Un’orchidea dedicata a Antonio Dottori, carissimo amico di famiglia nonchè Presidente della Confraternita del buon gusto (a sinistra nella foto), orgoglioso della sua creatura…stiamo brindando e si vede!!
Generi nuovi, sotto tribù rimpinguate e se andiamo a spulciare le news sui nomi delle orchidee, scopriamo storie divertenti e saghe esasperate come quella legata alla scoperta del Phragmipedium kovachii.
Questo post racconta anche quest’aspetto della tassonomia, ma prima desidero presentare una bellissima Vanda in fiore nella serra (passatemi il vecchio nome, sarò un tradizionalista, ma mi piace di più) dai fiori bianchi con i labelli tinti di vinaccia.
Questa orchidea mi lega particolarmente ad una coppia di amici, amanti dei viaggi e del buon vivere ed appunto in loro onore porta l’appellativo: “DOTTORI”
Ecco la sua scheda:
Collezione Guido De Vidi
Diritti riservati.
Holcoglossum amesianum “DOTTORI” (Rchb. f.) Christenson 1987
Ex Vanda amesiana
Il nome proprio della specie, ricorda il botanico Ames.
Questa orchidea di medie dimensioni, monopodiale, epifita e/o litofita è originaria della Birmania (nome attuale del paese Myanmar), Cambogia, Laos, Vietnam, Cina e Tailandia.
Predilige molta luce. In natura questa orchidea vive in pieno sole abbarbicata sui pendii rocciosi e sugli alberi delle foreste montane primarie a 1200 – 1600 metri di altitudine.
Possiamo considerarla un’orchidea da clima fresco, ma richiedente un periodo di caldo luminoso durante la fase vegetativa estiva.
Alla base del fusto rigido si sviluppano diverse foglie semi teretiformis, acuminate e di colore verde scuro dalle cui brattee ascellari crescono lunghi steli con diversi fiori bianchi (10 – 40) con il labello sfumato di viola: sono molto profumati e fioriscono in autunno/inverno.
Note di coltivazione:
L’Holcoglossum amesianum forma grosse radici e qualche volta tende a produrre più ceppi pseudo – basali, che ad ogni modo non vanno confusi con quelli delle orchidee simpodiali sono bensì da considerarsi normale filiazione tipica delle Vandaceae (formazione di nuove piante lungo il podio principale). Questa caratteristica vegetativa consiglia di coltivare l’Holcoglossum amesianum in contenitori costruiti con asticelle di legno duro. Il substrato può essere costituito di bark grosso e carbone di legna. Si ottengono buoni risultati anche con sistemazioni su zattere di legno e/o sughero.
Collocando l’ Holcoglossum amesianum nella parte più luminosa della serra o dello spazio domestico disponibile, le fioriture sono puntuali e generose…in casa la scommessa si fa più difficile.
Questa orchidea non richiede particolari periodi di riposo vegetativo, ma è consigliata una particolare attenzione con le bagnature invernali: eccedendo si corre il rischio di procurare dei ristagni ascellari indesiderati.
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