Archivio mensile:Aprile 2015

Ingratitudine e stupidigia

Alcuni lettori del blog, che hanno letto questo post protetto da PW, mi invitano a renderlo di pubblico dominio. Presto fatto.

RIDIAMO
Questo è un racconto fantastico, ma facilmente traslabile nella realtà vera. I nomi ai personaggi dateli voi, il set è già definito: ego, ingratitudine e stupidigia.
012Ed è così che l’ingrato furbacchione continua a trastullarsi con il suo “ultimo giocattolo”: le orchidee.
Lui è uno di quelli che non le sa coltivare ed allora per “stare sul set” della commedia piccolo borghese di una landa provincialoide, organizza mostre con le orchidee degli altri. Non importa di chi.
Ha avuto un problema, però. Si sa, il paese è piccolo e la piazza mormora. Presto nei circoli para-intellettuali della terza età ci si accorge che alle esposizioni mancano le orchidee dello “stronzo” – con questo epiteto, l’organizzatore a suo tempo qualificava davanti a vari testimoni un personaggio della zona, da lui tenuto a debita distanza fino a ieri.
Pare che quest’anno il problema sia stato risolto.
Ci saranno le orchidee dell’ex “stronzo”, per l’occasione purificato al cospetto delle “divinità orchidofile”, con il sacrificio e l’esclusione di “Sua eminenza” – sfottò (pazientemente sopportato per troppo tempo) in uso nel linguaggio dell’ingrato organizzatore.

Morale: Qual’è il senso di esposizioni orchidofile, che puntano all’isolamento di gruppo, o ancora peggio pongono veti?
Si dirà, ma come, quel magico mondo fatato delle orchidee non può essere mutilato da chicchessia.
Capita, sembra assurdo, ma quel tarlo carico di ego, di presunzione e di gelosia, che spesso alberga in qualche personaggio para orchidofilo, procura anche questo.

Brindiamo!

Aspettando le fioriture di Maggio: Bifrenaria tyrianthina

Questa bellissima specie brasiliana è un’orchidea rupicola, ma da quanto posso verificare, in coltivazione si adatta anche ad altri ambienti climatici.
Mai, come nel caso di questa specie, vale il detto: coltiva le tue orchidee un po male, solo così stanno tutte un po bene.
Bifrenaria tyrianthina, si è detto specie rupicola, nei suoi luoghi di endemicità può crescere anche in pieno sole e richiede un bel periodo di riposo secco. La pianta che si vede nelle foto vive in vaso con composto di bark, si perde fra altre orchidee, non subisce un vero e proprio periodo di riposo e riceve poca luce, per la verità, i risultati negativi si vedono tutti: foglie troppo verdi e fiori con colori troppo tenui. Probabilmente le condizioni accettabili per la sua vita le riceve inconsciamente ed indipendentemente dalle mie azioni; temperature invernali normalmente basse, involontari periodi di scarse bagnature… poi la natura fa il resto: arriva la primavera, le giornate si allungano, cresce la temperatura in serra e tutto ritorna rigoglioso, compresa questa dolce Bifrenaria, i cui fiori emanano un piacevole aroma speziato.
bifr_tyrianthinabifr_tyrianthina_1

Tribù: Maxillarieae
Famiglia: Bifrenariinae
Genere: Bifrenaria
Specie:Bifrenaria tyrianthina (Lodd. ex Loudon) Rchb.f., Xenia Orchid. 1: 61, 223 (1854).
Basionimo:
Lycaste tyrianthina Lodd. ex Loudon, Suppl. Hort. Brit.: 582 (1850).
Sinonimi:
Maxillaria tyrianthina (Lodd. ex Loudon) W.Baxter in J.C.Loudon, Suppl. Hort. Brit.: 582 (1850). Bifrenaria tyrianthina var. magnicalcarata Hoehne, Arq. Bot. Est. S. Paulo, f.m., 2(5): 117 (1950). Bifrenaria magnicalcarata (Hoehne) Pabst, Bradea 2: 86 (1976).
Il nome del genere deriva dal latino “bi” due, doppio e “briglia frenulo”, freno. Il nome si riferisce alla specificità delle 4 masse polliniche che risiedono separate su due steli sul pollinarium.
Il nome di specie significa: vestita di viola.
Tassonomia: John Lindley descrisse per primo questo genere nel 1833.
Il genere Bifrenaria è alleato con Pabstia (Colax) e Maxillaria, ma si distingue da questi ultimi per avere le due stipites e il viscidium oscuro. Ci sono circa 24 specie nel genere Bifrenaria , distribuite da Panama, Trinidad, Perù e Brasile.

Qualche nota
Bifrenaria tyrianthina è una specie rupicula, endemica nel sud-est del Brasile. Ama molto la luce, e può vivere anche in pieno sole ; in coltivazione conviene dare un pò più di luce delle Cattleya. Le radici della Bifr. thyrianthina marciscono se sono continuamente bagnate, pertanto utilizzare un buon materiale drenante (più o meno un terzo del vaso), ad esempio pezzi di argilla: per il substrato regolarsi con il materiale disponibile, fibra di felce arborea, cocco e corteccia di pino. Macchie sulle foglie sono normali, ed è normale la caduta delle foglie dai vecchi pseudobulbi. Fertilizzare con concime 20.20.20, bisettimanale, in dosi basse (0,5 g / l). Bifr. Thyrianthina è la specie più grande del genere.
bifr_tyrianthina_2Alcuni esemplari Bifr. harrisonia che crescono sulle rocce (Bifr. harrisoniae in certi casi è anche rupicula) sono confusi con Bifr.thyrianthina; pare che un gran numero di coltivazioni di ‘thyrianthina’ siano in realtà ‘harrisoniae’; le differenze sono molto chiare: le infiorescenze di harrisoniae sono molto corte e di breve durata (spesso più corte degli pseudobulbi stessi), e gli speroni nei fiori sono pure corti. Gli steli fiorali di Bifr. thyrianthina sono lunghi (spesso come le foglie) e gli speroni dei fiori sono lunghi (il suo nome precedente era Bifr. magnicalcarata, cioè con un lunghissimo sperone). Entrambe le specie hanno un gran numero di varietà di colore.
E’ molto raro vedere una pianta fiorita di Bifrenaria tyrianthina in esposizione.

Leggi anche questo post

MPC 2015? Chi l’ha visto, evento ignorato (o quasi), dal web

016Sono io che non riesco a trovare notizie sull’evento orchidofilo di MPC 2015, dico notizie con la N maiuscola, ne su Fb, ne tantomeno sui forum di riferimento (dove anni fa si riempivano pagine di foto e di commenti), o è calato uno strano disinteresse e un silenzio tombale su quella brillante idea di Gianni Ferretti?
A suo tempo scrissi qualche post, stigmatizzando il fatto che era troppo politica e mercato, pare che ora sia solo mercato e politica… di tutti i colori!
E le orchidee stanno a guardare!

Leggi il post

BREAKING NEWS

01025 Aprile 2015 – I soci AIO presenti alla mostra di Spercenigo, così come previsto al punto 8 del regolamento dell’Associazione stessa, hanno convenuto di chiedere l’istituzione di una sezione territoriale AIO così definita: AIO-NE (Associazione Italiana di Orchidologia del Nord Est). La neo costituenda sezione AIO-NE, raggrupperà tutti i soci AIO, residenti nel nord est italiano ovvero (Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e FriuliVenezia Giulia) che ne faranno richiesta.

Allo scopo di facilitare la divulgazione ed il libero avvicinamento al mondo orchidofilo degli appassionati, nasce anche l’AIO-NE. Fan-Club, ovvero gruppo fiancheggiatore di simpatizzanti senza obbligo di quota associativa, ma senza possibilità di esercizio dei diritti statutari, che interverranno solamente con una loro successiva iscrizione AIO ed il versamento della relativa quota associativa.
Questo è l’embrione di una nuova idea, con la vostra adesione potrà crescere diventare “grande”, per ora non ci resta che brindare.