Archivio mensile:Dicembre 2014

Pleurothallis tripterantha pecoso

007009Pleurothallis tripterantha pecoso Rchb.f 1854.
SOTTOGENERE: Specklinia
SEZIONE: Tripteranthae Luer 1986.
Origine etimologica:
Nome di genere: Pleurothallis- somma di due parole greche – pleurone “costola” e thallos “ramo”, in riferimento alla presenza di brevi pedicelli persistenti lungo il rachide in molte specie del genere.
Nome di specie: dal greco – tripteranthos “fiore a tre ali” in riferimento alle carinature dei sepali e dell’ovario.
Nome della forma: pecoso – epiteto di matrice ispanica, che significa “lentiggini”, dalla maculatura dei sepali.
Specie epifita a portamento strisciante e cespitoso. Si trova in Costa Rica, Panama, Colombia, Venezuela, Ecuador, Perù, Bolivia, Brasile, Argentina e vive nelle foreste umide ad altitudini da 1000 a 3000 metri
Brevi rizomi orizzontali portano foglie singole, apicali, oblunghe e coriacee.
Gli steli fiorali si formano in primavera, alla base delle foglie e crescono penduli (7-8 cm), producendo diversi fiori della dimensione di (1 x 0,5 cm).
I fiori si strutturano contemporaneamente lungo l’infiorescenza, ma rimangono chiusi per lungo tempo e la successiva apertura dei sepali avviene in progressione e molto lentamente (più di un mese), garantendo in tal modo una lunga durata alla fioritura.

Coltivazione
La coltivazione ideale richiede temperature fresche, umidità costante e sistemazione in pannicolo di fibra vegetale.

Note:
1) – il contenuto del post è una sintesi di varie ricerche su internet e delle trentennali esperienze personali di coltivazione.
2) – le foto sono state fatte oggi 31.12.2014 su piante in coltivazione nella mia collezione. Possono essere condivise solamente per scopi didattici e non commerciali.

Orchidofili in “missione”: 28.12.2014 da Guido


Jacques Prévert – Le foglie morte.
…”Oh! Vorrei tanto che tu ricordassi
i giorni felici quando eravamo amici.
La vita era più bella.
Il sole più bruciante.
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti
e il vento del nord le porta via
nella fredda notte dell’oblio.”…

… E le orchidee stanno a guardare!
001003013021Raccontarla bene la giornata di oggi, trascorsa in mezzo ad orchidofili, amici di vecchia data e giovani neofiti, non sarà facile.
Dovrebbero aiutarmi le foto, ma mi sono accorto che, preso dal fervore dell’accoglienza, per una buona metà della mattinata non ne ho scattate: tutta “l’invasione” della vecchia serra me la sono persa; poco importa, sarete voi a farlo!

Non partirò nemmeno dai numeri, potrei farlo, ma preferisco iniziare dalle emozioni, dal piacere immenso di vedere il mondo fatato delle orchidee, che continua a vivere nei sorrisi delgi appassionati, vecchi e nuovi, accorsi con entusiasmo, nonostante le inclemenze del tempo.

Il tempo appunto, la metereologia che dava neve freddo e gelo ovunque, in Vicolo Parnasso si è concessa una tregua, tanto da mostrarci perfino il sole.

Ed è così che che si è scritta un’altra pagina bella per l’orchidologia italiana, o più semplicemente a testimonianza che insieme si può.

Una splendida giornata, un grande dono per me ed un grazie alle nonne di casa, al mio “capricorno” per tutto quello che con smisurato altruismo continua a darmi, a Dimitra, la “con – nonna” che ci ha offerto le delizie della cucina greca e a tutti voi che avete condiviso le mie emozioni.. e grazie anche ai vostri “abbondanti peccati di gola” confessati sul posto con “devozione”.

Certo, si è parlato anche di orchidee, mentre loro stavano a guardare soddisfatte delle prospettive future che abbiamo riservato a loro, ma questa è un’altra storia che racconteremo più avanti.
Guido.

28 Dicembre 2014 – incontro fra Associazioni

E’ grande la soddisfazione nel vedere le quasi 900 visite ottenute in pochi giorni dal video di presentazione della serra nuova ORCHIDEA.

Questo significa che l’idea di stare insieme, di comunicare le nostre passioni oltre le appartenenze, ma anche al di la del corto perimetro territoriale è una formula vincente.

Orchids Club in certo qual modo è stato il precursore di questa dimensione, ma ora serve andare oltre, l’Associazionismo attivo deve interfacciarsi, dialogare, costruire occasioni di confronto; isolarsi nel proprio perimetro non produce nulla.

Con questo spirito nasce l’incontro di fine anno fra appassionati orchidofili di varie rappresentanze associative. L’occasione è data dalla visita alle serre di Guido De Vidi – Domenica 28 Dicembre ore 10 del mattino in vicolo Parnasso N° 1 a Pero di Breda di Piave (TV).

Tutti siete invitati: saranno presenti gli amici del gruppo AIO di Schio, il gruppo Villa Brandolini di Cal Storta, Orchids Club Italia, oltre a singole adesioni di orchidofili italiani, membri del direttivo AIO. I soliti peccati di gola saranno graditi.

Programma di massima
Ore 10) Raduno degli ospiti e presentazioni.
Segue un visita guidata alle serre con tema: La serra amatoriale vista d’inverno, ovvero quel tanto che basta per far sopravvivere le piante e salvare il portafoglio.
Ore 11) Parliamo delle impollinazioni di “salvataggio”: programma di semine a cura di Diego Ivan.
Ore 11.30) Dialogo a distanza con l’AIO (Associazione Italiana di Orchidologia): lavorare insieme si può.

Nota luculliana: i peccati di gola saranno tutti “confessati” e perdonati sul posto, stuzzichini e buffet fra pseudobulbi e “ciacole”.

Tutti siete invitati, nessuno si senta escluso, basta un cenno: 3495444568

Per ora rilassatevi e appuntamento da Guido il 28 Dicembre.

AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI!

STORIE DI GUIDO
005epidendrum_diforme_alberto005E’ Natale, fra i tanti regali ce n’è uno che puoi fare solo tu e che può ricevere solo la persona alla quale lo dedichi.

Come se il tempo fosse un gambero, torniamo all’esposizione EOC del 2006 a Padova, in quell’occasione Orchids Club Italia vinse tante medaglie allo stand. Preso dell’ebrezza dei premi presentai anche una mia pianta premiata (Epidendrum difforme), al giudizio della giuria al tavolo.

Il rito vuole che si debba dare un nome di cultivar alla pianta presentata a giudizio; non esitai dedicarla al mio amico Alberto Ghedin che era insieme a me nella sala dei giudici.

Vinse una medaglia d’argento quella pianta che prese il nome di cultivar ‘ALBERTO’ . Donai una divisione a lui… di diritto si direbbe!

So che ora Alberto non ha più quel cultivar; anche la parte rimasta nella mia collezione ha avuto una crisi profonda, finalmente sono riuscito, non solo a rimetterla in forma, ma a moltiplicarla per tre e quindi (di diritto, si dirà… sorpresa, lui non lo sa ancora), una è il mio regalo di Natale che solo io posso fare a lui!

AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI!!!

Orchidee e medaglie
News da orchidcoltura

Nelle foto, due piante di Epidendrum difforme ‘ALBERTO’ in fiore nella mia collezione… l’ultima è per Alberto.