Archivio mensile:Marzo 2006

Terrari parte terza: dalle idee alla pratica

L’accessorio che per comodità chiamiamo “terrario”, anche orchidario, erbario, scatola magica cassa Wardiana e chi più ne ha più ne metta, è il piccolo sogno di molti amanti della natura e forse anche il più realizzabile… l’interesse scaturito dal post di Elettra n’è la prova.

I molti commenti, contributi, idee, suggerimenti ed esperienze, diventati parte integrante dei post precedenti sui terrari, sono un buon bagaglio per fare sintesi e configurare un prototipo ideale di “scatola magica”

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Miniature: Dracula inaequalis

Entriamo nel mondo stregato delle Dracula

Interno della serra di Guido De Vidi – foto 13.03.06
tutti i diritti sono riservati

Le nostre serre offrono sempre qualche angolo scuro ed umido, e noi pensiamo, a torto, che non sia utile a nessuna specie d’orchidea.
Certamente non facili da coltivare, le orchidee appartenenti al genere Dracula sono sicuramente indicate per vivere in ambienti umidi ed ombrosi.
Chissà, forse per evocare il conte Dracula – quel vampiro notturno che tanto mistero incute nella nostra fantasia – i tassonomi hanno assegnato un nome tanto inquietante ad un genere di orchidee, sconosciuto ed intrigante. In realtà “dracula” significa – piccolo drago – ed effettivamente la forma dei fiori di queste orchidee da l’idea di facce misteriose puntate su di noi.
Le Dracula, prima incluse nelle Masdevallia sono state elevate a rango di genere dal dott. Carlyle Luer nel 1978 ed ora raggruppa circa 90 specie.
Coltivare queste orchidee è affascinante per molti motivi: in primis la difficoltà, l’ambientazione, le tecniche e le effimere e “dispettose” fioriture. Effimere perché, alcune specie non ti consentono nemmeno di essere portate fuori del loro ambiente (Dracula vampira), che chiudono i loro ampi fiori, quasi a voler dire: non toccarmi! Dispettose appunto.
Come potete osservare nella foto, gran parte delle varie specie di Dracula si coltivano in contenitori forati (cestini di rete o cassette di legno a vostra scelta) ed il loro substrato deve essere sempre umido.
Io coltivo le Dracula con substrato di “bark” finemente sminuzzato e quindi uso contenitori di rete metallica: si possono coltivare anche nello “sfagno”, con questo substrato è più facile collocarle in cassette di legno.

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OrchiBO’ edizione 2006

Un evento orchidofilo da salvare

Confesso di avere un debole per questa mostra di orchidee, forse è una delle mie prime esposizioni visitate.
In questa parte dell’Italia orchidofila si è fatta un pò di storia e l’ A.E.R.A.D.O. Ass. Emiliano Romagnola Amici delle Orchidee è una delle capostipiti dell’intero associazionismo Italiano.
L’A.E.R.A.D.O ha vissuto momenti topici (anni 80) e periodi critici, ma a differenza di altre associazioni, ha sempre saputo dare il senso della cooperazione e della presenza nel territorio e l’ OrchiBO’ ne è la testimonianza.

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Scheda: una Laelia primaverile.

Dopo giorni di sparute incursioni fugaci in serra, questa mattina ho avuto la soddisfazione di imbattermi in questa bella sorpresa.

Collezione Guido De Vidi – foto 13.03.06
tutti i diritti sono riservati


Laelia jongheana Rchb. f. 1872 sottogenere Crispae, sezione Hadrolaelia Schlechter

Sinonimi: Bletia jongheana Rchb.f 1872- Hadrolaelia jongheana ( Rchb.f. ) Chiron & V.P.Castro 2002- Sophronitis jongheana (Rchb. f.) C. Berg & M.W. Chase 2000

Il nome di questa specie è dato in onore del coltivatore Belga del 1800 “ de Jonghe”.
La storia racconta che nel 1850 il signor Libon, raccoglitore di piante esotiche abbia inviato al suo amico de Jonghe le prime piante di questa nuova specie, successivamente classificata e descritta da Reichenbach oltre 20 anni più tardi.

La Laelia Jongheana è una deliziosa specie botanica originaria del Brasile, nativa degli stati del Minas Gerias è epifita monofogliare a sviluppo simpodiale, predilige ambienti freddi e molto luminosi.
L’habitat naturale della Laelia jongheana è quello caratteristico delle montagne fredde (1300-1700 d’altitudine), umide e molto luminose.
Questa specie è tuttavia adattabile a situazioni non ottimali e può pertanto essere coltivata anche in ambienti da serra intermedia, purché siano molto luminosi.
Il ciclo vegetativo di questa specie prevede un periodo abbastanza secco, che coincide con i mesi freddi, durante i quali richiede poca acqua e fiorisce con le prime giornate primaverili luminose. Durante il periodo dello sviluppo questa specie va bagnata e fertilizzata con abbondanza.
La Laelia Jongheana vive nell’emisfero sud del globo ( Brasile), dove i mesi primaverili sono settembre – dicembre, tuttavia nelle coltivazioni del nostro emisfero nord, questa pianta segue il diverso ciclo stagionale e fiorisce in marzo – aprile.

A tal proposito ho potuto proprio rilevare personalmente questa mutazione comportamentale: una pianta giunta diversi anni fa nella mia coltivazione è rimasta senza fioriture per parecchie stagioni ed ora fiorisce regolarmente tutte le primavere.

La Laelia jongheana è un’orchidea di piccole dimensioni (miniatura) dotata di pseudobulbi lunghi 3 – 6 centimetri che portano una sola foglia di 8 – 10 centimetri.
I fiori, singoli e più raramente in coppia, crescono su piccoli steli e sono di colore rosa pallido. La portanza dei fiori è slanciata e molto appiattita con i petali più larghi dei sepali snelli ed affusolati verso il labello increspato e tubolare dai bordi color crema e centro giallo.
Il disboscamento incontrollato degli ambienti in cui vive quest’orchidea la rende in pericolo d’estinzione ed è pertanto protetta dalle normative CITES, che ne vietano il commercio senza apposite autorizzazioni.

Pordenone: orchidee in festa

Cala il sipario su Pordenoneorchidea 2006: bilanci molto positivi su tutti i fronti.

Fare un resoconto dettagliato sulle bellissime giornate trascorse con le orchidee…e con le tante amiche ed amici, che son venute a trovarci in fiera a Pordenone è ardua impresa, tante sono le cose belle da raccontare.
La prima, piacevole ed incoraggiante è la conferma della grande simpatia ed interesse per il lavoro del nostro Club, tradotti in numerose nuove adesioni: un caloroso benvenuto in Orchids Club e nel fantastico mondo delle orchidee a tutte le “new entry.

Dialogando con il numerosissimo pubblico presente nelle giornate di “Pordenoneorchidea” (dati provvisori parlano di 60-70 mila visitatori, abbiamo piacevolmente riscontrato la notorietà di questo blog, che diventa sempre di più un valido approdo per tante, tante persone amanti delle orchidee.


Le orchidee del Club, esposte quest’anno soprattutto all’interno dello spazio commerciale “Flover” quasi a voler accompagnare ed impreziosire l’approccio del visitatore al suo acquisto, sono state anche occasione di conversazioni didattiche con il pubblico.

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