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Categoria madre del blog: giorno per giorno con le orchidee, diario di un appassionato.

Paphiopedilum miniatura

Questo Paphiopedilum presente nella mia collezione, lo considero come un figlio cagionevole di salute a cui bisogna prestare molte attenzioni. Cresce molto poco e non sempre riesce a fiorire, quest’anno, con il suo bel composto fresco di rinvaso è fiorito: eccolo.

Collezione Guido De Vidi – Foto 09.12.04 – Tutti i diritti sono riservati

Paphiopedilum barbigerum T. Tang & F.T. Wang 1940
Sinonimo: Paphiopedilum insigne var. barbigerum

Specie miniatura che vive nel Guizhou sud occidentale e nelle province nordiche di Guangxi (Cina). E’ stato trovato anche nella provincia di Yunnan e nel Vietnam.

Il Paphiopedilum barbigerum è una specie di piccole dimensioni e si sviluppa lentamente.
I fiori sono molto grandi e variabili nella loro colorazione: dalla forma alba, aurea, fino al marrone intenso.

La sua coltivazione non è difficile ma bisogna fare molta attenzione al composto del substrato che deve essere vaporoso, drenante e sempre umido.

Il corsivo

Collezionismo delle orchidee, facile o difficile?

In questi ultimi mesi, nuove amiche ed amici, sono venuti a visitare la mia serra.
La generale reazione di stupore che invade tutti appena entrati in serra, dovuta forse all’effetto giungla che avvolge i visitatori è motivo di gran soddisfazione per il mio impegno nella coltivazione delle orchidee.
Alcune persone, soprattutto i commercianti ed i produttori d’orchidee, ultimamente anche in veste di collezionisti, sostengono che sono facili da coltivare…. ovviamente loro le vendono ed è quindi una posizione comprensibile.
Purtroppo, almeno in Italia, mantenere in vita e far crescere il collezionismo delle orchidee è abbastanza difficile e costoso ed i momenti di crisi sono sempre dietro l’angolo.
Mantenere una serra riscaldata ed attrezzata per coltivare le molte specie d’orchidee provenienti da regioni lontane con esigenze colturali particolari, costa sia in termini economici sia di tempo ed è pertanto difficile veder crescere il numero dei collezionisti.
Da quando ho iniziato la mia avventura con la coltivazione, ho sempre rincorso il sogno di vederla crescere insieme a tante altre in Italia, ma con gli anni, il mio entusiasmo iniziale si è abbastanza smorzato.
Il mio entusiasmo si è smorzato perché non vedo decollare in Italia, un vero movimento del collezionismo come espressione pura e noto piuttosto che i vari amatori Italiani preferiscono rincorrere quel che mostra il mercato.
Nel panorama italiano delle ultime manifestazioni propedeutiche alla conoscenza del meraviglioso mondo delle orchidee, non si parte dall’esposizione amatoriale quale evento in cui ci può stare tutto il resto, compreso il mercato: succede l’opposto.
I garden generalisti ed i produttori d’orchidee italiani, capito che attivando manifestazioni mirate, s’impreziosisce l’evento stesso, da qualche tempo a questa parte propongono come mostre d’orchidee, semplici occasioni commerciali.
Le esposizioni dovrebbero altresì essere momenti di promozione del mondo amatoriale con le orchidee dei collezionisti, esposte e protagoniste. Il mio rammarico parte proprio dal fatto che non si riesce più a mostrare le nostre orchidee. Codroipo insegna: gli organizzatori chiamano quasi tutta l’Italia amatoriale ed arrivano poco più do 40 piante, c’erano però, quasi tutti i produttori d’orchidee italiani e c’era paradossalmente molta gente che comprava specie di varia rarità….. dove andranno a finire quelle orchidee? Mah!
Dette queste cose mi pongo un quesito: è proprio giusto pensare che il collezionista deve essere puro amatore ed il produttore soltanto commerciante?
La risposta non è semplice ed in ogni caso deve tener conto dei fatti e delle azioni degli uni e degli altri.
Iniziando questo corsivo volevo mostrarvi alcuni scorci della mia serra e mi premeva descrivervi e mostrarvi con le tre foto a sinistra, i vari livelli di coltivazione.
Nella prima foto in alto a sinistra, si parte dal livello del suolo e si arriva al livello dei bancali.I bordi sotto i bancali sono usati per coltivare varie orchidee, mentre al livello del suolo trovano dimora Paphiopedilum collocati in anfratti ricavati dai fori interni dei blocchi per l’edilizia.
La foto centrale a sinistra, mostra la parte mediana della serra con tutta la coltivazione sui bancali di rete a gradino.
L’ultima foto a sinistra, evidenzia la parte alta della serra con vasi e cestelli pensili.
Come potete notare l’effetto giungla e l’utilizzo quasi totale degli spazi utili sono due sensazioni veramente evidenti.

Piccole idee con le orchidee

Vasetti di cocco

In occasione della mostra di s. Valentino 2004 al Flover di Bussolengo, l’amico Giorgio Rubele, appassionato orchidofilo Veronese, mi regalò una sua creazione: mezzo guscio di noce di cocco forato alla base.

Qualche mese fa ho messo a dimora delle piccole divisioni del mio Angraecum disticum in substrato di fibra d’osmunda.

Per il momento sono molto soddisfatto…. Giorgio, ottima idea… eccolo in foto.

BRIVIDO BLU

Collezione Guido De Vidi. Foto 08.12.04-Tutti i diritti sono riservati

Espongo ancora una foto di questa stupenda Cattleya, perchè le straordinarie tonalità blù dei suoi fiori, mi affascinano ogni volta che passo vicino alla sua dimora.
Il suo ceppo è attaccato ad una zattera di sughero che riceve molta luce nella parte più alta della serra. Durante la stagione estiva penso che questa Cattleya riesca a sopportare anche 35 – 38 gradi, per ripagarmi poi, ogni fine autunno con splendide fioriture.

Lc. Dinard ‘Blue Heaven’
Lc. Dinard = Lc. Saint Gothard x C. Dinah (1930)
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