Archivio mensile:Gennaio 2007

Cercando la luce

Un applauso a questa orchidea per la sua caparbietà a voler fiorire… nonostante tutto!

Collezione guido De vidi – foto 11.01.07 – diritti riservati
Quello che vedete nella foto a sinistra è uno degli esemplari di Paphiopedilum venustum (leggi questo post), che l’estate scorsa mi sono deciso a rinvasare.

A rinvaso terminato mi sono accorto che non c’era più posto per loro (lo spazio di prima non bastava più), ed allora ho dovuto inventare altre soluzioni di fortuna: nella speranza che la luce fosse sufficiente ho sistemato le piante sotto un piccolo bancale in rete metallica, collocandole sopra un tavellone di cotto, appena rialzato dal suolo.

Le piante hanno vegetato senza problemi, ma gli steli fiorali si sono allungati a dismisura con i fiori tutti rivolti verso l’unica fonte di luce intensa.
L’effetto è commovente: sembra ti stiano cercando.
Di sicuro stanno cercando la luce; non chiedetemi il perchè…forse qualche biologo ci può venire in aiuto.

Paphiopedilum appletonianum

Stupendo esemplare: circa 15 steli fiorali in un’unica pianta!

Spero di poter fare altre e migliori foto di questo esemplare in fiore, ma nel frattempo desidero presentarvelo in questo post… il groviglio di lunghi steli e fiori leggiadri, quasi sospesi nello spazio, crea una sensazione sconvolgente, ancor più forte se vissuta dal vivo.
Chi può e chi vuole, sa dove trovarlo!

Collezione guido De Vidi _ foto 08.01.07 – diritti riservati.
Paphiopedilum appletonianum (Gower) Rolfe
Sez. Spathopetalum
Sottosez: Spathopetalum

sin: Paphiopedilum bullenianum var. appletonianum, Paphiopedilum hainanense, Paphiopedilum wolterianum.
W. H. Gower descrisse questa specie nel 1893, studiando una pianta del collezionista inglese J. Appleton, per l’appunto, battezzata con il suo nome.
Paphiopedilum appletonianum è endemico in aree molto vaste, che vanno dal Vietnam alla Tailandia, Laos e Cambogia.

Collezione guido De Vidi _ foto 08.01.07 – diritti riservati.

Collezione guido De Vidi _ foto 08.01.07 – diritti riservati.

…a breve seguiranno altre notizie e scheda di coltivazione.

Masdevallia angulata

Piccola orchidea con grandi fiori.

Origine del genere
Il genere Masdevallia fu scoperto e descritto nel 1794 da Ruiz & Pavón: la specie di riferimento per la descrizione del genere è Masdevallia uniflora.

Il nome del genere è stato dato in onore di José Masdeval, medico della corte di Carlo III, re di Spagna.

Collezione Guido De Vidi- diritti riservati
Masdevallia angulata Rchb.f 1878 Origine del nome della specie deriva dal latino “angulatus” in riferimento al mento del tubo angolato, formato dai sepali.

Masdevallia angulata è endemica nelle foreste nebbiose dell’ Ecuador nord occidentale e della Colombia meridionale.

E’ una piccola orchidea terrestre e/o litofita da clima fresco temperato e può essere trovata ad altezze che vanno dai 1500 agli oltre 2100 metri sul livello del mare.

E’ una pianta robusta a sviluppo simpodiale. Produce ceppi di foglie erette (12 – 15 centimetri di altezza) color verde oliva con la pagina inferiore sfumata di porpora. Questa specie fiorisce in inverno ed i fiori si formano agli apici di corti steli usciti dalle basi delle foglie. Ogni stelo porta un unico fiore di 5 centimetri color rossastro luminoso e coperto di piccole verruche.
I fiori durano circa sei settimane ed emanano un odore sgradevole.

Questa orchidea può essere coltivata con successo in piccoli vasi con substrato (parti uguali) di bark sminuzzato, torba di sfagno e perlite, che va mantenuto sempre umido in ambiente ventilato.
Come tutte le specie del genere Masdevallia, anche questa non richiede molta fertilizzazione (0,3 grammi di fertilizzandte solubile ed equilibrato, da somministrare ogni mese)

Neobenthamia gracilis

Dalla Tanzania una delicatissima specie
Collezione Guido De Vidi – diritti riservati.
Neobenthamia gracilis Rolfe 1891
Sinonimi: Polystachya neobenthamia

Neobenthamia gracilis, genere composto da un’unica specie, il suo nome è stato dato in onore di George Bentham, botanico Inglese del 1800 e descrive la graziosa forma dei suoi fiori.

E’ una specie Africana molto interessante (Tanzania) ed assomiglia ad un’alta erba tropicale.
Neobenthamia gracilis è una specie terrestre/litofita e vive sulle sporgenze muscose dei pendii rocciosi, tra i 400-2000 metri d’altezza, in zone luminose calde ed umide.
I fiori di 2 centimetri, tantissimi e raggruppati a forma di piramide si aprono in progressione all’apice di lunghi gambi frondosi.

Questa specie produce fiori bianchi con appariscenti macchie rossastre e gola gialla sul labello: durano moltissimo e fioriscono in qualunque momento dell’anno, ma principalmente in autunno, inverno e primavera. Ogni piramide può rimanere in fioritura anche per più di sei mesi ed emana una debole profumazione simile alla menta verde.

Le piante sono di facile coltivazione e vanno tenute nella parte più luminosa della serra intermedia, durante l’estate possono essere tenute anche all’aperto in pieno sole e nella stagione fredda trovano giovamento vicino alle Vanda.
Questa orchidea deve essere mantenuta sempre umida e preferisce essere coltivata in vasi con composto denso, in grado di mantenersi umido: composto con miscelazione tipica delle piante terricole.

Neobenthamia gracilis si propaga in modo simpodiale, formando i nuovi pseudobulbi alla base di quelli vecchi, come l’Epidendrum radicans, lungo i fusti dei vecchi pseudobulbi si formano facilmente dei nuovi keiki, che possono essere staccati per riprodurre nuove piante.

Phalaenopsis magiche

Fantasia + tecnologia = magia

Ecco cosa ci propone Clà:
….. “stamattina … ho portato con me la macchina fotografica al lavoro…. e ho scattoto qualche foto… la cosa simpatica è che alla fine sono riuscito a riprendere le Phal. mentre cercano di spiccare il volo ..mi è bastato soltanto invertire la modalità in negativo… e quei fiori furfanti…. li ho sopresi mentre volevano volar via”….
ciao…. Clà