Archivio mensile:Ottobre 2007

SOS orchidee spontanee

Apro questo post con la pubblicazione integrale di una mail inviataci da un’appassionata orchidofila di S.Donà di Piave.

…”Mi chiamo Maya “………..”e abito a S. Donà di Piave, da tempo mi perdo negli spazi del vostro meraviglioso blog, rubando e facendo mie tutte le informazioni che riesco a scovare per poter curare al meglio le mie, poche ma pur sempre splendide creature e anche per conoscere e capire realtà diverse e più complesse che, per natura, mi stimolano e incuriosiscono.
Ho anche, pur nella mia profonda timidezza, trovato il coraggio di lasciare un piccolo saluto di presentazione nello spazio riservato agli sos.
Vengo al dunque per non tediarla troppo con prolisse presentazioni: qualche giorno fa, durante una conversazione con mio cognato, responsabile del consorzio per le acque delle province di Venezia e Padova, vengo a sapere che in una zona paludosa qui vicino, presto verrà costruito un grande complesso commerciale ed alberghiero e che, proprio lì, a detta di un esperto agronomo, collaboratore del consorzio, ha posto radici e fiorisce in precisi periodi dell’anno una piuttosto estesa “colonia” di orchidee selvatiche bianche di non ben precisata specie che verrebbe del tutto distrutta con l’intervento delle ruspe e la bonifica del sito. Ora, mi rendo conto che le informazioni non sono precise e piuttosto scarne ma la domanda che sorge spontanea è: Che si fa in questi casi? Si lascia che padre cemento copra senza pietà e per sempre queste delicate creature o si può fare qualcosa perché almeno se ne possa salvare qualche esemplare? Lo chiedo a lei perché forse, nella sua sconfinata conoscenza ne sa già qualcosa o forse sa, nel caso, darmi una risposta esauriente perché l’idea di sapere questa cosa e di star qui, ferma a guardare, non mi sorride affatto, il mio problema è che, anche andando di persona in quel posto, non avrei la benché minima idea di dove cominciare a guardare se non so cosa cercare… La saluto cordialmente e con profonda ammirazione, aspetto fiduciosa una sua risposta e resto a sua disposizione per ogni informazione riuscirò a trovare in merito a questo argomento.
Buona giornata…”

Questa informazione, assai emblematica per significare quanto è difficile conciliare l’equilibrio ambientale con la violenza della cosiddetta “urbanizzazione” ci consente di spezzare sin da subito una lancia in favore della natura.
Il luogo in questione, è in zona Praello, vicino a Marcon, in Provincia di Venezia.
Intanto, dobbiamo subito ribadire che tutte le orchidee spontanee esistenti in Italia sono rigorosamente protette dal CITES, incluse in appendice I , in quanto specie vegetali in forte pericolo di estinzione.
Proprio su questo blog, in qualche vecchio post sulle orchidee spontanee si discuteva sul divieto di raccolta (qualche esemplare) in questo caso siamo in presenza di un possibile sterminio di un intera colonia.
La domanda che sorge spontanea è questa: i politici ed i tecnici incaricati alla pianificazione urbanistica di quel territorio, prima di disegnare e stabilire le zone urbanizzabili avrebbero dovuto fare delle attente osservazioni ambientali “peculiarità e presenza di flora e fauna protetta”, all’evidenza i conti non tornano.
A breve la signora Maya ci documenterà ulteriormente, nel frattempo spero ci si senta tutti mobilitati: qualsiasi notizia nel merito è utile.
Grazie Maya per la sensibilità manifestata, tutto quello che riterrete interessante potete anche inviarlo direttamente sullo spazio dei commenti di questo post.

Un’ orchidea, tutta per Bianca

Nella grande famiglia di Orchids Club Italia è giunta una splendida bambina di nome Bianca

Un dolcissimo benvenuto a Bianca, splendido gioiello, che ormai da due mesi inonda di felicità i suoi genitori, Federica e Marco Belleri.

Orchids Club Italia, Orchids.it e tutti gli appassionati delle orchidee si congratulano con i loro genitori, Federica e Marco, amici carissimi del nostro Club.

Per accogliere Bianca nel fantastico mondo delle orchidee, proponiamo di assegnare il suo nome ad un cultivar della collezione Guido De Vidi e precisamente alla rarissima Peristeria elata, descritta poco tempo fa in questo blog.

La specie descritta sul post, d’ora in poi sarà chiamata Peristeria elata ‘Bianca’.

Giova ricordare che la pianta è stata già impollinata e sembra anche con successo…magari una delle piantine nasciture sarà coltivata proprio da Bianca – Christian me racomando no podemo sbagliar!

Siete d’accordo?

Domenica 14 Ottobre, Orchids Club Italia in festa

Incontro autunnale del Club da Orietta e Severino per l’inaugurazione della loro serra tutta nuova.

Orchids Club Italia, dopo le mostre, le escursioni fotosafari, i viaggi per serre ed esposizioni si da appuntamento nella bassa Friulana, dove siamo tutti invitati all’inaugurazione della loro serra.

La serra è rigorosamente auto costruita da Severino, valente tecnico elettronico dotato anche della manualità tipica dei Triveneti, che con il suo impegno ha voluto donare il suo gioiello alla moglie Orietta.

Pochi giorni fa sono finalmente riuscito a far loro visita, la foto coglie gli amici Bellotto mentre raccolgono uva fragola e giuggiole giganti del loro giardino quale omaggio di cortesia e di buon auspicio.
Sono veramente contento per la nascita di questa nuova serra, piccola certamente ma altamente simbolica perché rappresentativa della vitalità del nostro modo di stare insieme con le orchidee.

A loro nome vi invito tutti a presenziare l’evento che avrà luogo Domenica 14 Ottobre 2007.
Riferimenti stradali e logistici: Azzano Decimo (PN) – Strada statale Sacile-Portogruaro – incrocio cinque strade via Boscat 62 (chi arriva da Portogruaro seconda strada a sinistra, chi giunge da Pordenone prima a destra, chi sceglie l’autostrada (Portogruaro- Sacile), uscita Cimpiello continuare per Cinque Strade, al solito incrocio proseguire dritti. Per informazioni e per le adesioni telefonare a: 0434647029 oppure inviare una e-mail a info@orchids.it
Allego anche: Mappa Interattiva con il bollino che indica dove siamo.

Programma:
ore 10: ritrovo in casa Bellotto e presentazioni.
ore 10.30: io scambio tu scambi-piccolo mercatino di orchidee fra i soci presenti.
ore 11.00: conversazione sullo stato delle nostre orchidee, problemi, successi e programmi futuri (mostre-incontri-iscrizione EOC come Associazione Nazionale e partecipazione all’EOC di Dresda 2009)
ore 11.30: taglio del nastro (simbolicamente ogni socio presente, porterà in omaggio alla serra una sua pianta – divisione)
ore 12: rinfresco e brindisi

Orchids Club Italia vi invita tutti, nessuno si senta escluso…da noi non ci sono tessere d’iscrizione.

NB) – Comunicazione organizzativa: Come è consuetudine dei nostri incontri, per il rinfresco sono graditi anche i vostri “peccati di gola” dolci o salati, liquidi e solidi

Trichoceros antennifer “flor de gato”

trichoceros_antenn_fioriTrichoceros antennifer (Humb. & Bonpl.) Kunth, Nov. Gen. Sp. 1: 338 (1816).

Basionimo:* Epidendrum antenniferum Humb. & Bonpl., Pl. Aequinoct. 1: 98 (1806).
Sinonimi:Trichoceros parviflorus Kunth, Nov. Gen. Sp. 1: 337 (1816).
Trichoceros armillatus Rchb.f., Bonplandia (Hannover) 4: 212 (1856).
Trichoceros muscifera Kraenzl., Bot. Jahrb. Syst. 37: 387 (1906).
Pianta miniatura a portamento strisciante. Questa specie vive nelle foreste umide del Perù della Colombia e dell’Ecuador lungo pendii rocciosi coperti di muschio, ad alte quote (1300- 4000 metri) .
Anche questa specie, come le altre del genere, utilizza la pseudo copulazione per attirare l’insetto impollinatore.

La pseudo copulazione
trichoceros_antennifer_fiorI fiori delle specie di Trichoceros (mimi della mosca) e delle Ophris (mimi dell’ape) assomigliano ed odorano come una femmina della loro specie per attirare la specie maschio. La mosca maschio attirata dal fiore di Trichoceros, effettua l’impollinazione avvicinandosi per errore nell’intento di effettuare l’accoppiamento. Per questo motivo le orchidee del genere Tricoceros sono chiamate “orchidee della mosca” oppure con il nome popolare di “flor de gato” – fiore di gatto – per la strana peluria dei fiori, simile al pelo del gatto.
trichoceros_antenn_piantaLe specie del genere Tricoceros sono epifite, a volte terrestri ed anche litofite, ma la loro predisposizione naturale a vagare lungo ripidi pendii rocciosi, consiglia di coltivarle su zattere oppure su sostegni verticali sui quali possano spaziare in libertà.
Trichoceros antennifer sviluppa i ceppi vegetativi lungo un esile rizoma, i piccoli pseudobulbi formano una minutissima foglia apicale carnosa ed altre due più grandi alla loro base.
Lo stelo fiorale spunta dalla base dello pseudobulbo, può raggiungere la lunghezza di 25-30 centimetri. I fiori si aprono in progressione dall’autunno alla primavera.

Pelatantheria insectifera

Pelatantheria insectifera, e tu chiamala miniatura

Quando la vedi nelle foto dei cataloghi, ti innamori per i suoi fiori piccolissimi e per la sua dimensione da “miniatura”, ma…

…se trova l’ambiente ideale diventa quasi invasiva, sviluppando esemplari che colonizzano ampi spazi in serra.

Il genere Pelatantheria
Pelatantheria è un piccolo genere monopodiale di orchidee epifite e/o litofite- terrestri, composto da 5 specie collegate al genere Cleisostoma.
Tribù: Vandae
Sottotribù: Sarcanthinae
Specie tipo: Pelatantheria cristata (Ridl.) Ridl. 1896
Nota: non ho notizie certe sull’etimolgia del nome, avete suggerimenti?

La specie: Pelatantheria insectifera

Pelatantheria insectifera (Rchb. f.) Ridl. 1896
Basionimo: Sarcanthus insectifer Rchb. f. 1857

Specie a sviluppo monopodiale, epifita e/o litofita-terrestre (le piante sono rampicanti, producono radici sull’intera lunghezza del fusto, ma a volte iniziano a svilupparsi sui sedimenti rocciosi del suolo), predilige clima caldo umido.
E’ endemica in India, Tailandia, Mianmar (ex Birmania) ed in Vietnam, vive nelle foreste a foglia larga, sempre verdi, trovando l’ambiente ideale su rocce calcaree o su cespugli ad altezze di 550 – 1000 metri.
In natura fiorisce in inverno, in coltivazione un esemplare molto sviluppato può produrre fiori durante tutto il periodo dell’anno.
I fiori non misurano più di 1 cm di diametro e spuntano da infiorescenze ascellari, a gruppi di 1-5. Petali e sepali sono colore ocra-verde con striature orizzontali color marrone. Il labello e bianco con sfumature interne color lilla.

Coltivazione
Pelatantheria insectifera può essere coltivata nello stesso ambiente delle Vanda e non richiede alcun periodo di riposo. Poichè produce radici lungo tutto il fusto vegetativo, si consiglia di coltivare questa specie in vaso munito di un tutore verticale muschiato.