Vanda lilacina

Una deliziosa specie di piccole dimensioni.

Collezione Guido De Vidi – foto 14.01.07 – diritti riservati
Vanda lilacina Teijsm. & Binn. 1862
Sinonimo: Vanda laotica Guillaumin 1930

Questa specie è endemica in vari paesi del sud est asiatico e precisamente, Miamar (ex Birmania), Tailandia e Laos.

Orchidea epifita di piccole dimensioni a sviluppo monopodiale con fusto vegetativo corto e foglie carnose di 20 centimetri.
Vanda lilacina può essere trovata fra 100 e 1000 metri di altitudine.

Le infiorescenze a portamento retto, escono dalle ascelle fogliari e si formano in inverno quando presentano oltre 20 fiori (2 – 2,5 centimetri) bianchi con il labello di colore variabile dalla lavanda pallida al blu intenso.
I fiori sono fragranti e si caratterizzano per la peculiarità di modulare la profumazione nelle varie ore della giornata: profumo di lilla al mattino, nel pomeriggio aumenta di intensità ricordandoci vagamente la gardenia, per assumere decisamente la fragranza del gelsomino nelle ore serali.
Non fosse che il periodo di fioritura è diverso, e pure le dimensioni vegetative della pianta sono inferiori, i fiori della Vanda lilacina potrebbero essere confusi con quelli della Vanda coerulescens.

Coltivazione
Le sue dimensioni limitate consentono di coltivare la Vanda lilacina con relativa facilità, sia in vasi forati che in cestelli di legno.
Questa orchidea richiede temperature da serra intermedia – calda, buona luce, umidità relativa costantemete al di sopra del 70%, bagnature e fertilizzazioni abbondanti tutto l’arco dell’anno.

Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.

7 pensieri su “Vanda lilacina

  1. G. & C.I.

    Ciao Salvo
    No! Mai vista Barlia robertiana albina, a dire la verità l’ho vista una sola volta nel Cilento Salernitano , la bibiografia corrente la da dal violetto cupo, forma tipica al bianco che non credo sia molto comune.
    Curioso genere la Barlia che comprende due sole specie, quella sopranominata e B. metlesicsiana ( TESCHNER ) presente solo alle Isole Canarie.
    G. & C.I.

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  2. Salvo

    “con una tua introduzione telefonica in diretta.” esagerato! 😉
    una cosa interessante l’ho trovata ,ma non ti so dire quanto sia rara una barlia albina , vedi un pò.
    Carlo e Gabriella avete mai visto delle barlie albine?

    http://www.consultagiovanile.com/orchidee/img/Barliarobertianaalbinapianta.jpg
    http://www.consultagiovanile.com/orchidee/img/Barliarobertianaalbina.jpg

    questa la forma comune:
    http://www.consultagiovanile.com/orchidee/img/Barliarobertiana.jpg

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  3. Guido Autore articolo

    Carissimi G.& C.I…..deve da far co’a sera nova e dopo l’inaugurassion ghe ne parlaren!!!

    Ciao, ciao e prepareve co’e spontanee par el Luni de Pasqua!!

    X Salvo: ciao, scusa la simpatica disgressione dialettale Veneta con Carlo e Gabriella; a breve pubblicheremo sul blog, il programma di una mostra orchidofila a Treviso, che prevede anche una sezione – fotografica- sulle spontanee, locali e Italiane…se hai qualche documentazione interessante, gradiremmo presentarla in conferenza…magari con una tua introduzione telefonica in diretta.
    Ciao a tutti.
    Guido

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  4. G.& C.I.

    Bona e Bea!!!
    Se prenotemo par un tocheto, anzi a noaltri ne’ndaria ben anca
    se te nea dassi tutta… ( intendemo a pianta )
    basi e abraccci
    G. & C.I.

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