Il genere delle Barkeria

Qualche notizia, per capire e conoscere un genere di orchidee eleganti e delicate.

Nella foto è raffigurata la Barkeria spectabilis, che più avanti descriveremo ed impareremo a coltivare insieme.

Collezione Guido De Vidi – diritti riservati
Il genere delle Barkeria
Questo genere è composto di oltre 15 specie, tutte molto attraenti, sia per le loro particolarità vegetative e non da ultimo per l’eleganza dei loro fiori.

Le piante di Barkeria, relativamente piccole, non sono di facile coltivazione è però sufficiente conoscere le loro fondamentali esigenze colturali per essere ricompensati con buoni risultati.

Se siete in viaggio nei paesi dove vivono queste orchidee e vi capita di incontrare una colonia di Barkeria nella fase dormiente, avrete la sensazione di vedere cespugli di ramoscelli aggrovigliati, asciutti e secchi.

Condizioni climatiche
Con questa introduzione appare evidente che in natura, la vita di questo genere di orchidee è regolata da una stagione calda e umida durante la quale le piante vegetano e da una più fresca e secca che prelude al riposo vegetativo.
La stagione vegetativa inizia, quando spuntano i nuovi germogli dai nodi apicali dei fusti apparentemente secchi, che cresceranno e si svilupperanno avidamente fino a completa maturazione, per produrre poi gli steli fiorali.
In natura, dopo la fioritura, il clima si fa più asciutto e le piante lasciano cadere le esili foglie lanceolate, cresciute lungo il fusto durante lo sviluppo estivo ed entrano nella fase dormiente.

Le orchidee del genere Barkeria sono epifite e/o litofite, si propagano su piccoli arbusti, sui ramoscelli degli alberi e si arrampicano anche su pareti rocciose. L’unità vegetativa è composta di un fusto o pseudobulbo a canna di (20-35 centimetri) e da varie radici, grosse e carnose, esposte liberamente all’aria.

L’unità vegetativa matura, dopo la fase dormiente, attraverso i nodi del suo fusto o pseudobulbo, genera i nuovi germogli ai quali da anche l’alimentazione iniziale per poi rinsecchirsi e diventare semplice organo di riserva e di sostegno.

Origine del genere
Il genere Barkeria è stato descritto per la prima volta da Knowles e da Westcott nel 1838, basandosi sulla Barkeria elegans ed è stato così chiamato in onore dell’orticultore ed orchidofilo inglese, George Barker di Springfield, morto nel 1845, primo importatore (Messico) e coltivatore di questo genere in Europa.
La bellezza insolita e la lunga durata delle fioriture suscitarono molto interesse fra i coltivatori e collezionisti dell’epoca, ma le particolari esigenze colturali di questo genere lo resero ben presto introvabile nelle collezioni europee.

Come spesso accade nel mondo della tassonomia e soprattutto nella classificazione delle Orchidaceae, anche questo genere di orchidee ha dato modo ai botanici di formulare opinioni diverse per certi aspetti ancora latenti, sia sul genere e non da ultimo, sulla definitiva suddivisione delle sue specie.

Storia
Nel 1892 Reichenbach pensa di poter unire il genere Barkeria a quello già numeroso degli Epidendrum, motivando la sua decisione con la loro stretta affinità vegetativa.

La nuova sistemazione non convince del tutto i botanici dell’epoca e la polemica rimane latente finché Schlechter nel 1927 non mette formalmente in discussione la teoria di Reichenbach, sostenendo che il collegamento fra Barkeria ed Epidendrum non è tale da motivare l’unione dei due generi.
Non tutti i botanici seguono Schlechter, ad esempio, However, Ames, Hubbard e Schweinfurth nel 1936 continuano a supportare la tesi di Reichenbach, seguiti nella loro scelta anche da Williams (1951) e da Ames e Correll nel 1952.

Questo stato di cose crea non poca confusione e procura terreno fertile per altri studiosi in vena di revisioni tassonomiche; a partire da (Dressler 1961) e poi nel 1970, L.B. Thein e R.L. Dressler, su “Taxonomy of Barkeria (Orchidaceae) Brittonia, Vol. 22, No. 4 (Oct. – Dec., 1970), pp. 289-302” considerano Barkeria un genere specifico composto da quattro specie ed otto sottospecie
Con i loro studi spiegano anche che la struttura dei fiori del genere Barkeria lo rende più affine al genere Caularthron (Diacrium) piuttosto che a quello degli Epidendrum ed inoltre sottolineano una sostanziale differenza strutturale fra le foglie dei due generi in esame.

Le specie
A seguito di successive scoperte e revisioni, il genere Barkeria è ora costituito da oltre 15 specie distribuite in vari Stati del Messico, ed anche più a sud: Panama, Guatemala, El Salvador, Costa Rica.
Quasi tutte le specie, escluso il gruppo delle spectabilis, che sono endemiche a quote alte (1700-2150 metri d’altitudine), vivono a quote medie o basse con temperature intermedie e calde.

Per avere un quadro esplicativo del Genere Barkeria, ecco una lista delle sue specie, comprensiva anche dei vari sinonimi, delle varietà e delle sottospecie.

Barkeria barkeriola Rchb. f.
Barkeria chinense subsp. naevosa (Lindley) Thien – è anche B. naevosa (Lindley) Schlechter
Barkeria chinensis (Lindley) Thien – è anche B. obovata (Presl) E. A. Christenson
Barkeria chinensis subsp. palmeri (Rolfe) Thien – è anche B. palmeri (Rolfe) Schlechter
Barkeria cyclotella Rchb. f. – è anche B. scandens (La Llave eLexarza) Dressler e Halbinger
Barkeria dorotheae Halbinger
Barkeria elegans Knowles and Wescott – è anche B. uniflora (La Llave e Lexarza) Dressler e Halbinger
Barkeria fritz-halbingeriana Soto Arenas
Barkeria halbingeri Thien – è anche B. melanocaulon Richard e Galeotti
Barkeria lindleyana Bateman ex Lindley
Barkeria lindleyana var. centerae Rchb. f. – è anche sottospecie/var. di B. lindleyana Bateman ex Lindley
Barkeria lindleyana sottospecie cyclotella (Rchb. f.) Thien – è anche B. scandens (La Llave e Lexarza) Dressler e Halbinger
Barkeria lindleyana sottospecie spectabilis (Bateman ex Lindley) Thien – è anche B. spectabilis Bateman ex Lindley
Barkeria melanocaulon Richard e Galeotti
Barkeria naevosa (Lindley) Schlechter
Barkeria naevose sottospecie strophinx (Rchb. f.) Halbinger – è anche B. strophinx (Rchb. f.) Halbinger
Barkeria nonchinensis (Rchb. f.) Schlechter – è anche B. obovata (Presl) E. A. Christenson
Barkeria obovata (Presl) E. A. Christenson
Barkeria palmeri (Rolfe) Schlechter
Barkeria scandens (La Llave e Lexarza) Dressler e Halbinger
Barkeria shoemakeri Halbinger
Barkeria skinneri (Bateman ex Lindley) Richard e Galleotti
Barkeria skinneri var. major Paxton – è anche B. skinneri (Bateman ex Lindley) Richard e Galleotti
Barkeria spectabilis Bateman ex Lindley
Barkeria strophinx (Rchb. f.) Halbinger
Barkeria uniflora (La Llave e Lexarza) Dressler e Halbinger
Barkeria vanneriana Rchb. f. – è anche sottospecie/var. di B. lindleyana Bateman ex Lindley
Barkeria whartoniana (Schweinfurth) Soto Arenas

Altra lista delle specie con le relative zone di endemicità

Barkeria barkeriola Rchb. f. (Messico)
Barkeria dorotheae Halb.
Barkeria fritz-halbingeriana Soto Arenas
Barkeria lindleyana Bateman ex Lindl. (Messico, Costa Rica)
Barkeria lindleyana var. lindleyana Rchb. f.
Barkeria lindleyana subsp. vanneriana (Rchb. f.) Thien
Barkeria melanocaulon A. Rich. & Galeotti (Messico)
Barkeria naevosa (Lindl.) Schltr. (Messico)
Barkeria obovata (C. Presl) Christenson (Messico, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras)
Barkeria palmeri (Rolfe) Schltr. (Mexico)
Barkeria scandens (La Llave & Lex.) Dressler & Halb. (USA, Messico)
Barkeria schoemakeri Halb.
Barkeria skinneri (Bateman ex Lindl.) A. Rich. & Galeotti (Guatemala, Messico)
Barkeria spectabilis Bateman ex Lindl. (El Salvador, Messico, Guatemala, Honduras)
Barkeria strophinx (Rchb. f.) Halb.
Barkeria uniflora (La Llave & Lex.) Dressler & Halb.
Barkeria whartoniana (C. Schweinf.) Soto Arenas

Descrizione delle specie.
La seguente e sommaria descrizione delle varie specie di Barkeria prende spunto da varie annotazioni fra le quali, la revisione del genere, proposta da Federico Halbinger e George C. Kennedy e pubblicata su Orchid Digest Marzo/Aprile 1980

Barkeria barkeriola Rchb.f. 1884
Specie messicana endemica negli Stati di Colima, Jalisco, Nayarit e Sinolasi, si sviluppa sugli arbusti delle siepi dal livello del mare fino a circa 1000 metri di altitudine. La Barkeria barkeriola può essere confusa con la B. uniflora, (Schlechter 1927 e Williams 1951 la considerano solamente una sua varietà, Halbinger e Kennedy, 1980, la ritengono una forma miniatura della Barkeria uniflora, mentre Thien e Dressler, 1970, la descrivono come specie assestante), ad ogni modo può essere riconosciuta dalla particolarità dei fiori (petali e sepali rosa pallido di uguale dimensione, labello con due pigmentazioni color lilla, colonna meno pigmentata). Fiorisce in Autunno – Inverno.

Barkeria chinensis (Lindley) Thein e Dressler 1966
Il nome inusuale di questa specie deriva da un errore di identificazione iniziale.
Le prime piante di questa specie giunte in Inghilterra dal Guatemala sono state erroneamente identificate come originarie di Hong Kong e questa distrazione è stata l’origine del nome “chinensis” a significare la provenienza cinese.
La Barkeria chinensis è molto diffusa in Messico e Guatemala ad altitudini tra i 500 – 1700 metri. Le piante di questa specie sono vegetativamente molto simili a quelle della B. palmeri e della B. nevosa (fiori pallidi col labello punteggiato e striato di rosso porpora) ma sono facilmente riconoscibili perché i fiori della B. chinensis rimangono semi chiusi.
Attorno a questa specie aleggia un forte dibattito ancora ogetto di analisi tassonomica definitiva.
La B. chinensis, qualche testo la descrive con il nome obovata è stata anche descritta con questi altri nomi:
Oncidium obovatum (Presl) 1827
Brougthonia chinensis (Lindley1842 aus Hong Kong)
Epidendrum nonchinense (Reichenbach Sohn 1876)
Laeliopsis chinensis (Lindley ex Reichenbach Sohn 1882)
Barkeria nonchnensis (Reichenbach Sohn 1914)
Epidendrum chinense (Lindley) Thien, 1966

Barkeria dorotheae Halbinger 1976
Questa specie litofita e/o epifita di piccole dimensioni, vive in una piccolissima zona del litorale pacifico messicano vicino a Jalisco fra cactus e piccoli alberi a 100 metri di altitudine.
Nonostante le condizioni ambientali siano abbastanza simili per decine di silometri, questa specie si sviluppa solamente in poche centinaia di metri quadrati.

La Barkeria dorothaeae è stata scoperta dal botanico americano Dorothy O’Flaherty, residente in Messico (Manzanillo, Colima), nel 1975 e come si può notare porta il suo nome.
Come nel caso di altre specie anche questa è vegetativamente molto simile ad altre del suo genere (B. palmeri, B. nevosa, B. strophinix), forse il distinguo può essere ricercato proprio nel suo ristretto luogo di endemicità.

Barkeria halbingeri Thien. 1973
Questa specie prospera solamente come litofita nella Stato messicano di Oaxaca a circa 1600 metri di altitudine.
E’ facilmente distinguibile dalla colonna carnosa di colore giallo-verde e lilla dei suoi fiori, inoltre, per il diffuso colore lilla dei petali e sepali.
Conosciuta in passato come B. melanocaulon, ora ne è un sinonimo.

Collezione Guido De Vidi – foto 17.12.06 – diritti riservati.
Barkeria lindleyana Bateman ex. Lindley. 1842
Barkeria lindleyana sottospecie lindleyana, epifita è endemica soprattutto in Costa Rica e prospera bene fra gli arbusti a 500- 1600 metri di altitudine.
È identificabile per il colore e la struttura del suo labello (colore lilla, macchie bianche con parti apicali più scure e soprattutto per le sue prominenze).
Spesso è confusa con la B. spectabilis, B.cyclotella, B. melanocaulon, che a sua volta è confusa con B. halbingeri.
La confusione creatasi attorno a questa specie deriva anche dalla continua risistemazione del genere e dalle varie modalità di raggruppamento (nel cosiddetto gruppo della lindleyana)
Personalmente ritengo che per classificare con certezza le varie specie di Barkeria bisogna disporre delle piante e dell’esatta loro provenienza

Barkeria lindleyana sottospecie vanneriana (Rchb.f.) Thien.
Questa specie si sviluppa principalmente negli Stati messicani di Michoacan, Guerro, Oaxaca e Puebla ad altitudini di 1000 a 2000 metri.
I fiori sono sostanzialmente uguali a quelli della Barkeria lindleyana sottospecie lindleyana, con una lieve modificazione del labello, dovuta probabilmente alla diversa esposizione luminosa.
Possiamo dire che le differenziazioni riscontabili sono principalmente dovute alle diverse zone di endemicità delle due specie.

Le piante dalla Costa Rica crescono sugli arbusti, sui rami degli alberi, sono snelle, longilinee, hanno radici sottili e producono i nuovi germogli alla base dei primi nodi del fusto. Le piante messicane si sviluppano su gli arbusti ma occasionalmente anche sulle rocce.
I loro pseudobulbi sono più corti, le loro foglie sono variabili, le radici sono più carnose ed i nuovi getti si formano oltre il terzo nodo del fusto, dando in tal modo alle piante una vocazione rampicante.
Questa specie si distingue con difficoltà dalla B. cyclotella e/o B.scandens, forse l’elemento determinante è il colore dei fiori, che nella B. cyclotella dovrebbe essere più rosso mattone.

Barkeria melanocaulon Richard and Galeotti
Specie messicana endemica nello Stato di Oaxaca, epifita, vive a 100 – 300 metri di altitudine.
Facilmente riconoscibile per la colonna carnosa posta sopra il labello dei suoi fiori, piccoli e color lillà pallido. Il labello slanciato è a forma di cuore con l’apice punteggiato di scuro fra tre striature gialle e prominenti.

Barkeria naevosa (Lindley) Schlechter 1923
Specie epifita messicana endemica ed abbondante negli Stati di Oaxaca, Guerriero, Chiapas e Michoacan ad altitudini varianti da 400 – 1000 metri sul livello del mare.
I fiori, color lilla delicato, si formano numerosi lungo steli lunghissimi a partire da fine autunno fino ad inizio primavera.

Nei fiori spicca la figura particolare del labello a forma di cuore dotato di striature verrucose centrali con una estesa rete di venature laterali che si allungano verso i suoi bordi esterni.
Può essere trovata anche una forma con i fiori di colore più scuro, tendente al color fucsia.
Barkeria nevosa è l’unica specie del genere con i fiori profumati, durante le ore di luce emettono un’intensa fragranza.
Capiterà di trovarla descritta con altri sinonimi ad esempio:
Barkeria chinense ssp naevosa (Lindley) Thien 1970 – Epidendrum chinense var naevosa (lindl.) L. Wms. 1951 e Barkeria obovata

Barkeria palmeri (Rolfe) Schlechter 1918
Specie epifita, endemica negli Stati messicani di Colima, Jalisco, Mayarit, Sinaloa e Guerriero ad altitudini varianti da 300 – 1300 metri sul livello del mare.
Barkeria palmeri si fa notare per le sue infiorescenze assai numerose e spettacolari (possono mostrare anche 100 fiori color lilla chiaro di 3 centimetri di diametro).
Il labello, grande rispetto la dimensione complessiva del fiore, è macchiato di porpora in corrispondenza delle venature e delle striature verrucose.
La colonna con le sue membrane a forma di ali, insieme alla struttura del nectario sono il segni distintivi rispetto alla Barkeria chinensis, per altro assai simile.

Barkeria scandens (La Llav e Lexarza) Dressler e Halbinger 1977
Questa specie, epifita e/o litofita, conosciuta dai collezionisti anche con il nome di Barkeria cyclotella è endemica negli Stati messicani di Michoacan, Guerrero e Oaxaca ad altitudini varianti da 1000 – 2000 metri sul livello del mare.
Vive sui rami bassi degli alberi, sugli arbusti ed occasionalmente anche sulle rocce.
Barkeria scandens appartiene al gruppo “lindleyana”. Questo raggruppamento ha come segno comune le tre chiglie verrucose presenti sui labelli delle specie incluse, ma la Barkeria scandens può essere facilmente identificata dal colore rosso magenta dei suoi fiori e dalla minor carenatura delle chiglie, rispetto alla Barkeria lyndleiana.
Questa specie è descritta anche come sottospecie di lindleyana, ma la prova della distinzione di specie fra B. scandens e B. lindleyana, può essere verificata in Oaxaca dove queste due specie vivono insieme e mantengono le loro caratteristiche di identità specifica senza ibridazioni.

Sinonimi: Barkeria cyclotella Rchb.f Gard. 1880 – Barkeria lindleyana var. cyclotella (Rchb.f) Thein 1970 – Epidendrum cyclotellum Rchb. f. – Epidendrum lindleyana var cyclotellum (Rchb.f) Veitch 1890 –Pachyphyllum scandens La LLave & Lex. 1825

Barkeria schoemakeri Halbinger 1975
Una specie scoperta da Don Samuel Shoemaker nello Stato messicano di Michoacan e trovata solamente in località “La Huacana” a circa 600 metri di altitudine.
Barkeria schoemakeri ha i fiori più piccoli dell’intero genere (16 millimetri di diametro).
Questa pianta è considerata specie, soprattutto per la struttura dei fiori (colonna staccata dal labello dotato di chiglie color porpora, con la parte basale che aderisce al callo e petali più corti dei sepali).
I fiori di questa specie, color rosa pallido, seppur piccoli sono molto affascinanti.

Barkeria skinneri (Bateman x Lindley) Richard e Galleotti 1848
Questa specie vive sugli alberi di quercia, nello Stato messicano del Chiapas ed in Guatemala ad altitudini varianti fra 1000 – 2000 metri sul livello del mare.
I fiori della Barkeria skinneri sono relativamente piccoli, ma facilmente identificabili dal loro colore rosso Magenta e dalle chiglie gialle (3-5) poste sul labello appuntito nella sua parte apicale.
Barkeria skinneri va annoverata fra le tantissime orchidee scoperte del raccoglitore George Ure Skinner. George Ure Skinner l’ha inviata al botanico Batemann nel 1835 nella cui collezione è fiorita per la prima volta nel 1836.
James Vetch, descrivendo l’habitat naturale del Guatemala nel suo famoso libro, a riguardo della Barkeria skinneri riporta queste note “fra le più affascinanti fioriture invernali poste ai margini delle foreste a temperature medie annuali di 13 – 21 gradi centigradi”.

Barkeria spectabilis Bateman ex Lindley 1842
Questa specie epifita è sicuramente la più affascinante dell’intero genere.
E’ endemica in vari Paesi centroamericani, Messico ovest (Stato di Guerriero), Chiapas, Guatemala, El Salvador ad altitudini varianti da 1500 – 2000 metri sul livello del mare.
Appartiene al gruppo “lindleyana” e per molti anni è stata addirittura classificata come Barkeria lindleyana.
Barkeria spectabilis pur essendo una specie estremamente variabile, le caratteristiche dei suoi fiori grandi e numerosi, mostrano sufficienti peculiarità per essere considerata specie assestante: questo lo affermano anche Harbinger e Kennedy.

Barkeria strophinx (Rchb.f.) Halbinger 1977
Questa specie, endemica in Guatemala è stata considerata per molto tempo una varietà della Barkeria nevosa; recenti ed estesi studi su vaste popolazioni fiorite di questa specie, hanno evidenziato caratteristiche distintive tali da poterla considerare specie a tutti gli effetti. Ad esempio sono state rilevate specifiche odorazioni dei suoi fiori, dimensioni e ramificazioni diverse rispetto alla Barkeria nevosa e noi ne prendiamo atto.

Barkeria uniflora (La Llave and Lexarza) Dressler e Halbinger 1977
Questa specie, conosciuta anche come Barkeria elegans è endemica negli Stati messicani di Oaxaca, di Guerrero e di Michoacan e vive da epifita sui ramoscelli degli alberi ad altitudini varianti da 1500 – 1700 metri sul livello del mare.
E’ abbastanza simile alla Barkeria barkeriola, i suoi fiori hanno i petali più corti dei sepali e la colonna è dotata di prominenze laterali carnose.
Di questa specie esiste anche la forma alba: petali e sepali colore bianco immacolato e labello quasi tutto bianco.

Barkeria whartoniana (C. Schweinf.) Soto Arenas 1993
Specie litofita messicana endemica nello Stato di Oaxaca, dove vive ad altitudini varianti da 100 – 300 metri sul livello del mare.

Le descrizioni sopra riportate potrannno essere integrate da successive annotazioni.
Nota:

Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.

3 pensieri su “Il genere delle Barkeria

  1. Paolo Rossoni

    Caro Guido,
    mi sono appena arrivate la Barkeria lindleyana e melanocaulon. La prima addirittura sottoforma di due pezzi di canna con due getti radicati ai nodi, l’altra più piccola ma con getti e radici su minitavoletta di sughero.
    La prima l’ho messa in un pezzo di radice foderata di muschio cercando di coprire anche le radici: dovevo forse lasciarle più libere? La seconda l’ho immersa similmente in una conca di muschio. Saluti Paolo

    Rispondi
  2. Rain

    Sono un assiduo e silenzioso frequentatore di questo sito, ma ora mi sono deciso a scrivervi per complimentarmi per tutte le notizie e le belle fotografie che ci regalate.
    Leggo anche vari forum italiani, li trovo dispersivi e polemici, tipo la storia di quella mostra che non si doveva fare ed ora tutto apposto: hanno scritto le peggiori accuse al Signor Guido che invece aveva ragione, forse sotto sotto ci sono interessi inconfessabili??
    Interssante questo post, grazie e tanti auguri.
    Raimondo

    Rispondi
  3. Alberto

    Io ho prorio la spectabilis, una orchidea che mi attrae per le sue radici spugnose e che crescono in orrizzontale, sarei per metterla in zattera, attendo il seguito, ciao.

    Rispondi

Rispondi a RainAnnulla risposta