Vanda coerulescens

Cielo color “coerulescens” in serra: una Vanda incantevole e fragrante.

Vanda coerulescens M.Oro EOC Ginevra 1997
Collezione Guido De Vidi – Foto 15-04-05
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Vanda coerulescens
Vanda coerulescens Griffith 1851
Questa specie è originaria del sud est asiatico (Cina, Birmania, Tailandia) è una pianta epifita di piccole dimensioni e come tutte le Vanda si sviluppa in forma monopodiale.

Questa specie è stata spesso considerata la variante minore della Vanda coerulea, tuttavia negli ultimi anni sta riguadagnando prestigio nelle collezioni e quando la sua coltivazione consente di ottenere dei buoni esemplari, l’effetto della fioritura è incomparabile.

La Vanda coerulescens, seppur di piccole dimensioni è molto generosa nella fioritura.
Gli steli fiorali si formano tra le ascelle delle foglie linguate, bilobate e semi terete, iniziando il loro sviluppo a febbraio per aprirsi ai primi giorni d’Aprile. Ogni stelo fiorale presenta 15-20 piccoli fiori di 2 centimetri color celeste-malva.

Di questa delicatatisima specie, esiste anche la varietà boxalli: forma albina con i petali ed i sepali color bianco.

La foto sopra, che rappresenta la Vanda coerulescens della mia collezione, può sembrare in contraddizione con la descrizione che la definisce di piccole dimensioni, in effetti, non è facile tirar su un esemplare di tali dimensioni ad ogni modo la pazienza e la costanza consentono di ottenere un buon incespimento con la formazione di “keiki” ascellari laterali.

La coltivazione ideale per poter ottenere un esemplare di grandi dimensioni è ottenibile sistemando un’unità monopodiale in un letto di corteccia, racchiuso da un cestino di stecche legnose.
La Vanda coerulescens ama temperature intermedie, umidità ambientale oltre il 70%, luminosità moderata e fertilizzazioni regolari durante tutto il periodo dell’anno.

21 pensieri su “Vanda coerulescens

  1. ana giorno

    Ciao Guido, rispondo alla sua domanda, noi siamo in autunno, per me la piu bella stagione en Buenos Aires, i giorno sono bellissimi, con un sole abbastanza caldo (26ºC) cosi que le piante sono adesso come in state, fiorite, e piene di foglie,c\’é un pó di humiditá, pero questo li fa bene pure.qualche dubbio sopra orchidee native nostre, mi domandi, la mia profesoressa del curso di coltivo di orchidee, ha fatto un libro che si chiama 100 orchidee argentine, si chiama Maria Julia Freuler lei é laureata ingeniere agronomo.
    Grazzie per pubblicare la mia foto, a rivederci, Ana

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  2. guido

    Ciao Paola, ti rispondo subito.
    Allora, primo criterio generale: ci sono orchidee, poche però, che rifiorisconob sul vecchio stelo fiorale (purchè sia ancora verde)e fra queste c\’è la Pnhalaenopsis, la Notylia replicans e qualche Oncidium equitant (quelli che producono le foglie a ventaglio, equitanti appunto).
    Quindi, penso che il tuo Oncidium non rientri tra i rifiorenti e poi lo stelo è già secco, pertanto taglia pure tutta la parte secca (non serve neanche sterilizzare la forbice perchè nelle parti senza vita non c\’è pericolo di trasmissioni di malattiie).
    Altro discorso per le Phalaenopsis perchè lo stelo , dopo aver perso i fiori, (se la pianta è in buona salute) può ripresentare nuovi steli laterali che generalmente si formano nel secondo o terzo nodo (gemme dormienti presenti lungo lo stelo).E\’ quindi indifferente recidere la parte superiore oppure aspettare che si presenti lo stelo secondario….per me meglio aspettare.
    Paola, vai nell\’archivio del 24 Gennaio, c\’è un post che illustra il problema, ciao guido

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  3. paola

    ciao guido e grazie dei tuoi preziosi consigli. La mia domanda di oggi è: quando i fiori sono caduti e rimane lo stelo, va sempre tagliato? un esempio.Lo stelo della mia oncidium è diventato quasi subito giallo e si sta seccando. Credo che sarà perciò necessario tagliarlo alla base, ma con le phalenopsis lo stelo rimane verde e mi piange il cuore reciderlo. Forse potrebbe rifiorire da una cima. Ma cosa fare come criterio generale?
    grazie
    Paola

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  4. guido

    Grazie x tutti i complimenti alla vanda….spero di poter fare delle impollinazioni per future semine.

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    Sono incerto se rispondere con un post, con e-mail privata, oppure direttamente in coda a questo gruppetto di vostri commenti…. scelgo il dialogo collegiale.

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    Matteo, per te va il premio fedeltà…le prime figliole della coerulescens!!!

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    Gianni, tutti muti i professoroni!!

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    Ana carissima, ho ricevuto la foto della tua S. cernua… la pubblicherò presto, come va la stagione in Argentina??

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    Nurith, complimenti per la tua amorevole descrizione della Phalaenopsis. Hai fatto benissimo a toglierla dal vaso di vetro e gelatina (per noi collezionisti, la folle soluzione del vaso di vetro e gelatina è un\’ offesa alla coltivazione), piuttosto, non ho capito la tua descrizione del fusto orizzontale: le Palaenopsis sono orchidee a sviluppo monopodiale ed il fusto dovrebbe crescere in progressione verso l\’alto.
    Probabilmente nel tuo caso e questo avviene anche in natura, il peso delle foglie, grandi e carnose tiene il fusto piegato da un lato… se puoi mandami una foto.

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    Mary, purtroppo è un giardino incantato racchiuso in una serra ed anche brutta…speriamo si possa concretizzare il mio sogno di costruirne una bella come quelle delle riviste!!

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    Ciao a tutti e mi scuso se non riesco rispondere a tutti conprontezza…. se perdo qualche messaggio o qualche e-mail, replicate senza remore!!!

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Ciao! Che ne pensi?