Archivio mensile:Settembre 2015

A Lucca è finita la vecchia AIO, partirà la nuova AIO? Discutiamone:

DIBATTITO APERTO

Le vicende di Lucca, al di la delle miserie dei veti (o libere scelte come le definisce qualcuno) hanno avuto il merito di porre l’attenzione sulla necessità di rivedere, aggiornare e magari anche cambiare radicalmente lo statuto e l’essenza stessa dell’Associazione Italiana di Orchidologia, e l’evento di Schio è parso come il naturale approdo per il mondo orchidofilo italiano che crede nell’associazionismo.

Ho già avuto modo in altre sedi, di esprimere il mio disagio per come si è svolta la mostra orchidofila di Lucca (non per quanto concerne la qualità espositiva), ma per le arrampicate sugli specchi di vari soggetti; comunque la si voglia girare è stata una porcata – scusate ma non intendo usare sinonimi meno drastici – però ora bisogna guardare avanti e per farlo con compiutezza, lo strumento migliore è sicuramente la convocazione di un’assemblea straordinaria degli iscritti AIO.

Spero la si convochi, senza invocare le more statutarie che forse non la renderebbero fattibile per questione di tempi; può essere percorsa anche la via informale, importante trovarci tutti per capire dove si vuol andare domani e come si intende farlo.
Guido De Vidi
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Diego scrive:
7 settembre, 2015 alle 07:10

Forse conosco a frammenti quanto successo, ma mi permetto di dire che al di fuori dei fatti pregressi, AIO in quanto tale, solo per il fatto di rappresentare l’ASSOCIAZIONE ITALIANA O. dovrebbe a prescindere rappresentare tutti i coltivatori, dal bravissimo professionista, all’amatoriale con la sua piccola serra, alla signora Maria di turno che ha 4 Phalenopsis sul balcone. Tutti dovrebbero avere la possibilità di postare ed esporre le proprie piante alle varie esposizioni e a nessuno dovrebbe interessare chi è presente o meno. Temo sia sbagliato o si sia dimenticato lo spirito di fondo di un’esposizione, che per come la vedo non è fare a gara a chi prende le medaglie, ma gioire della vista delle orchidee per i visitatori ed essere fieri nel proprio piccolo di poter esporre i risultati di fatiche nella coltivazione per gli espositori.
Sarebbe bene ricordarselo, smetterla di essere invidiosi e stare sereni in compagnia.
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9 Settembre 2015
ORCHIDEE IN ITALIA, ritorno al passato forse conviene. (di Guido De Vidi).

Volendo fare un paradigma con la geologia, possiamo pensare l’attuale (A.I.O.), collocata al tempo dei dinosauri.
Anche per questo motivo la condivisione della nostra passione necessita di una radicale “ristrutturazione”. Per mia sfortuna (età), sono uno dei pochi che ha visto passare tutte le “ere geologiche” dell’Associazionismo orchidofilo italiano; la fase attuale sta vivendo diverse contraddizioni, in parte dovute a limiti statutari, e, aspetto assai preoccupante, determinate da crisi di identità e da qualche invasione “barbarica”.

Finalmente ci si pone il problema e l’incontro dei soci A.I.O. a Schio può rappresentare una buona occasione di rilancio del mondo orchidofilo italiano. Questo è il mio piccolo contributo.

La storia

Se diamo un’occhiata al panorama mondiale dell’orchidofilia organizzata, magari limitandoci a prendere in considerazione i tre paesi più significativi (USA, Inghilterra e Germania), in tutti vediamo emergere due epiteti comuni: SOCIETA’ e ORCHIDEE – American Orchid Society – Orchid Society of Great Britain – Deutschen Orchideen-Gesellschaft e.V. (D.O.G.).

Gli epiteti che danno forma alle sigle delle società sopracitate, già delineano la vocazione divulgativa e rappresentativa del mondo orchidofilo in cui si collocano; a partire dai semplici collezionisti amatoriali, dai botanici, dai coltivatori e dai grandi giardinieri, raggruppati tutti insieme in forma associata: il collezionista di orchidee, il disegnatore botanico, il coltivatore sui davanzali delle finestre, nelle serre ed anche lo studioso che parla di orchidee.

Da dove veniamo
Negli anni 70 del secolo scorso, alcuni pionieri dell’orchidofilia italiana, come Mario Dalla Rosa, fondarono la Società italiana delle Orchidee (SIO). Mario Dalla Rosa, di professione commandante pilota dell’Alitalia, durante i suoi viaggi attorno al mondo ha avuto modo di apprezzare il fascino discreto delle orchidee esotiche, amore che ha cercato di trasmettere ad altri appassionati attraverso quella prima forma associata chiamata SIO. Poi si cambiò esperienza, più avanti capiremo perché, ma le cose non andarono come si era auspicato
Ed ecco che a distanza di una sola cinquantina d’anni, siamo qui ancora una volta a discutere di “rivoluzione” organizzativa. A mio avviso sono due i fattori che hanno impedito la crescita e l’autorevolezza dell’orchidofilia italiana:

1) – I gravi errori, purtroppo endemici, commessi sin nella prima esperienza SIO, quando in molti hanno cominciato a pensare – agendo di conseguenza – che controllando la società delle orchidee, si potessero trarre benefici economici.
E’il periodo delle scalate per controllare la SIO (delle quali rimane traccia in queste scaramucce materializzatesi in missive e diffide ingiallite degli anni 80), da parte di Ravanello, Giorgi, Corvi, per poi, lasciarla al suo destino, all’inizio degli anni 90.

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2) – La vocazione marcatamente “intellettualeggiante” della attuale AIO, in buona sostanza pensata solamente quale “strumento” per rilasciare giudizi e per editare materiale scientifico; poco, troppo poco per mantenere in vita e sentire propria una nuova esperienza associativa.
Nelle more dello statuto, che per la verità poco ci obbliga e tanto si interpreta, saltuariamente e per impulso di qualche socio, si è anche vista qualche attività organizzativa (mostre ed eventi), forieri per altro, di introiti economici e di sponsorizzazioni.
E’ mia opinione che, rivista e corretta, la strada giusta che consenta di raccogliere le nuove istanze del mondo orchidofilo italiano, sia quella di un ritorno al passato, ovvero una organizzazione ben strutturata, e dotata di un’ossatura statutaria ad ampio respiro.

Le proposte
A perfezionamento delle enunciazioni generali fatte nell’introduzione, cercherò di fare sintesi per punti, delle “discipline” o “settori” che potranno costituire le basi per una nuova organizzazione orchidofila nazionale.

1) – Rivista specializzata, possibilmente bimestrale, intesa come veicolo “cartaceo e telematico”, di articoli anteprime, resoconti attuali supportati da documentazioni visive e fotografiche.

2) – Promozione di simposi e relazioni scientifiche sulla conoscenza, in particolare la propagazione di specie in via di estinzione con le semine assimbiotiche, per divisione, e spedizioni in sito con l’obiettivo di proteggere e reintrodurre specie estinte.

3) – Attirare l’attenzione degli appassionati verso le orchidee, organizzando mostre e gestendo giudizi sulle piante in esposizioni in ambito nazionale e internazionale, con l’obiettivo dichiarato di far conoscere nuove specie e divulgare il concetto della salvaguardia di un patrimonio unico al mondo.

4) – Punto di riferimento (non coordinamento) di Gruppi (chiamali, Club o Associazioni locali) da guadagnarsi sul campo con programmi da condividere, iniziative di interesse generale e di rappresentanza in ambito internazionale.

Per attuare questa “rivoluzione” è indispensabile ripensare una nuova casa comune, dove la percezione del cambio di rotta sia reale, a partire dal nome: non più il limite restrittivo rappresentato dall’epiteto “orchidologia” (studio delle orchidee) con “orchidee”, termine più rappresentativo dell’intero comparto, così come si legge in AOS, DOG ed altre sigle.

Appuntamento a Schio.

Avviso… per quelli della Stanhopea ‘ISABELLA’

L’appuntamento a Schio si avvicina, ricordate, si era deciso di darci appuntamento a Schio in occasione dell’evento orchidofilo settembrino.
013Bene, le operazioni di divisione sono andate a buon fine, tutte le varie soluzioni (museruola, vaso e singoli pseudobulbi, germogliano alla grande. Tutto è pronto per il raduno del “popolo della Stanhopea Isabella”
La grande pianta originale della collezione Villa “Isabella Albrizzi-Franchetti” è stata smembrata e ricomposta in tante nuove piante sistemate su museruole (così come da originale), ed anche in vasi; proprio per non buttare nulla di quella pianta preziosa, sono stati recuperati e “accuditi” anche tutti gli pseudobulbi vecchi e privi di foglie.
IMG_6182Con il trascorrere degli anni, la grande pianta ha avvolto con le sue radici gli pseudobulbi maturi rimasti a dormire per molte stagioni; non avevo la certezza che le loro gemme dormienti si svegliassero una volta staccati.
Ecco la grande soddisfazione di un coltivatore amatoriale di orchidee: tanti, tantissimi pseudobulbi nudi e invecchiati, hanno già mostrato la loro nuova voglia di vivere, un miracolo, una vera gioia. Non saranno disponibili a Schio, dovranno vivere e crescere ancora per qualche anno in vicolo Parnasso n° 1

Vuoi far parte anche tu del Circolo “Stanhopea ISABELLA”?

Come già saprai è nato il circolo della Stanhopea nigroviolacea ‘Isabella’ (S.I.)
Il Circolo non sarà una nuova Associazione, ma se vogliamo, una testimonianza culturale della storia futura di questa orchidea.
L’unica condizione per essere del S.I. è quella di possedere una divisione della pianta madre.
A garanzia che tutto avvenga con regolarità sono state individuate due figure istituzionali: garante e coordinatore.
Il garante firmerà l’attestato di validità storica, che sarà rilasciato di volta in volta dal coordinatore, ai possessori di una Stanhopea ‘Isabella’
Il Circolo non ha confini geografici.
Per ora sono state individuate le due figure istituzionali:
Garante: Guido De Vidi (TV).
Coordinatore: Mauro Cappagli (FI)
Mauro Cappagli, nella sua veste di coordinatore ha già ricevuto varie prenotazioni, chi desidera ricevere una divisione e non si è ancora rivolto a Mauro (leggi le modalità nei vari link) è ancora in tempo. Chi invece non ce la farà a ritirare la prenotazione a Schio, potrà riceverla a mezzo posta.
Ci vedremo a Schio? Sì dai!!

Flash da Schio: 26-27 Settembre, orchidee, tante orchidee e non solo!

locandina Giardino Jacquard 10a edizione. Manca poco ormai, giorni febbrili per gli angeli di Schio, coreografia scoppiettante e per noi delle orchidee, tanti appuntamenti che segneranno la storia dell’orchidofilia italiana.

Non dire che non lo sapevi, segnati nella tua agenda “Sabato 26 e Domenica 27 Settembre ci sarò solamente per le orchidee a SCHIO”.

Altre notizie? Intanto organizzati, qua su orchids.it seguiranno tante altre informazioni: ti guideremo dritto, dritto alla “perdizione” 😉

Se hai domande da fare o qualche idea da consigliare, non essere timido, scrivi pure, i commenti sono fatti apposta.