Archivio mensile:Settembre 2012

Nidema boothii

Il genere Nidema è composto da due specie: N.ottonis; N.boothii


Nidema boothii (Lindl.) Schltr.
Pubblicazione in: Repertorium Specierum Novarum Regni Vegetabilis, Beihefte 17: 43. 1922. (30 Dic. 1922)

Basionimo
Maxillaria boothii Lindl. (1838)
Pianta raccolta in Guatemala da George Ure Skinner, Esq., introdotta in Europa (collezione di Sir Charles Lemon a Carclew), dal capitano Sutton, dove è fiorita nel mese di maggio 1838..
Pubblicazione in: Edwards Botanical Register 24: misc. 52-53. 1838. (Luglio 1838)

Sinonimi
Epidendrum boothii (Lindl.) LO Williams
Pubblicazione in: Annali del Missouri Botanical Garden 26 (4): 282. 1939.

Nidema boothii (Lindl.) Schltr. Come si è già scritto sopra, questa specie è stata descritta da John Lindley nel 1838 come Maxillaria boothii, sulla base di una pianta raccolta da George Ure Skinner in Guatemala. Lindley nominò questa specie in onore del suo amico William Booth Beattie che gli fornì notizie utili alla descrizione. Successivamente Rudolf Schlechter la trasferì nel genere Nidema in Repertorium Specierum Novarum, Beihefte nel 1922.

Nidema boothii è molto diffusa in vari paesi dell’America centrale e del Sud America; è endemica dal Messico a Panama e anche a Cuba e Suriname. Vive nelle foreste tropicali umide fino a 1.500 m di altitudine.

Specie a sviluppo cespitoso con pseudobulbi a forma ovoidale leggermente compressi (2,5-6 cm di lunghezza), distribuiti lungo un rizoma strisciante a intervalli di 1-3 cm. Gli pseudobulbi formano una o due foglie lineari che misurano 6-25 cm di lunghezza e 8-15 mm di larghezza all’apice. Le infiorescenze si sviluppano su esili steli usciti prima della completa maturazione dei nuovi pseudobulbi. Ogni racemo, che può giungere fino a a 12 cm di lunghezza, porta da 2 a 6 fiori fortemente profumati. I sepali e petali sono di color bianco o verde-bianco e il labello è crema tinto di giallo alla base.

Coltivazione
Nidema boothii, seppur di piccole dimensioni è una pianta disordinata ed esce presto dalla zattera o dal cestino su cui vive. Ombreggiatura del 50-70% e generose bagnature durante i mesi più caldi. Le piante desiderano un periodo di riposo secco fresco durante l’inverno, addiritura, le bagnature in questo periodo compromettono le vegetazioni mature. Durante l’inverno sono sufficentii temperature di 10-12°C.

Ctna. Brandi ‘O.C.’ AM/AOS

Ctna. Brandi ‘O.C.’
(Ctna Rosy Jewel ‘Ahai Manii’ AM/AOS x Ctna Keith Roth)
Fra le tante ibridazioni che derivano dal genere Broughtonia, un risultato particolarmente felice è stato ottenuto con Ctna Brandi ‘O.C.’ AM/AOS, ibrido registrato da Richella nel 1982.
Questo ibrido infragenerico richiede ambiente caldo, luminoso e ventilato (scegliete la parte più luminosa e calda della serra) e va coltivato in vaso con composto di bark, oppure su zattera di legno duro e poroso, sistemandolo anche a radice nuda.
Questa deliziosa orchidea fiorisce in tarda estate inizio autunno. All’apice di uno stelo rigido e lungo circa 30 centimetri si forma un grappolo di 10-12 fiori, piccoli e compatti, con petali e sepali color viola intenso e labello più scuro tendente al rosso, con striature gialle nella sua gola. I fiori durano parecchie settimane e non sono profumati.

Christensonia vietnamica

La storia
Una volta scoperte, alcune orchidee sono rimaste per diverso tempo in attesa della loro identità. Questo stato di “oblio tassonomico” si verifica anche ai nostri giorni. Christensonia vietnamica per certi aspetti ne è l’emblema. Probabilmente questa specie è stata vista anche nel passato, ma le vicende storiche e politiche del Paese dove vive (Vietnam), forse hanno contribuito a tenerla nascosta fino a pochi anni fa.
Christensonia vietnamica Haager 1993
Sottofamiglia: Epidendroideae.
Tribù’: Vandeae.
Sottotribù: Aeridinae.
Christensonia vietnamica è stata scoperta dal botanico Ceco Jiri Haager durante una spedizione geologica nel Vietnam del sud.
La specificità di questa nuova orchidea ha indotto la comunità scientifica internazionale di collocarla in un genere assestante (1993).
Al nuovo genere è stato assegnato il nome di “Christensonia” in onore del tassonomista Eric ChristensonChristensonia è costituito da un’unica specie (Christensonia vietnamica), ed è quindi monotipo: il nome specifico (vietnamica) fa riferimento al suo paese di endemicità.

Descrizione
Christensonia vietnamica è un’orchidea epifita di piccole dimensioni a sviluppo monopodiale con foglie laterali bilobate e vive in zone pianeggianti ad altitudini non superiori ai 100 metri.
I fiori sono relativamente grandi rispetto alle dimensioni della pianta, si formano su corte infiorescenze semi erette a gruppi di 4 a volte anche 7, sono di colore verde chiaro, mostrano un pronunciato dente cilindrico ed il labello è di colore bianco.
In coltivazione, Christensonia vietnamica fiorisce in tarda estate.
Morfologicamente è molto vicina alle Aerides, Rhynchostylis, Renanthera, probabilmente assomiglia di più alla V. flabellata comunemente conosciuta come Aerides flabellata.

Coltivazione
Christensonia vietnamica richiede ambienti luminosi, ma leggermente più ombreggiati delle cugine Vanda.
Il substrato di coltivazione in cestino può essere costituito da bark molto grosso per consentire alle radici consistenti e carnose di insinuarsi con facilità e va tenuto sempre umido.
Può essere coltivata anche su zattera – soluzione che io preferisco – ma per garantire buona idratazione, va nebulizzata più volte il giorno. Durante la stagione dello sviluppo e della fioritura le fertilizzazioni possono essere somministrate anche settimanalmente. La frequenza va ridotta a metà durante la stagione fredda: concime 20.20.20 diluizione mezzo grammo per litro d’acqua.
Questa orchidea non presenta particolari problemi ed è assai resistente agli attacchi patogeni, possiamo tranquillamente considerarla di facile coltivazione.