Foto di copertina: Laelia purpurata var. rosada (collezione rio Parnasso), le orchidee di Guido.
Senza volerci addentrare nelle dispute tassonomiche ancora in essere sul nome di genere – Laelia, Cattleya, Brasilorchis – nel grande “mare” delle innumerevoli varietà della specie Laelia purpurata (leggi questo post su orchids.it), ce n’è una abbastanza rara nelle collezioni di orchidee: varietà rosada.
Foto a sinistra: Laelia purpurata var. rosada (collezione rio Parnasso).
Qualche nota storica sulla specie:
Laelia purpurata è originaria di San Paolo, Santa Catarina e Rio Grande do Sul, in una stretta striscia di foresta pluviale limitata in quasi tutta la sua lunghezza dalla Serra do Mar.
La specie si è ambientata con facilità nel ricco habitat per epifite (come bromelie), liane, felci e muschi (perenifília forestali hidrofila costiera), sia come epifita su alberi secolari, ma anche come rupicola sulle rocce.
Basionimo: Laelia purpurata Lindl. & Paxton, Paxton’s Fl. Gard. 3: 111 (1852)
Laelia purpurata è stata scoperta nel 1846 da Francois Devos nella costiera imperiale Provincia dell’isola di Santa Catarina.
Come per altre nuove specie di orchidee (a tal riguardo giova ricordare sempre, che i cosiddetti “scopritori”, non sono da annoverare fra i filantropi mecenati della botanica, ma spesso erano al servizio di vivai europei), anche con la scoperta di questa nuova Laelia, iniziarono le spedizioni in grandi quantità di piante raccolte in siu sull’isola di Santa Catarina, a beneficio di aziende M. Verschaffelt (1847), a Gand, in Belgio, nonché per Mijnheer Brys (1850), di Bornhem, a Anversa, per essere distribuite (vendute) a numerose collezioni di orchidee esistenti nell’Europa continentale e in Inghilterra.
Nel mese di giugno del 1852, Laelia Purpurata è stata esposta al Royal Horticulture Society di Londra, in tale occasione fu classificata e descritta dal John Lindley. L’esemplare da lui osservato e che lo guidò nella classificazione e nella descrizione era una Laelia purpurata con sepali e petali quasi bianchi.
La pubblicazione di questi studi e soprattutto la descrizione fu curata dal giardiniere e architetto Giuseppe Paxon, sempre nel 1852: 111-112, scheda. 96.
Nel 1852 fiorì anche un’altra pianta di quella scoperta, ma fu erroneamente classificata da Ch. Lemaire come Cattleya brysiana. Questa pianta era un esemplare dai sepali e petali di rosa, un fatto che inizialmente causò un po ‘di confusione. Quella pianta, descritta da Ch. Lemaire è oggi una varietà di Laelia purpurata: Laelia purpurata var. rosada.
Nel 1859 un’altra copia fu classificata da H. G. Reichenbach fil., come Laelia casperiana. Successivamente, Alfred Cogniaux l’ha riclassificata come sinonimo di Laelia purpurata tipo.