Due passi fra le orchidee…in questo strano ottobre, caldo e soleggiato
Di solito, con i primi giorni d’Ottobre, nella mia dolce Marca Trevigiana, arrivano le prime frescure e tutte le orchidee bivaccate all’esterno cominciano a chiedere ospitalità in serra.
Quest’anno le temperature sono stranamente, quasi estive, a fare la differenza ci sono solamente le giornate più corte e quindi minor insolazione.
Oggi ho iniziato il rito del rientro, riportando in serra le Stanhopee, la Gongora galeata e gli Oncidium, grossi esemplari che segnano il trascorrere degli anni, crescendo ed invecchiando insieme a me.
Ho dato un’occhiata ai Cymbidium per vedere se spunta qualche getto fiorale, sì, qua e la si notano i primi getti, ma devo aspettare notti più fredde prima di riportarli in serra.
Per loro, questo è il periodo buono che induce la formazione dei getti fiorali in quanto ci troviamo alla presenza di un forte sbalzo termico fra il giorno e la notte. I Cymbidium sono originari delle alture del Nepal dove le giornate sono molto luminose e le notti autunnali marcatamente fredde: rimarranno ancora all’aperto fino a Novembre inoltrato, facendo ovviamente attenzione alle prime brinate.
Chi avesse ancora fuori, Phalaenopsis, Vanda e Cattleya, cominci a riorganizzare gli alloggi interni, davanzali, logge, terrari e serre.
Sono ben poche ormai le orchidee che possono rimanere ancora all’aperto nelle nostre zone geografiche.
Nella serra intanto, la grande famiglia delle maliarde si gode un bel momento fatto di temperature ideali, umidità facilmente sotto controllo e meno ore di insolazione, condizioni ottimali per riprendersi dallo stress estivo.
Entriamo in serra per scoprire insieme, qualche fioritura deliziosa:
Arcobaleno
Collezione Guido De Vidi – diritti riservati
Lc. Mari’s Song ‘CTM 217’ HCC/AOS
(Irene Finney x C. Cherry Chip)
Questo ibrido generoso e delizioso è rifiorente (primavera – autunno), i nuovi getti fiorali producono 6 – 7 fiori fragranti e luminosi.
Una rara ed inusuale specie appartenente al genere Epidendrum
Collezione Guido De Vidi – diritti riservati.
Jacquiniella equitantifolia (Ames) Dressler
Origine del nome:
Jacquiniella – forma diminutiva del genere Jacquinia, così chiamata in onore di Nicolaus Joseph Jacquin, botanico Austriaco – Olandese, del diciottesimo secolo.
equitantifolia: struttura sequenziale delle foglie, ai lati del fusto di sviluppo.
Sinonimi:Epidendrum equitantifolium Ames – Epidendrum equitans Lindley.
Le orchidee ballerine
Collezione Guido De Vidi – diritti riservati
Oncidium Varicosum LDL. Var. rogersii Rchb. F.
Sul finire del diciannovesimo secolo, in alcune zone del Brasile sono state scoperte delle piante di Oncidium varicosum, dal labello più grande di quello delle specie già note e codficate (5 cm): si è deciso di considerarle varietà specifiche e nominare questi garndi fiori: Oncidium varicosum var. rogersii.
Spruzzate color porpora
Collezione Guido De Vidi – diritti riservati.
Ctna. Brandi ‘OC’
(Ctna Rosy Jewel ‘Ahai Manii’ AM/AOS x Ctna Keith Roth) Questa orchidea fiorisce in tarda estate, inizio autunno; all’apice di uno stelo rigido e lungo 30 centimetri, presenta un delizioso grappolo di 10-12 fiori piccoli e compatti (3-4 centimetri), con petali e sepali color viola intenso e labello più scuro tendente al rosso con striature gialle nella sua gola.
I fiori durano parecchie settimane e non sono dotati di profumazionne.
Stupende come sempre!!!!
Come sempre Guido hai qualche asso nella manica da mostarci! La prima Cattleya è splendida! A proposito di piante da rientrare, pensi che far prendere un po’ di fresco ai Paphio sia utile per indurli a fiorire? Il libro di Birk indica i periodi di riposo di ogni specie, ma non è certo facile seguirli, per noi che coltiviamo in casa!
Bellissime, come sempre. Una domanda: a parte l’Oncidium che ce l’ho anch’io e non mi da problemi, le altre specie che hai fotografato possono vivere anche in casa o necessitano di serra?
Ciao
Elisa