri (PD), non presenta macchie, ne sul sepalo dorsale e neanche sui petali.
Quindi possiamo tentare 3 supposizioni:
1 – La pianta non è quella descritta come Paphiopedilum x aspersum (acquistata regolarmente su commissione, in occasione dell’EOC di Padova)
2 – L’ibrido naturale non si è stabilizzato nelle sue caratteristiche morfologiche, al punto da poterlo ancora considerare nuova specie assestante.
3 – E’ una specie diversa ed in questo caso è utile qualsiasi informazione.
Considerazioni
Con queste scarne notizie di partenza, per capire la loro veridicità, conviene analizzare i suoi possibili genitori e cioè: Paphiopedilum barbigerum v. lockianum e Paphiopedilum henryanum
Paphiopedilum barbigerum T. Tang & F.T. Wang 1940 Sottogenere Paphiopedilum Sezione Paphiopedilum Karasawa & Saito 1982
Sinonimi: Paphiopedilum barbigerum f. aureum (H.S.Hua) O.Gruss & Roeth 1999 – Paphiopedilum barbigerum var. aureum H.S.Hua 1999 – Paphiopedilum barbigerum var. coccineum (Perner & R.Herrm.) Cavestro 2001 – Paphiopedilum barbigerum var. lockianum Aver. 2002 – Paphiopedilum coccineum Perner & R.Herrm. 2000 – Paphiopedilum insigne var barbigerum [Tang & Wang] Braem 1988.
Questa specie cinese, proveniente dalla provincia di Guizhou (Kweichow) è stata scoperta per la prima volta da T. Tang & F.T. Wang nel 1940, ma per molto tempo (oltre 40 anni) è rimasta sconosciuta, sia la pianta che il luogo del ritrovamento, per essere poi riscoperta da Mark, durante una sua spedizione a caccia del Paphiopedilum exquilorei.
Alcuni botanici, Braem ad esempio, la collega strettamente ai Phaphiopedilum insigne e gratxianum Himalayani ma rispetto a queste specie, il P. barbigerum si differenzia per dimensione (foglie più strette e più corte) e per la diversità dello staminoide.
Altre informazioni riferiscono che questa specie, in Cina, si sviluppa sul fianco orientale del plateau di Guizhou a 700 – 900 metri di altitudine.
Le prime annotazioni descrivono questa orchidea come litofita, endemica a Guangxi (Cina Nord Ovest) a 700 – 800 metri di altitudine con clima ventilato.
Sul muschio cresciuto sopra i massi calcarei si possono scoprire specie con fiori di tonalità intensa.
Le zone endemiche del Paphiopedilum barbigerum sono sottoposte a forti piogge e temperature calde durante i monsoni estivi, mentre gli inverni sono freddi, asciutti e luminosi.
Il Paphiopedilum barbigerum è caratterizzato dalla marcata variabilità del colore dei suoi fiori e questa particolarità strutturale lo coinvolge in dure dispute tassonomiche delle quali vi rimandiamo ad uno spaccato virgolettato:
Il Paphiopedilum coccineum o barbigerum var. lockianum, a differenza delle specie endemiche del Guizhou sud occidentale e delle province nordiche di Guangxi della Cina, si sviluppa in Vietnam e si caraterizza anch’esso per i piccoli fiori pubescenti (da cui il nome barbigerum), ma con colori più marcati, giallastri e tendenti al marrone, a fioritura autunnale – invernale.
Paphiopedilum henryanum Braem, 1987 Sottogenere Paphiopedilum, Sezione Paphiopedilum Karasawa & Saito 1982
Sinonimi: Paphiopedilum chaoi Hua 1999 – Paphiopedilum dollii Luckel 1987 – Paphiopedilum henryanum f. album O.Gruss 2002; Paphiopedilum henryanum f. christae (Braem) O.Gruss & Roeth 1999; Paphiopedilum henryanum var. christae Braem 1991
Specie scoperta recentemente (1987), endemica della Cina e del Vietnam del Nord a 600 – 1400 metri di altitudine.
Pianta miniatura, abbastanza rara, si sviluppa da litofita in foreste semidecidue, muscose, confinanti con ripide scogliere calcaree.
Paphiopedilum henryanum: Anche questa specie è carica di discussioni tassonomiche:
L’introduzione di questo Paphiopedilum è stata caratterizzata da diatribe, che hanno visto protagonisti Emil Leuckel, e Guido Braem, noto negli ambienti orchidologi per le sue polemiche.
Braem ha pubblicato per primo la descrizione di questa specie, come Paphiopedilum henryanum, mentre Leuckel l’ha presentata come Paphiopedilum dollii, sostenendo che la pubblicazione del Braem era non valida.
Braem ha avuto chiaramente priorità nella valutazione della Commissione internazionale delle orchidee (IOC), ma il nome “ henryanum„ dato da lui, in onore di Henry Azadehdel, raccoglitore di orchidee cinesi, era in odore di contrabbando delle specie raccolte. Così, seppur migliore e prioritario il lavoro di Braem, la Commissione preposta ha accettato le osservazioni dil Leuckel e il nome da lui proposto: Paphiopedilum dollii .
I primissimi ibridi sono stati fatti usando l’epiteto “dollii”, ma due anni più tardi, l’IOC (caso molto raro) ha modificato la decisione iniziale ed il RHS ha cambiato tutti i nomi registrati, sostituendo “dollii” con “henryanum”.
Il Paphiopedilum henryanum produce fiori con caratteristiche peculiari quali le grosse macchie sul petalo dorsale ed il colore dominante tutto il labello, ma esiste anche una varietà con sepali e petali chiari.
Questo Paphiopedilum è compreso nel gruppo del P. insigne, ma anche in questo caso si differenzia per le sue dimensioni miniaturizzate.
Dalle analisi sopra esposte si coglie un filo conduttore che lega le varie specie e/o varietà, poco o tanto, al Paphiopedilum insigne, al punto che molti tassonomi prescindono sempre da questa specie “di riferimento” per le considerazioni scientifiche ex novo.
Altre due varietà di P. insigne
Paphiopedilum insigne var. sanderae
Paphiopedilum insigne var. chantini
Conclusioni
Posto che il Paphiopedilum x aspersum, che ci ha accompagnato in questa lunga discussione è stato presentato come ibrido naturale fra (Paphiopedilum barbigerum v. lockianum e Paphiopedilum henryanum), in assenza di documentazioni certificanti (DNA ed altre), noi rimaniamo con qualche ragionevole dubbio.
Forse, qualche cercatore d’orchidee del 1800 l’aveva già descritta: Cypripedium insigne var.sanderae subvar.aspersum Veitch VEITCH, Harry James 1889 Cypripedium; Hybrid Cypripediums A Manual of Orchidaceous Plants cultivated under glass in Great Britain, Vol.2, Vandeae-Cypripedieae James Veitch and Sons
Nota:
Pingback: cymbidium sanderae
Ciao,il paphio nella foto e’ sicuramente un Paphiopedilum helenae.
Ho visto in fiore il Paph. x aspersum insieme a Paph. lockianum e henrianum in una mostra in Cina e devo dire di essere dello stesso parere sul fatto che il P.x aspersum sia ibrido naturale tra P.lockianum e P. henrianum.
Il P.x aspersum assomiglia molto al P. lockianum ma diverge nel sepalo dorsale che assomiglia un po’ a quello di un P.insigne.
Ciao
Gran lavoro Guido. Guardando attentamente i due genitori dall’incrocio la pianta ha la tasca dell’ henryanum e il petalo dorsale del barbigerum sopratutto per le striature . Io ho notato che la specie in questione ha anche molta somiglianza con l’helenae, sia per il contorno bianco sia per il pallino dello staminodio che è verde, alla fin fine certe specie dello stesso gruppo si assomigliano molto, basta pensare ai Choclopetalum che abbiamo citato nei giorni scorsi, dalle variazioni talmente minime da portare anche i botanici a fare distingui diversi . Una specie molto bella. Ciao