Archivio mensile:Aprile 2015

25 Aprile, esposizione di orchidee a Spercenigo (TV)

E ora, tutti a Spercenigo!
Sei appena tornato da M.P. Catone e ti è rimasta l’acqua in bocca? Passa da Spercenigo!
La mostra di San Daniele te la sei persa? Passa da Spercenigo!
Cerchi qualche chicca che ti è sfuggita? Passa da Spercenigo!
Piccolo è bello? Passa da Spercenigo!
Vuoi vivere una giornata popolare? Passa da Spercenigo!
Non so più come dirtelo: passa da Spercenigo, sabato 25 Aprile… ok???

BREAKING NEWS:
Della serie “proprio una bella giornata” Sabato 25 Aprile 2015, solo per un giorno sarà riproposta l’ormai tradizionale esposizione di orchidee dal tema: Un’orchidea per la Repubblica.

Il gruppo promotore fa riferimento agli appassionati orchidofili del nord est Italia, iscritti all’Associazione Italiana Orchidologia.
Proprio nello spirito fondativo dell’AIO, tutti possono portare le loro orchidee in esposizione, senza alcun veto per appartenenza e/o per esclusione.

SPERCENIGO
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Programma
25 Aprile ore 9: apertura mostra.
– ore 11: inaugurazione e presentazione alle autorità locali.
– ore 12: Sulle orme di Nero Wolfe
Il minuscolo paese di Spercenigo è famoso per la genuina ristorazione. Sul finire del 1800 e nella prima metà del ventesimo secolo, le osterie della zona erano l’approdo dei carrettieri in transito verso il Piave, per rifocillarsi con la “trippa mille foglie”. Uno spaccato di vita genuina da rinverdire proprio con l’occasione di questa esposizione di orchidee, con un convivio popolare allo stand gastronomico della festa.
Nero Wolfe si sa, amava le orchidee ed anche la buona cucina, famose sono le sue ricette, fra tutte spicca quella più agognata e rincorsa per tutta la vita: SALSICCE MEZZANOTTE.
Con questa metafora della vita cogliamo il pretesto per ritrovarci a pranzo insieme e per dar vita al gruppo AIO del Nord Est Italia.

– Nella sala dell’esposizione ci sarà anche lo stand di vendita di Luigi Callini (Orchidee del Lago Maggiore). Oltre alle orchidee “commerciali” sarà rifornito di molte specie sudamericane ed asiatiche.
Gli appassionati delle orchidee da collezione potranno tuffarsi nell’angolo dei desideri delle orchidee rare provenienti dalla collezione più premiata d’Europa.
Vi aspettiamo con o senza le vostre orchidee fiorite. Per il pranzo organizzeremo una tavolata nello stand gastronomico.

Warmingia eugenii ‘A. M. Botticelli’

E’ ancora troppo carico di tristezza il mio dolore per la perdita di Anna Maria Botticelli, grande personaggio dell’orchidofilia e della letteratura del verde italiani, scomparsa l’ultimo giorno di Marzo 2015, per ricominciare il mio impegno divulgativo su questo blog, senza rivolgere il pensiero a lei.
Questo racconto e la pianta che descrivo saranno dedicati a te Anna Maria.

A piè di pagina 153 del suo libro “ORCHIDEE”, Anna Maria Botticelli chiudeva scrivendo:
…”Dentro ogni nuova orchidea si nasconde sempre una storia stravagante che vale la pena di scoprire”.
E’ vero. E’ sorprendentemente vero, chi avrà la pazienza e la sensibilità di approfondire la conoscenza di ogni orchidea, scoprirà storie fantastiche, qualche volta tragiche, ma sempre interessanti.

006 Ecco, quella che si vede nella foto a sinistra è una piccola specie di orchidea brasiliana, dai fiori bianchi e cristallini, e ci sorprenderà per tutte le notizie che saprà darci conoscendola un po’ di più.

Questo cultivar vive da pochi mesi nella mia collezione ed ora è in fiore per la prima volta: lo battezzerò Warmingia eugenii‘A.M. Botticelli’, in onore dalla cara amica da poco scomparsa. E’ una specie difficile da coltivare, ma sarà mio impegno mantenerla in vita in suo ricordo.

La storia
Suscita subito curiosità la sua originaria classificazione binomiale: Warmingia eugenii. Praticamente nome e cognome del suo scopritore: Eugenio Warming, più precisamenete Johannes Eugenius Bülow Warming, naturalista e botanico danese (1841 – 1924), considerato il fondatore dell’ecologia: la scienza che studia le interrelazioni dei vari esseri viventi tra loro e con il loro ambiente.
008Il Dr. Eugenio Warming, doveva essere una persona molto influente; H.G. Reichenbach descrivendo in Otia Botanica Hamburgensia, (1881), la nuova specie da lui scoperta assegna nome di specie ed anche di genere in onore del botanico danese.
Forse ha avuto solamente un po’di fortuna in quanto H.G. Reichenbach analizzando la specie nuova ha ravvisato anche la necessità di costituire un nuovo genere da aggiungere al gruppo delle Oncidiinae.
Attualmente sono riconosciute quattro specie del genere Warmingia il cui habitat va dal Costa Rica a sud verso la Bolivia e Misiones Provincia di Argentina, patria delle cascate di Iguazu.
Warmingia eugenii è la specie tipo del genere Warmingia
Scoperta
Warmingia eugenii. è stata scoperta a Lagoa Santa, un comune del Brasile, stato di Minas Gerais, località nota anche con il nome di (casa di Luzia) per essere stato il luogo di ritrovamento del più antico scheletro umano (12.000 anni) nel continente americano.
Gran parte delle orchidee del sud e centro-sud del Brasile, compresa Warmingia eugeniisono native in Minas Gerais, São Paulo, Santa Catarina, Espirito Santo e Pernambuco.
007Questa specie è epifita a sviluppo simpodiale con piccoli pseudobulbi portanti una singola foglia di color verde scuro e vive nelle foreste ad altitudini moderate. Le piante seppur di piccole dimensioni, quando sono in fioritura sono attraenti e mostrano piccoli grappoli di fiori biancho-cristallino.

Coltivazione
Poiché le piante sono miniature possono essere facilmente sistemate in piccoli vasi, dove rimarranno per diverso tempo. E’ noto che anche in natura questa specie ha una vita abbastanza effimera, essendo soggetta a crisi per disidratazione, va da se capire che in coltivazione va tenuta sempre sotto controllo.
Il maggior pericolo è la sempre latente disidratazione, soprattutto quando è coltivata su zattera, mentre la coltivazione in vaso procura il problema opposto: la marcescenza delle sottili tadici, qundi il composto deve essere drenante. Si consiglia di rinvasare la pianta ogni anno.
In estrema sintesi, questa specie potrebbe convivere bene con le Tolumnia
Riepilogando: temperature 30° max.-18° min. umidità relativa 75-80º, mai bagnare di sera, fertilizzazioni settimanali ma in quantità al di sotto della norma.

Note

I parenti più vicini a questo genere sono Macroclinium, Notylia e Macradenia ma le affinità genetiche sono ancora oggetto di studio: non risultano ibridi realizzati con Warmingia Eugenii.

Anna Maria Botticelli se nè andata l’ultimo giorno di Marzo

AnnaMariaBotticelli150Ciao Anna Maria, mamma mia, ma cosa mi hai combinato! Dovevamo fare tante cose insieme, non ultima una bella cenetta a casa mia con Rosetta e Daniel, il piccolo Daniel come tu amavi ricordarlo, ed invece te ne sei andata in cielo, così, senza avviso ed in silenzio.
A dire il vero, cara Anna Maria, le lunghe e piacevoli telefonate dello scorso Febbraio, ufficialmente mirate a realizzare il sogno dei signori Ricci: la serra tropicale nei giardini della Villa della Pergola di Alassio (Savona), sono state anche l’occasione della tua “comunicazione” del tuo stato di salute.
Avevano un sapore premonitore quelle telefonate ad ore inconsuete. Fra le altre cose, mi chiedevi: …“Ti sarei grata se potessi mandare il tuo libro “Orchidea” alla Signora Silvia Arnaud Ricci, proprietaria, insieme al marito Antonio dei bellissimi Giardini di Villa della Pergola di Alassio (Savona) che hanno amorevolmente salvato dal degrado e riportati al giusto splendore. Entrambi sono interessati a impostare una nuova collezione dedicata alle orchidee. E’ in corso di approvazione il progetto per la realizzazione di due serre in stile inglese, la più grande delle quali misura circa 40 mq.”… come a dire: prendi tu il testimone.
Certo, ora con il senno del poi, tutto è chiaro, ma nella mia mente girano e rigirano episodi, tempi, a partire dalla tua prima esperienza con la coltivazione di orchidee (si rideva, durante le nostre conversazioni telefoniche, quando raccontavi della situazione spartana in cui ti trovavi a condividere il lavoro con soli uomini), per continuare con la Vanda coerulea della collezione Sutter, e non da ultima la bella esperienza a Brescia nell’Aprile del 2004 con la nostra partecipazione alla rassegna “A qualcuno piace giallo” con tema nero Wolfe e le orchidee.
Mi sto perdendo, Anna Maria, per quale motivo faccio questi lunghi giri di parole, solamente perchè non riesco a scrivere che non ci sei più, che sei morta.
Meglio di me lo ha saputo scrivere la tua collega Mimma Pallavicini nel suo post del 1 Aprile dal quale condivido quanto segue:
“Poi in questa mattina di vento e sole che inaugura aprile arrivano due telefonate. Smetto di correre il tempo necessario per raccontare come la vita e la morte incrociano le piante e loro siano un tramite e una consolazione. Ieri sera, portata via da un tumore di cui conosceva gli esiti, se n’è andata la mia collega e quasi coetanea Anna Maria Botticelli, giornalista delle piante dopo essere stata biologa analista e coltivatrice di orchidee. Mi hanno raccontato la sua dignità nell’affrontare un male che lei, da biologa, conosceva come feroce e che pure, con il suo consueto spirito, ha affrontato a testa alta. Mi hanno detto che la sua stanza d’ospedale era piena di vasi di orchidee e io spero che, pur andandosene in quel modo ingiusto, la loro bellezza sia stata sino all’ultimo una prova della Bellezza della vita“…
020Le orchidee, sì le orchidee in fondo sono state la tua vera passione.
Nella presentazione del tuo ultimo libro “ORCHIDEE” per l’appunto, citavi il libro cinese Yi Jing o libro dei mutamenti:
“Quando due amici si comprendono completamente le parole sono soavi e forti come il profumo di orchidee”
E’vero. Le tue ultime parole, seppur strette dal filo del telefono erano sempre soavi e forti!
022Soavi e forti sono anche le righe che hai dedicato a me nel tuo libro a pag. 159, ma chi avrebbe mai detto che a orchids.it, citato nel libro, quale strumento di divulgazione a volte anche fantastica, sarebbe toccata la sorte di raccontare anche la tua morte. Non ti dimenticheremo Anna Maria, l’orchidologia italiana, la letteratura italiana e i tantissimi amici che il magico mondo dei fiori ha fatto crescere attorno a te sarà per sempre vicino: ciao Anna Maria, che dire di più, ciao.

Lepanthes telipogoniflora

Il bello della prima fioritura
… tu chiamale se vuoi, emozioni.

Lepanthes telipogoniflora

010016Lepanthes telipogoniflora (Schuit. & A. de Wilde 1996). – André Schuiteman e A.de Wilde.

Sembra impossibile emozionarsi davanti ad una piccola orchidea che ti mostra i suoi fiori per la prima volta, soprattutto se non sei proprio un neofita, ma capita ed è sempre come la prima volta.
Cerchi notizie e vai subito a frugare nella sua storia.
Scopri che è stata descritta per la prima volta nel 1996 da Schuiteman & A. de Wilde nella rivista colombiana ORQUIDEOLOGIA
Quello che ti colpisce di questa specie è sicuramente la grande dimensione dei suoi fiori rispetto alle foglie.
Orchidea endemica della Colombia, dipartimento di Risalanda, ed è una delle Lepanthes più resistenti al caldo. Cresce nei boschi umidi sulla Cordigliera occidentale ad un’altitudine di circa 500 metri, ed è per questo motivo che sopporta abbastanza bene le temperature sopra 20°C. È una splendida miniatura con le foglioline di 1 – 1.2 cm. I suoi fiori (fino a 1.5 – 2 cm in diametro), sono comunque molto grandi rispetto alle altre Lepanthes.

Etimologia del nome di specie: telipogoniflora, si riferisce alla somiglianza dei suoi fiori a quelli del genere, Telipogon.
I fiori non sono molto duraturi, ma essendo prodotti in successione, la pianta è raramente senza fiori. Il colore rosso-arancio dei fiori e la loro consistenza satinata, dominano su labello e petali, tanto piccoli da passare quasi inosservati nel centro del fiore, e sono godibili solamente quando sono visti da vicino.

Coltivazione
Può essere coltivata in vaso o su una zattera. Nel secondo caso è molto importante mettere lo sfagno o altro muschio sotto le radici e mantenere l’umidità d’aria molto alta, 80-85%, altrimenti la pianta non riuscirà a svilupparsi. Coltivazione in vaso, come substrato consiglio una miscela di sfagno e perlite (1 : 1).
Lepanthes telipogoniflora ama molto l’umido, ma non devono manifestarsi ristagni d’acqua dentro il vaso, poiché provocano facilmente i marciumi radicali. La specie vive bene in serra intermedio-calda. Le temperature ideali sono di +24-26°C di giorno e +15-18°C di notte.
Bagnature durante tutto l’anno, abbondantemente e frequentemente, con lievi asciugature (non troppo secco) fra le bagnature. Fertilizzazioni settimanali a dosi ridotte rispetto alla norma, per evitare indesiderate bruciature delle radici, prima di concimare si raccomanda di bagnare la pianta.