Il genere Laelia comprende oltre a piante grandi come la Laelia purpurata o la Laelia crispa anche piante di dimesioni più contenute.
La maggior parte di queste “miniature” fanno parte delle cosiddette Laelie rupicole ma si trovano anche piante di dimensioni accettabili nel sottogenere Hadrolaelia o nel sottogenere Microlaelia.
Le necessità culturali variano da specie a specie però tutte necessitano una buona illuminazione (le rupicole soprattutto perchè altrimenti nn fioriscono) e una ottima ventilazione. per fare una divisione si può dire che le Hadrolaelia (cioè Laelia pumila, dayana, jongheana, praestans e alaorii) e la Laelia lundii (Microlaelia) gradiscano una maggior umidità e si accontentano di un po’ meno luce (uguale a quella per le Cattleya) mentre le rupicole e la Laelia sincorana necessitano di tanta luce (molta più delle cattleya, quasi come le vanda) e una umidità leggermente minore.
Laelia longipes Rchb.f 1863
Io coltivo sia le rupicole che le Hadrolaelia su zattera, in posizione molto luminosa. Alcune rupicole inoltre se ricevono la giusta luce si colorano di rosso.
Generalmente le rupicole sono più difficili da mantenere, mentre le hadrolaelia sono più facili. Le prime infatti vengono da habitat con condizioni estreme e si sono adattate a una vita dura, perciò spesso le troppe cure le uccidono.
Alcune specie piccole e teoricamente adatte a orchidari ben illuminati possono essere:
Microlaelia: Laelia lundii.
Hadrolaelia: Laelia pumila, Laelia dayana, Laelia praestans, Laelia sincorana.
Laelia rupicole: Laelia liliputana, Laelia reginae, Laelia longipes, Laelia fournieri, Laelia millerii.
ma non c’è nessuna miniatura di laelia che sia possibile mettere sotto luci art.?
ho il terrario con una hql da 125w la c. acladiae e schilleriana stanno colorando le foglie di rosso…dovrebbe essere sinonimo di molta luce!
proprio nessuna laelia mini??
Autorizzo l’uso del precedente commento e di tutti gli altri che farò in futuro su questo blog nella maniera che riterrete più opportuna, tuttavia non intendo fornire i miei dati personali.
Mi compiaccio per le liberalit? del blog, non ci sono molti spazi realmente liberi nella rete.
Ronin
Salve a tutti,
mi sono da poco avventurato nella lettura sistematica di questo blog ed in particolare dei post relativi alle Laelia, uno dei miei interessi (il principale), nell’orchidologia e mi pare che delle piccole Laelia brasiliane ne capiate pochino (eufemismo!).
Innanzitutto le foto di Matteo: cinnabarina quella? L’ho vista 12 anni fa in Brasile (stato di Rio de Janeiro) e poi anche da me e quella della foto non è cinnabarina…Possibile che nessuno finora se ne sia accorto?
La cinnabarina è di un bellissimo arancio vivo, non certo di quella tinta indefinita…
Sono quasi certo si tratti di Laelia Icarus, ibrido primario tra cinnabarina e flava (ora più correttamente crispata), certo da una foto non posso esserne del tutto certo ma avendo avuto in passato questa pianta ho pochi dubbiin proposito.
Passiamo alla longipes (quella chiamata con il vecchio nome lucasiana): è possibile che nessuno si sia finora accorto che quello delle due foto è un ibrido e non la vera “lucasiana”? Ma nessuno ha mai visto la vera lucasiana/longipes? Si vede chiaramente dalle foto, quello è un ibrido con una Cattleya bifoliata, probabilmente con C. loddigesii o harrisoniana, davvero nessuno l’aveva notato? E’ incredibile, si vede chiaramente che gli pseudobulbi sono allungati! E le foglie, 2 per vegetazione, le rupicole ne hanno 1, anzi tutte le brasiliane (tranne la lundii) ne hanno 1! E sembrano foglie di C. intermedia… Ma neanche il fiore è quello, a parte i colori…
So di quello di cui sto parlando: la “lucasiana” (a me piace chiamarla ancora così) è con la sincorana la mia orchidea preferita, al punto che sto pensando di andare a vedermele (“lucasiana” e sincorana) in natura l’anno prosimo! (per la sincorana ho gi? tutti i dati -comprese le coordinate GPS dell’unico posto al mondo in cui si trova in natura in abbondanza-, per la longipes/lucasiana mi sto attrezzando).
E a proposito di sincorana e di sistematica, non è una Hadrolaelia, basta guardarla!
Come si fa a metterla insieme alla pumila? E’ completamente diversa!
La pianta è diversa, la struttura del labello è totalmente diversa, solo l’aspetto generale del fiore è simile a quella delle Hadrolaelia; sono diversissimi persino i dati ecologici della sincorana rispetto alle Hadrolaelia!
Per la coltivazione:
1) luce (per Claudio Patrizio): serve il sole, senza se e senza ma, in particolare per le vere miniature (sezioni Lilliputanae ed Esalqueanae) ma anche per la sez. Rupestres, quelle stanno tutto l’anno sotto un sole che chi non l’ha visto (e sentito) non se lo può neppure immaginare, sempre e solo in pieno sole e non è che in quei posti ci siano poi così tante nuvole…
Quindi l’idea di coltivare le miniature sotto neon va scartata subito, per il bene delle piante;
2) temperature: guardatevi un po’ i dati climatici delle zone di crescita, le rupicole si adattano abbastanza bene, ma sono piante da fresco!;
3) substrati: la zattera non è assolutamente adatta se si vogliono tenere le piante in piena luce, le rupicole NON AMANO IL SECCO!!!!!
L’avevo intuito anni fa osservando le mie piante, recentemente ne ho avuto conferma dal resoconto di viaggio di gente che ha visto rupicole di quasi tutte le sezioni in natura, appassionati naturalisti ed attentissimi osservatori non solo delle orchidee ma ANCHE E SOPRATTUTTO delle associazioni vegetali nelle zone da esse occupate;
4) acqua: i coltivatori di varie parti del mondo (brasiliani in testa) ….omissis…: scopritelo voi, su internet avete tutti gli elementi per arrivarci da soli e (finalmente) evolvervi in orchidofili pensanti e non più seguaci inconsapevoli (eufemismo!) di (falsi) “maestri”, con tutto vantaggio per le vostre piante e anche per l’intero movimento, di gente in giro che pensa ce n’è davvero poca…;
5) concimazioni: idem come sopra, su internet avete la possibilit? di capire anche questo, è un pochino più difficile, ma in fondo se ci sono arrivato io che di sicuro non sono un genio…
Qualcuno storcer? il naso, non importa, da tempo ormai me ne frego delle critiche, dei maestri, a me sono sempre interessati più gli spunti di riflessione delle lezioni; ed anche dei “consigli” degli esperti faccio volentieri a meno: come disse Oscar Wilde, so benissimo sbagliare da solo.
Vostro
Ronin
P.S.: vi dò 1 indizio per capire qualcosa sulle rupicole: andate a vedervi le parti maiuscole e…. basta, sono stato anche troppo buono!
P.S.2: vediamo se davvero questo blog è liberale come sostenete e pubblicate il mio commento!
Mi sono molto utili perchè un mio progetto è quello di riuscire a coltivare le Laelie rupicole in luce artificiale anche se molti sostengono che l’ impresa sia impossibile.
Ho avviato da poco il terrario inserendo delle piante che necessitano di condizioni meno estreme.E’ ancora presto per parlare, ma sembra che il Leptotes bicolor cresca bene:gli pseudobulbi si stanno ingrossando, nestanno spuntando di nuovi come pure nuove radici.Stessa cosa per le altre piante che ho messo dentro.
Tengo il terrario ad una temperatura massima diurna di 23 gradi e minima notturna di 17-18.Non posso alzarla maggiormante poichè “consumerebbe” troppa umidit? .Non appena risolverò questo problema aumenterò la differenza di temperatura tra il giorno e la notte.
queste laelie sono brasiliane, quindi sono da serra intermedia, cm pure lo è la cinnabarina(che però nn è tnt miniatura… con lo stelo è abbastanza grande…) nella mia serra si ha un minimo di 13° se fa proprio freddo e un massimo nn oltre i 36-37… l’umidit? mi va da un minimo del 60% in estate (65-70 in inverno) a un massimo oltre il 90%… spero possano essere utili questi dati…
Grazie anche a te Matteo , per averci riportato queste notizie cosi specifiche riguardo alle Laelie.A questo punto le mie domande : che differenza di temperatura tieni tra il giorno e la notte nel tuo terrario?E quanti watt al metro quadro sei costretto a fornire alle tue piante per ottenere delle buone fioriture? E quanta umidit? relativa? La Laelia cinnabarina è da serra fredda?
Mi ha incuriosito la soluzione adottata da Michele per il suo terrario, sarebbe interessante vedere delle foto sul blog.