Archivio mensile:Ottobre 2005

Arriva Novembre

Quattro passi fra le orchidee, idee a confronto.

In questo periodo le giornate si accorciano sensibilmente e le orchidee, tutte, frenano la loro progressione biologica.
Quelle che si trovano in fase vegetativa continuano il loro sviluppo più lentamente, mentre le piante che si stanno avviando verso il loro periodo di riposo se la spasseranno alla grande senza bisogno di mangiare e di bere.

Dobbiamo ricordarci anche delle orchidee che in questa stagione di notti fredde spingono con vigore i getti fiorali perché fra pochi giorni cominceranno a mostrare i primi boccioli.
Questa è la stagione nella quale gli appassionati che collezionano e coltivano orchidee si fanno prendere dal panico: arrivano i primi freddi e bisogna far rientrare le piante che hanno trascorso l’estate all’aperto, aumenta l’umidità in serra oppure gli spazi casalinghi interni sono troppo secchi e non da ultimo le malattie. Sì perché maneggiando da vicino le nostre piante, si ha anche più tempo per guardarle e si scoprono difetti, insetti indesiderati e strane macchie.

Le orchidee delle nostre collezioni Europee, che genericamente sono definite (orchidee esotiche) per distinguerle dalle (spontanee o indigene), devono vivere in condizioni diverse da quelle del loro habitat originario.
La coltivazione in serre riscaldate risolve solamente in parte il problema, poiché consente di intervenire con sufficiente tranquillità (costi a parte) in due dei tre parametri originari e precisamente:

>> temperatura con fonti di riscaldamento o di refrigerazione ( cooling).
>> umidità con impianti di nebulizzazione.
>> la luce, può essere corretta con l’illuminazione supplementare, ma generalmente non si ritiene indispensabile intervenire.

Ritengo importante quest’osservazione per due ordini di motivi:

>> sostanziale differenza dell’acclimatazione luminosa tra le orchidee esotiche coltivate nella fascia sud Europea rispetto a quelle della fascia nord Europea, con le varianti mediane.
>> stress supplementare per le orchidee in arrivo dai paesi d’origine nelle due fascie stagionali critiche: solstizio d’estate (tantissime ore di luce) e solstizio invernale (buio profondo).

Si può ben capire percò, che i periodi migliori per importazioni o per spostamenti tra le due fasce Europee sono sostanzialmente la primavera oppure l’ autunno.

Altro argomento di continuo confronto tra orchidofili con serra è quello della scelta estiva:

>> tutte fuori fino ad Autunno inoltrato.

I sostenitori di “tutte fuori” enfatizzano la loro scelta mentre i collezionisti canonici per i quali la serra non si tocca se non per le piante che richiedono la luce ed il ciclo del freddo (leggi Cymbidium) ritengono che il “tutto fuori” produca un inutile stress alle piante.

Chi ha ragione? Penso che sia difficile stabilirlo con assolutezza perché può essere che un anno piovoso ed umido piuttosto che zone con ambiente favorevole, contribuiscano ad avvalorare la prima scelta ed invece climi secchi e zone dell’Europa meridionale consiglino di non spostare le piante. Il problema a mio avviso rimane senza risposte definitive.
L’unica certezza operativa, rimane quella del trattamento estivo dei Cymbidium che devono essere sistemati in ambienti esterni per tutta la stagione estiva ed autunnale.

I Cymbidium in questo periodo, possono rimanere ancora fuori, per pochi giorni però! La regola per certi aspetti ovvia è quella di portarli dentro prima che arrivi la prima brina, semplice!
Naturalmente questo ragionamento va fatto per le piante già acclimatate con il nostro metodo di coltivazione “casalingo”. Non trovo altri aggettivi per porre una distinzione fra le piante appena acquistate e quelle che sì son gia fatte una stagione con noi.
Perchè? Perchè quelle appena uscite dalle coltivazioni intensive e magari forzate (per far fiorire i Cymbidium in agosto/settembre, sono sottoposti anticipatamente “frigo” a notti fredde) una volta catapultate in ambiente normale, ne passano di cotte e di crude!!
Le nostre piante di Cymbidium, che dovrebbero già aver segnato i getti fiorali, vanno riportate in ambienti interni, luminosi e freschi. La temperatura massima noturna non deve superare i 10/12 gradi, pena la caduta repentina di tutti i boccioli ancora chiusi.
Prima di riportare i Cymbidium all’interno è utile fargli fare una bella mangiatina di 10-30-20, anche 20-20-20 va bene, mescolare anche una dose leggera di fungicida rameico con il secondo eventuale trattamento di insetticida sistemico (Confidor va bene).
Raccomandazione importante, l’unica per la verità: finché i fiori non si saranno aperti, le notti devono essere fresche, massimo 10- 12 gradi. Le piante di Cymbidium in piena fioritura possono essere tranquillamente godute anche a temperature e/o condizioni diverse….anche in casa.

Plectrelminthus caudatus

Osservazioni sulla prima fioritura di una interessante orchidea africana

Scheda:
Plectrelminthus Raf 1838
Sottofamiglia: Epidendroideae.
Tribù: Vandeae .
Sottotribù: Aerangidinae.

Questo genere composto di una sola specie è stato separato dagli Angraecum ed Aerangis per la particolarità della colonna e della complessa struttura pollinica dei suoi fiori.
Il nome si riferisce allo “sperone contenente il nettare”, costituito da un lungo tubicino (25 centimetri) attorcigliato come una vite senza fine.

La specie:

Plectrelminthus caudatus (Lindl.) Summerh. 1949
Tribù: Vandeae
Sottotribù:
Aerangidinae
Sinonimi: Angraecum caudatum ( Lindl. 1936) Plectrelminthus bicolor (Rafinesque)

Questa orchidea epifita a sviluppo monopodiale, vive nelle foreste piovose della fascia centrale Africana: Sierra Leone, Congo, Gabon, Camerun e Zaire ad altezze che oscillano fra i 5-600 metri.

Questa interessantissima specie prospera sui rami bassi degli alberi secolari esposti al sole.
Le sue foglie distiche, fronteggianti e dure come il cuoio misurano mediamente 15 centimetri. Dalle loro ascelle escono uno o due racemi fiorali arcuati (40-60 centimetri di lunghezza) portanti da 4 a 10 grandi fiori profumati.
La fioritura avviene nel tardo autunno/inizio inverno, i petali ed i sepali dei fiori sono verdi ed il grande labello bianco è rivolto verso l’alto.

Coltivazione:
Le radici del Plectrelminthus caudatus, seguendo la caratteristica morfologica di molte specie delle Angraecoidi sono grosse e si attaccano con particolare facilità ai supporti legnosi e ruvidi, pertanto possono essere coltivate sia su zattera che in comodi cestini con substrato di bark grosso come si usa fare con le Vandaceae.
Le condizioni ambientali di questa orchidea sono simili a quelle delle Vanda: caldo, buona luce, umido, bagnature e fertilizzazioni durante tutto l’anno.

Racconto
Come spesso capita a noi collezionisti di orchidee, arrivano dei momenti di particolare soddisfazione, quando non te l’aspetti e Continua a leggere

Trasparenza

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Una Palestra web per il Club delle orchidee

Con questo post prende vita la categoria “CLUB” nella quale faremo transitare tutte le notizie e le iniziative di Orchids Club.

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Domenica 23 Ottobre… non solo semine!

Ieri si è riunito nella mia serra, lo staff delle semine composto di biologi, agronomi, artisti, archeologhe e qualche altro comune mortale, con funzioni marginali d’assistenza tecnica.
Scherzi a parte, quella starna idea di unirsi in gruppi amatoriali per seminare e riprodurre piantine di orchidee da dividersi poi fra appassionati, sta diventando realtà.
Per il momento è bene rimanere sulle linee generali ed aspettare qualche giorno per verificare se lo “sgabuzzino” funziona.

Allora, dovete sapere che, non avendo i mezzi per costruire un laboratorio in grande stile, ho attrezzato con mezzi di fortuna un piccolo settore della serra a mò di “laboratorio”…. uno sgabuzzino appunto. Al suo interno ho costruito una cappa sterile, una mensola con lampada al neon per regolare le ore di luce ed ovviamente una stufetta elettrica per garantire la temperatura voluta.

Ieri, i nostri esperti si sono dilettati a sperimentare la funzionalità dell’insieme, effettuando delle semine.
Le capsule erano lì belle mature ed in gran quantità, mentre i contenitori sterili con il terreno di coltura già pronto erano già stati preparati da Christian.
A più riprese hanno smanettato, Stefano fresco di laurea in Agraria con 110 e lode, Massimo, Giulio, Graziano, Alberto, tutti sotto la guida di Christian, il biologo del gruppo.
Presto sapremo raccontare la bontà delle operazioni.

Oltre alle semine si è anche proceduto a dimostrazioni didattiche d’impollinazione ed ora sono gravide le seguenti specie botaniche:

Angraecum eichlerianum, Phalaenopsis bellina e Laelia perrinii

L’allegra comitiva (potremmo definirla staff operativo del Club) si è anche concessa una pausa di riposo e di colazione, durante la quale ha tracciato alcune linee guida del Club:

  • Conferma della libera adesione al Club senza quota d’iscrizione.
  • Nessun limite territoriale e vocazione internazionale del Club.
  • Partecipazione con uno stand espositivo all’EOC di Padova 2006.
  • Valutazione di un’eventuale adesione del Club all’European Orchid Council.
  • Prossimo incontro del Club, Domenica 20.11.2006 all’inaugurazione della serra di Alberto Ghedin… prossimamente seguirà il programma dettagliato.

Amiche ed amici del club, questo spazio è vostro ed il dibattito è aperto.

Buone orchidee a tutti,
Guido

Nuovo blog, che lusso!!

Proviamo a ristabilire i contatti

Blog nuovo vita nuova! Riparto con un pò di nostalgia del vecchio e caro blog, semplice e spartano! Troppo spartano al punto da doverlo ristrutturare.
Questo mio primo post di prova serve ad “oliare” le macchine, che entro la prossima settimana ripartiranno a forza 8.
Anch’io come voi, cerco di cogliere le nuove funzioni ed opzioni che mio figlio Daniel stà implementando.
Prima novità obbligata sarà il logo di presentazione, ancora in fase di ricerca…potremmo anche fare un concorso fotografico, l’attuale foto della Cattleya skinneri è puramente esemplificativa.
Seconda novità è il dispositivo anti spam: per eliminare l’intasamento di messaggi pubblicitari ed altro, le libere interazioni dei lettori saranno sottoposte ad approvazione prima di essere visibili.
Terza novità di rilievo è la possibilità di cercare gli argomenti nell’archivio.
Altra novità interessante è la divisione in categorie d’interesse….tutta da definire.
Naturalmente torneranno le foto, vedremo con che modalità ed inoltre sono allo studio varie possibilità di interazione con i visitatori…lo scopriremo di post in post.
Penso che possiate anche mandare qualche commento, anzi mi fareste una cortesia, per sentirvi vicini e per veder rivivere concretamente “Orchids.it.
Ultima annotazione, l’attuale lentezza è dovuta ad una sistemazione precaria (il tutto fa un giro pazzesco e va a finire in un Computer di fortuna che svolge provvisoriamente la funzione di garage a Orchids.it). Quando la gestione sarà in mano al nuovo hosting sarà tutto molto veloce. A proposito, mando un saluto agli amici di VISIONE REALE…..mi raccomando!!

Ciao a tutti, nel prossimo post presenterò una nuova ed interessante specie botanica in fiore nella mia serra.