Archivio mensile:Maggio 2005

ORCHID set

Nuova orchidea

Ana Zavattaro Giorno, la nostra amica Argentina di origine Italiana appassionata di orchidee, ci invia la foto di una nuova orchidea Argentina.
Grazie Ana per il ponte orchidofilo Italia – Argentina, che stai costruendo.


Milon Argentino (Miltonia flavescens x Oncidium bifolium)

Un delizioso ibrido primario realizzato dal dott. Osvaldo Toriggia, orchidofilo Argentino di origine Italiana (Alessandria), molto impegnato nello studio e nella coltivazione delle orchidee.
Questo ibrido è stato registrato nel Giugno del 2003.
www.orchids.it ringrazia il dott. Toriggia per la sua disponibilità e si augura di poter avviare uno scambio di esperienze … cari amici del sito, che ne dite?

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DD – Design & Dendrobium nelle Marche

Dendrobium unicum Seidenfadden 1970

Una foto ben riuscita di una deliziosa miniatura, originaria della Tailandia, Birmania e Laos.

L’orchidea nella foto a sinistra è della collezione Marco Tonarelli, appassionato di orchidee Marchigiano.

Marco, fra tutte le orchidee della sua brillante collezione predilige i dendrobium, che coltiva con successo: complimenti da tutti gli amici del sito!!.

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Una tigre nel salotto di Chiara

Odontocidium Tiger ????

….Finalmente dopo tanto aspettare è sbocciato quasi completamente uno dei due rami del mio odontocidium!….

Questa frase contiene tutta la felicità di Chiara nel veder fiorire la sua orchidea.

Come si vede dalla foto, l’orchidea di Chiara può essere un incrocio fra Odontoglossum ed Oncidium, che probabilmente appartiene alla serie “Tiger”….ma è difficile stabilire il nome esatto del clone.
Chissà mai, che un giorno, ogni orchidea in vendita sia proposta con le sue generalità!
Io non ci sono riuscito,date un aiuto a Chiara che chiede di conoscere il nome della sua orchidea.

Cattleya aclandiae – Cattleya schilleriana – Cattleya violacea

Tre bellissime Cattleye in fiore: Cattleya aclandiae – Cattleya schilleriana – Cattleya violacea

Cattleya aclandiae
Originaria del Brasile (Stato di Bahia), vive in climi caldi ed asciutti per gran parte dell’anno a 400 metri di altitudine.
E’ un’orchidea epifita di piccole dimensioni, appartiene al gruppo delle Cattleyae bifoliate e sviluppa pseudobulbi non più alti di 10 cm, alla cui base si formano poche radici, lunghe e consistenti.

Collezione Guido de Vidi. Foto 08.05.05
Cattleya aclandiae Lindl. 1840 Sottogenere Aclandia Withner 1989

Sinonimo: Epidendrum aclandiae (Lindl.) Rchb. f., Walpers Annales Botanices Systematicae 6:312,1861.
Etimologia: il nome è stato dato in onore di Lady Acland

Cattleya aclandiae, similarmente a Cattleya violacea e Cattleya schilleriana, fiorisce in tarda primavera, le infiorescenze escono all’apice dei nuovi pseudobulbi di fresca maturazione ed hanno la caratteristica di formarsi contemporaneamente alla crescita delle due foglie.
I fiori di questa specie (generalmente 2, più raramente 3) misurano 5-7 cm e sono molto grandi in proporzione alle dimensioni della pianta. I petali ed i sepali sono notevolmente maculati di marrone su fondo ocra chiara, mentre il labello è di colore rosa carminio con due piccole alette laterali color bianco.
Come molte bifoliate, Cattleya aclandiae ama ambienti luminosi e sopporta senza subire bruciature livelli elevati di luce.
La particolare struttura dell’apparato radicale, rado e consistente, consiglia di coltivare quest’orchidea su zattere di legno duro, oppure di sughero, affinché le radici possano crescere liberamente ed evitare marcescenze dovute a stagnazioni d’acqua.
Durante la stagione calda innaffiare ogni giorno le piante montate su zattera e diminuire le bagnature nel periodo invernale, prestando attenzione che i nuovi pseudobulbi di eventuali sviluppi secondari non raggrinziscano troppo.
Con la pianta posta nella parte più luminosa della serra, si possono godere anche due fioriture annuali, una primaverile ed un’ altra autunnale.
Fertilizzare quest’orchidea con concime equilibrato, a cadenza regolare ogni 20 gg. durante la stagione calda e rallentare leggermente nella fase di semi riposo vegetativo che interviene dopo la fioritura.

Cattleya schilleriana
Collezione Guido de Vidi. Foto 08.05.05
Cattleya schilleriana Rchb.f 1857 sottogen. Falcata sez. Guttatae (Cogn.) Withnere 1989
Questo cultivar ha ricevuto la medaglia d’oro EOC – Copenaghen 2000 “Menzione particolare perla fragranza”.
Etimologia del nome: il nome è stato dato in onore di Consul Schiller, collezionista Tedesco del 1800.
Sinonimi: Cattleya aclandiae var. schilleriana Jenn. 1875 – Cattleya regnelii Warner 1865 – Epidendrum schillerianum Rchb.f 1861.
Cattleya schilleriana è una piccola orchidea epifita e bifoliata originaria del Brasile. Vive in ambienti caldi a 700 – 800 metri d’altitudine, arrampicata sugli alberi nati sulle pareti rocciose lungo i fiumi dove piove copiosamente durante l’estate e l’autunno.
Questa specie forma corti pseudobulbi a canna con due foglie apicali, ellittiche – oblunghe, spesso pigmentate di porpora e fiorisce in primavera.
I fiori sono molto appariscenti e particolarmente grandi (8–12 centimetri) rispetto alle dimensioni della pianta. I petali ed i sepali tinta crema, presentano vistose chiazzature bronzee, che contrastano piacevolmente con la forma ed il colore violaceo del labello.
Questa specie si sviluppa lentamente, ma si adatta con facilità a situazioni ambientali non ideali.
In coltivazione, Cattleya schilleriana cresce bene su zattere, tronchetti di legno duro e volendo può essere coltivata anche in vaso con substrato di corteccia media.
Allo scopo di evitare pericolose disidratazioni durante la stagione calda, bisogna garantire costante umidità e spazi ombreggiati.

Cattleya violacea
Collezione Guido de Vidi. Foto 08.05. 05
Cattleya violacea (HBK) Rolfe 1889 Sottogen. Schomburgkoidea Withner 1989

Sinonimi: Cattleya odoratissima P.N.Don 1840 – Cattleya schomburgkii Lodd. ex Lindl. 1838 – Cattleya superba R.H. Schomb. ex Lindl. 1838 – Cymbidium violaceum Kunth 1816 – Epidendrum superbum (R.H. Schomb. ex Lindl.) Rchb. f. 1862 – Epidendrum violaceum (Kunth) Rchb. f. 1861
Specie originaria della Colombia, Venezuela, Guianas, Brasile, Bolivia, Perù ed Ecuador, vive come epifita lungo i corsi d’acqua delle foreste tropicali calde e umide, a 200 – 700 metri di altitudine.
E’ una Cattleya bifoliata, con pseudobulbi snelli, lunghi 30 cm., al loro apice si formano infiorescenze che portano da 2 a 5 fiori di 13 cm. Fioritura a fine primavera, inizio estate.
I fiori sono di colore viola, più marcato sul labello con gola gialla; le infiorescenze molto stilizzate e disposte elegantemente a raggiera, profumano intensamente e durano a lungo.
A mio avviso, questa specie è da considerarsi una delle più belle ed eleganti di tutto il genere. Questa specie ama temperature calde, va coltivata in vasi molto drenanti ed anche su zattere (nel secondo caso rimane più compatta), non ha particolari periodi di riposo ma, appartenendo al gruppo di Cattleyae con radici grosse e rade, soffre se divisa in periodi sbagliati.
Cattleya violacea è una delle prime orchidee della mia collezione, giunta assieme ad altre 20-25 piante acquistate da un venditore ligure all’inizio degli anni 80.

Utili collaboratori in serra

Foto curiosa

Foto di Stefano Marinaz 03.05.05
Stefano Marinaz, giovane studente universitario di agraria all’università di Udine, durante un suo safari fotografico a caccia di esemplari di orchidee nella mia serra, coglie al volo questa timida lucertola, che sta curiosando fra le zattere delle orchidee.

Le lucertole, insieme ad altri ospiti ad esempio le “forbicine” sono degli ottimi collaboratori per il mantenimento dell’equilibrio biologico della mia collezione in quanto si nutrono di piccoli insetti dannosi e di uova, e quindi convivono felicemente insieme alle orchidee.

LUCERTOLA
GENERE : Lacertidi
SPECIE : Lacerta muralis.
La lucertola ha un corpo lungo ricoperto di piccole scaglie. La coda, lunga e sottile, è capace di autotomia e di rigenerazione. Si nutre di insetti. In italia sono presenti 8 specie di lucertola. La piu’ comune è Lacerta muralis.

Questa particolarità fa chiaramente capire, che per mantenere in salute una collezione di orchidee è più utile un buon ambiente equilibrato piuttosto di accanimenti con insetticidi e/o funghicidi.

Ibridi superbi

Ibridi intergenerici belli ed affascinanti

Questo ibrido intergenerico veramente interessante è stato ottenuto incrociando due orchidee molto belle e famose: Slc. Hazel Boyd e Sl. Psyche.

Collezione Guido De Vidi
Slc. Little Hazel ‘Lea’.I suoi piccoli fiori di colore rosso vibrante durano parecchie settimane, sono vellutati, compatti e molto regolari nelle loro proporzioni.
La pianta è veramente una miniatura, che non supera i 7 – 8 centimetri d’altezza (pseudobulbi e foglie comprese) è molto lenta nel suo sviluppo e raramente si possono ottenere divisioni perché i retrobulbi invecchiano precocemente.
Questa orchidea fiorisce in primavera e può essere coltivata in serra intermedia, sia su zattera che in piccoli vasi.
Le ibridazioni con Sophronitis danno ai loro discendenti, colore intenso e fiori di lunga duratura.
Durante il periodo della fioritura Slc. Little Hazel ‘Lea’ si stressa molto è pertanto consigliabile curarla con particolare attenzione durante tale periodo.

I Post di Pollice Verde, a gentile richiesta

Questi Post, scivolati in archivio, vengono riportati in chiaro per gentile richiesta.

Prime impressioni della manifestazione “Pollice verde alla Fiera di Gorizia”

Mi è stato chiesto di proporre le mie orchidee in esposizione alla prima edizione di Pollice verde, ma ho creduto di non poterci andare; era l’ultima giornata di “Pordenone orchidea” la stanchezza sulle mie spalle era palpabile e le orchidee in mostra boccheggiavano per le lunghe 9 giornate trascorse fuori sede.
Invece i successivi contatti con lo staff organizzatore riuscirono a concretizzare la collaborazione.
Oggi pomeriggio (ieri ndr) partiva l’evento e nelle intenzioni degli operatori
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