Cielo blu, una Cattleya per continuare a sognare

E poi dicono: “Che bello coltivare orchidee!”
Primi giorni del 2019, temperature notturne sotto lo zero termico, la mattinata non promette per niente bene: il ventilatore del generatore d’aria calda n°1 (in totale sono 3), non funziona, non esce aria calda. Triste presagio – forse il motore bruciato, infatti! Da una sommaria verifica, la conferma: avvolgimento fuso!
Che fare? Panico, prima di sera bisogna risolvere il problema, “aiutati che il ciel t’aiuta” mi son detto, passando mentalmente in rassegna le strategie possibili:
1)- estrarre il motore.
2) – sostituirlo.
Sì, logico, ma per estrarre il motore bisogna vivisezionare il generatore, e con il motore in mano bisogna invocare san Michele Zuccarello avvolgimenti per l’improbabile se non impossibile immediata riparazione.
Ed è a questo punto che scatta l’ideona frutto della disperazione: rovistare nei vari pezzi di ricambio accattastati alla rinfusa nella baracca in attesa di futuri utilizzi e sperare di trovare qualche motore simile da adattare con qualche modifica.
Non potendo vivisezionare la stufa per ovvie questioni tempistiche, ho optato per “l’intervento a cuore aperto”, ho effettuato un foro laterale sulla parete esterna, attraverso il quale poter estrarre in poco tempo il motore guasto.
Così è andata, quattro ore di lavoro di seghetto alternativo, cacciavite, pinza, trapano, seghetto, con tanta, tanta fantasia e manualità et voilà, verso le tre del pomeriggio il motore riciclato, seppur con meno potenza era pronto per essere sostituito.
Un ora dopo, giusto, giusto il tempo di accendere e collaudare: operazione conclusa, esito positivo!

E poi dicono: “Che bello coltivare orchidee!”
Infatti, per rilassarmi dopo sì tanto impegno mi son fatto un giretto e mi son goduto le tiepide temperature interne, in contrasto con il freddo fastidioso di questi giorni.
Un delicato profumo muschiato inebriava l’atmosfera umida e calda, era la fragranza di un bellissima Cattleya blu, che vive senza problemi su un tronco di gelso da parecchi anni: C. Dinard ‘Blu Heaven’ AM/AOS.
Lo spettacolo di questa fioritura è stato veramente coinvolgente ed il colore blu- cielo dei suoi fiori ha carpito le mie attenzioni per parecchi minuti….alla fine l’ho fotografata, eccola.
Questo incrocio artificiale è abbastanza datato, ma successivamente, i produttori Hwaiani sono riusciti a selezionare un clone veramente eccezionale: da quello che ho letto, Dinard ha vinto “Best Scent” alla fine degli anni ’90 alla World Orchid Conference.
C. Dinard ‘Blue Heaven’ AM/AOS
Lc. Dinard = Lc. (vedi link più avanti) Saint Gothard x C. Dinah (1930)
Registrata da Charlesworth Ltd.

Note genealogiche.
Lc. Saint Gothard
C. Saint Gothard, precedentemente nota come Laeliocattleya Saint Gothard (1908) perché Cattleya Gottoiana era conosciuta come Laeliocattleya Gottoiana.

Cattleya Dinah

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