Una Stanhopea tigrina var. superba, fiorita sotto i bancali della serra
Una bella sorpresa, questa mattina durante la bagnatura generale della serra (le calure estive asciugano le piante ed i substrati in modo impressionante, al punto da dover intervenire con giornaliere ed energiche bagnature), gettando l’occhio lungo i bordi esterni sotto i bancali, ho scorto una delle mie Stanhopea tigrina var. superba, sistemate due anni fa su “museruole” autocostruite, in piena fioritura: l’ho portata all’aperto per fotografarla ed eccola nella foto sotto, sospesa verso il cielo azzurro di questo pomeriggio di Luglio.
Collezione Guido De Vidi- foto8.07.06 – diritti riservati
Stanhopea tigrina var. superba hort. ex Henshall 1845
Le Stanhopea appartengono al nutrito gruppo di orchidee con geotropismo negativo e in pratica formano i fiori verso il basso. Soprattutto il genere Stanhopea necessita di ampi spazi fra le radici per poter formare i suoi grandi fiori ( leggi questo post).
Sistemazione delle piante con museruola in filo di ferro..
Una soluzione molto usata dai vecchi coltivatori ed ancora molto funzionale è quella di contenere il substrato in capienti museruole: sì proprio quelle gabbie che i nostri contadini, nel recente passato, applicavano al muso delle bestie per impedire di mordere ed anche di mangiare durante i lavori delle arature…da cui la metafora “mettere la museruola” per rappresentare simbologie d’asservimento, costrizioni e censure.
Dove trovare le museruole?
Bisogna autocostruirsele, credo sia impossibile trovarle nel mercato, ma non è difficile.
Il principio è quello della maglia delle reti di recinzione e si parte legando ad un piccolo cerchio di ferro (3 centimetri di diametro) 8 fili di ferro doppi, lunghi 60 centimetri ciascuno e di piccola sezione (per poterli facilmente manipolare) formando 8 lunghe asole.
Creata la base di partenza si procede ad attorcigliarli con doppio giro (copiate le maglie delle reti molli, non elettrosaldate), il primo giro in forma molto stretta e poi sempre più larga, giro dopo giro.
All’ estremità superiore chiudere tutto con un cerchio di ferro grosso e rigido (vedi foto – il diametro è in funzione della larghezza della maglia costruita)
Per sostenere la museruola, legare tre fili di ferro sottili e raccolti a gancio finale.
Nel caso si usi come substrato, fibra di vario tipo, si può rinvasare direttamente la piante nella museruola, se si usa bark bisogna rinvasare la pianta in vasi normali, attendere 1 o 2 anni che si formi un tutt’ uno fra radici e bark, togliere il vaso e sistemare la pianta direttamente nella museruola.
…se non ce la fate a costruirle, posso preconfezionarle io…griffate però!!
ciao, ho letto con interesse perchè ho una tigrina da un paio di anni e ho tolto il vaso, ma così come l’ho sistemata credo che abbia poca umidità. infatti le folgie crescono un pò accartocciate e quelle vecchia hanno alcune macchie secche prima di cadere. mi consigli come coltivarla? vorrei avere se possibile la Museruola che descrivi e sapere anche cosa hai messo sotto per impedire alla corteccia di cadere (è sorretta dalle radici, ma ogni volta che beve se ne va un pò)
ciao Roberto,
per evitare la caduta del bark procurati delle guaine reticolate – quelle che avvolgono i fusti delle palme dactifere – e le sistemi sul fondo della museruola.
In un prossimo post descriverò la sequenza delle operazioni per costruire una museruola; non mi risulta che ci siano in commercio e non mi pare conveniente spedirtene una di quelle che costruisco io. Vedrai che non sarà difficile costruirla.
A presto
Guido
Aaaah…..la mia tigrina non fiorisce ancora e siamo alla fine di luglio, sto avendo dei dubbi che il terreno del cestello(spagno) sia troppo dendo e che le radici strozzano le infiorescenza non facendole uscire…uffa!