Archivio mensile:Giugno 2018

Laelia purpurata var. rosada

Foto di copertina: Laelia purpurata var. rosada (collezione rio Parnasso), le orchidee di Guido.

Senza volerci addentrare nelle dispute tassonomiche ancora in essere sul nome di genere – Laelia, Cattleya, Brasilorchis – nel grande “mare” delle innumerevoli varietà della specie Laelia purpurata (leggi questo post su orchids.it), ce n’è una abbastanza rara nelle collezioni di orchidee: varietà rosada.
Foto a sinistra: Laelia purpurata var. rosada (collezione rio Parnasso).

Qualche nota storica sulla specie:
Laelia purpurata è originaria di San Paolo, Santa Catarina e Rio Grande do Sul, in una stretta striscia di foresta pluviale limitata in quasi tutta la sua lunghezza dalla Serra do Mar.
La specie si è ambientata con facilità nel ricco habitat per epifite (come bromelie), liane, felci e muschi (perenifília forestali hidrofila costiera), sia come epifita su alberi secolari, ma anche come rupicola sulle rocce.
Basionimo: Laelia purpurata Lindl. & Paxton, Paxton’s Fl. Gard. 3: 111 (1852)

Laelia purpurata è stata scoperta nel 1846 da Francois Devos nella costiera imperiale Provincia dell’isola di Santa Catarina.
Come per altre nuove specie di orchidee (a tal riguardo giova ricordare sempre, che i cosiddetti “scopritori”, non sono da annoverare fra i filantropi mecenati della botanica, ma spesso erano al servizio di vivai europei), anche con la scoperta di questa nuova Laelia, iniziarono le spedizioni in grandi quantità di piante raccolte in siu sull’isola di Santa Catarina, a beneficio di aziende M. Verschaffelt (1847), a Gand, in Belgio, nonché per Mijnheer Brys (1850), di Bornhem, a Anversa, per essere distribuite (vendute) a numerose collezioni di orchidee esistenti nell’Europa continentale e in Inghilterra.

Nel mese di giugno del 1852, Laelia Purpurata è stata esposta al Royal Horticulture Society di Londra, in tale occasione fu classificata e descritta dal John Lindley. L’esemplare da lui osservato e che lo guidò nella classificazione e nella descrizione era una Laelia purpurata con sepali e petali quasi bianchi.
La pubblicazione di questi studi e soprattutto la descrizione fu curata dal giardiniere e architetto Giuseppe Paxon, sempre nel 1852: 111-112, scheda. 96.
Nel 1852 fiorì anche un’altra pianta di quella scoperta, ma fu erroneamente classificata da Ch. Lemaire come Cattleya brysiana. Questa pianta era un esemplare dai sepali e petali di rosa, un fatto che inizialmente causò un po ‘di confusione. Quella pianta, descritta da Ch. Lemaire è oggi una varietà di Laelia purpurata: Laelia purpurata var. rosada.
Nel 1859 un’altra copia fu classificata da H. G. Reichenbach fil., come Laelia casperiana. Successivamente, Alfred Cogniaux l’ha riclassificata come sinonimo di Laelia purpurata tipo.

Pensieri in libertà… finché resterà

Condivido questo articolo apparso sul blog di Lucia Annunziata e faccio mia la sua conclusione:

…”La storia non nasce oggi, con Conte o con M5s o con la Lega. Quel che rimane nelle nostre memorie costituisce la differenza, almeno per quel che mi riguarda, con questo nuovo potere che nasce. Differenza non negoziabile”.

Encyclia advena

Foto in evidenza: Encyclia advena, collezione Rio Parnasso, coltivatore Guido De Vidi.

Nota: le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.

Encyclia advena Rchb.f.) Porto & Brade (nome di specie accettato 1935 Kew).

Origine del nome di specie: Encyclia dell’Avvento (In riferimento alla sua prima fioritura utile alla descrizione di specie – Dicembre).

Nota: Anche questa specie è carica di incertezze tassonomiche, a volte è citata come sinonimo di E. megalantha o E. osmantha. Withner e Porto & Brade sembrano pensare che questa sia una specie separata, il Kew accetta “advena” come nome di specie valido.
Basionimo: Epidendrum megalanthum Barb. Rodr. 1877
Sinonimi: Encyclia megalantha (Barb.Rodr.) Port & Brade.
Encyclia hollandae Fowlie 1990.
Epidendrum advenum Rchb.f. 1872.
Encyclia megalantha var. espiritusanctensis.
Habitat: Brasile. Nel suo habitat naturale cresce sugli alberi. La distribuzione di Encyclia advena è poco conosciuta.
Essa è presente nel Nord-Est (Piauí, Pernambuco, Bahia, Alagoas, Sergipe), centro-ovest (Mato Grosso), Sud-Est (Minas Gerais, Espirito Santo, Rio de Janeiro). Endemica nel Cerrado e Foresta Atlantica.
Trovata nelle foreste pluviali dell’Atlantico orientale del Brasile a 200-800 metri di altezza come epifita da clima caldo, con pseudobulbi conici-allungati avvolti nella fase di sviluppo da guaine decidue, imbricanti e portanti da 1 a 2 foglie, apicali, coriacee, strettamente lanceolate. In situ fiorisce nella primavera brasiliana (da dicembre a marzo) su steli lunghi [da 60 a 100 cm], produce varie infiorescenze fiorite e panicolate da 3 a 4 volte la lunghezza delle foglie.
Nelle collezioni europee la fioritura avviene in estate (da luglio ad agosto).
Steli con pochi fiori ramificati di 3 cm di diametro, con petali e sepali a forma di cucchiaio, gialli, macchiati di colore marrone chiaro. Labello con lobo centrale di colore bianco o rosa vistoso, fortemente striato di viola, dentellato all’apice.
Pseudobulbi verticali, ovali (8-10 cm) di altezza. Le foglie sono lunghe, ricurve e lunghe (50 cm). Fiori (5 cm).
I petali e sepali sono a forma di cucchiaio e di colore marrone con un margine di colore giallo.
Encyclia advena non è molto presente nelle collezioni. La pianta è grande e può essere coltivata su zattera di sughero, in ceste di legno, o in vaso con substrato di bark di grossa pezzatura. Clima intermedio, buona umidità del substrato, ridurre le bagnature nella stagione fredda.