Oncidium sphacelatum, una gran bella specie… lumache permettendo


Prima o poi, nelle collezioni arriva sempre una divisione di Oncidium sphacelatum, specie endemica in vari paesi del centro/sud America: in Messico, Guatemala, Belize, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica e Venezuela ad altitudini inferiori a 1000 metri

016009013Oncidium sphacelatum Lindl. 1841
Origine etimologica del nome di specie: dal latino – sphacelatis (lacerato) – in riferimento alla struttura e colore della colonna.

Oncidium sphacelatum produce splendide fioriture con steli carichi di fiori gialli macchiati di marrone o rosso scuro, lunghi anche più di un metro.
Perché allora, questa orchidea non rientri nei folli desideri degli orchidofili? Penso che il problema sia tutto nella sua dimensione, così almeno è capitato a me, ma alla fine c’è sempre una storia a lieto fine che fa sbocciare il “feeling” per questa pianta, da raccontare.

Storia di steli fiorali e di lumache.
Non ricordo come sia giunta nella mia collezione questa specie, certo è che sin da subito iniziò a prosperare, tanto da diventare presto una bella “piantona”
Si sa che nel nostro emisfero settentrionale, Oncidium sphacelatum, vegeta e porta a termine la sua crescita durante la stagione estiva, per poi riposare un pochino nel tardo autunno, quando impercettibilmente si vanno a formare abbondanti steli fiorali, che a primavera inoltrata riempiranno gli spazi con incantevoli fioriture profumate color giallo maculato.
014Ecco, peccato che nelle belle favole c’è sempre il “diavolo” che ci mette la coda, nel caso mio, proprio nella fase di formazione degli steli fiorali (inverno), le piante ricevevano regolari visite di voraci lumache.
La velocità nel divorare tutto quello che capita loro a tiro è assai nota: in una sola notte, una o due lumache ti possono divorare tutte le tenere infiorescenze appena spuntate dalle ascelle degli pseudobulbi.
Ed è così che ogni inverno, quelle due povere piante della mia collezione, dopo aver vegetato mirabilmente durante l’estate, diventavano lauto pasto delle lumache che non riuscivo adebellare in alcun modo. Risultato? Belle piantone con uno o due steli fiorali a maggio.
Poco servivano le ronde notturne, loro arrivavano sempre un minuto prima di me. Poco servivano anche le abbondanti dosi di metaldeide, al punto che mi ero rassegnato al pedaggio “lumachifero”.
Poi venne il fosfato ferrico, commercializzato con vari nomi: PROMANAL, SLUX, ecc. Prodotto biologico, nel senso che non è tossico e poi, anche ad azione fertilizzante.
E’ ormai un anno che uso questo prodotto, non chiedetemi dove sono andate a finire le lumache, non me ne frega un gran che, sta di fatto che non ne vedo più in giro, ne vive ne morte.

Non mi credete? Guardate le mie due piante di Oncidium sphacelatuma in fiore, è la prima volta.

A proposito di questa specie, ecco la sua descrizione originale
e qualche nota colturale.
Specie epifita a volte litofita, non vuole luce diretta e, seppur dotata di grosse riserve (pseudobulbi) ama costanti bagnature e fertilizzazioni primaverile ed estive, che andranno ridotte nella stagione invernale.
Conviene coltivare questa specie in cesti o grandi vasi con vistose prese d’aria.
Attenti alle lumache, per il resto non soffre di grossi problemi patogeni.
In sintesi, Onc. sphacelatum è un’orchidea estremamente resistente. Si adatta bene in varie condizioni colturali, e come si può vedere dalle foto, produce un bello spettacolo di fiori gialli: è sicuramente un’orchidea tutti dovrebbero avere nella loro collezione.

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