Keiki su stelo fiorale di Paphiopedilum bellatulum

Raro fenomeno di filiazione su stelo fiorale di Paphiopedilum bellatulum

La filiazione delle orchidee è un fenomeno abbastanza frequente, la possiamo considerare una delle loro tre forme riproduttive naturali; fecondazione – semina, divisione e filiazione appunto.
In altra parte del blog si è già illustrato questo fenomeno. La rarità dell’evento, almeno per me, sta nel fatto che il keiki si è formato su di uno stelo di Phapiopedilum.


Per la verità, come si può notare nella foto sopra, siamo in presenza di due forme riproduttive in atto: capsula fecondata e filiazione.
Il fiore è stato impollinato artificialmente da Christian qualche mese fa e come si può notare la capsula è già bella corposa.
Il keiki l’ho scoperto l’altro ieri insieme a Stefano “el mulo de Muggia”, venuto a farsi un meritato giretto in serra dopo mesi di lontananza inglese al Kew Garden.
La soddisfazione è stata doppia, sia per la graditissima visita di Stefano in compagnia della sua ragazza e di un suo amico, che per questa rilevazione botanica.
Dopo la germinazione simbiotica di Oncidium avvenuta nella mia serra, anche questo fenomeno merita un’attenta analisi scientifica e botanica: all’evidenza le mie orchidee devono passarsela bene, nonostante tutto.

Paphiopedilum bellatulum (Rchb.f) Stein 1895
ex Cipripedium bellatulum da Reichenbach f. 1888)
Ssottobenere: Brachypetalum Haller 1897
Sinonimi: Cordula bellatula Rolfe 1912

Paphiopedilum bellatulum è una specie di piccole dimensioni, le sue foglie sono carnose e maculate, misurano 8-10 cm di lunghezza e 3 cm. di larghezza.
Il periodo della fioritura, oscilla tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate. Ogni vegetazione produce un fiore singolo a forma rotondeggiante e bracchiata con petali, sepali e labello color bianco/crema, dipinti da appariscenti macchie color porpora.
Esiste anche la varietà alba.
Paphiopedilum bellatulum è una specie terricola endemica in tutta l’Indocina, Thailandia e Birmania nei boschi luminoso e decidui a 800 – 1600 metri di altitudine.
Questa specie è soggetta ai climi monsonici, quindi caldo umido in estate e relativamente freddo e secco durante la stagione invernale secca è molto usata nelle ibridazioni, perché le sue particolari caratteristiche genetiche risultano dominanti. dominanza.

Coltivazione
In coltivazione prospera bene con substrato calcareo, soffice, leggermente umido e drenante, ottenibile con corteccia di pino, torba di sfagno, agriperlite e sabbia grossolana.
Questo Phaphiopedilum va coltivato nella parte più fresca della serra intermedia ed è un’orchidea che si adatta con facilità a situazioni climatiche non ottimali.
Fertilizzare con concime solubile, NPK 20.20.20 – 0,5 g. per litro d’acqua ogni 20 giorni e diradare ulteriormente nella stagione fredda.

7 pensieri su “Keiki su stelo fiorale di Paphiopedilum bellatulum

  1. Francesco

    La filiazione accade anche nell’Idra ma si chiama gemmazione che filiazione ed è una riproduzione asessuata.
    Nelle orchidee hanno ormai il nome di keiki ma il nome più scientifico è filiazione.

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  2. Francesco

    Questo paphio è l’unico che mi ha veramente affascinato, nella mia serra cè ancora spazio per altre 5 orchidee, che saranno un bellissimo Psychopsis mariposa, un Paphiopedelum bellatulum appunto e qualcun’altra comprata sfiorita nei vari garden…
    Secondo me è uno dei più bei paphio che esistono per la forma e il bellissimo abbinamento di colore del fiore, e le foglie screziate fanno la loro figura quando la pianta non è in fiore.

    La cycnoches sta perdendo le sue penultime due folgie(ne manca una piccola)mentre lo stelo cresce verso il basso non sapendo se è uno o più boccioli, veritas filia temporis!
    La salmonicolor ha fatto il suo nuovo getto con la foglia che sta crescendo bene mentre l’altro non cresce(nulla), sarà quello fiorifero?
    Non so che dire…

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  3. Alberto

    Mi sa che devi cambiare il tuo motto: “per stare bene le orchidee devono stare tutte un po male” in: ” per stare bene le orchidee devono stare tutte benone”. Conferma di un metodo di coltivazione insuperabile. Ciao Alberto

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  4. Guido Autore articolo

    sante parole quelle di Nero Wolfe: nessun scopo con la coltivazione delle orchidee…men che mai fare business 😆

    Ciao Vincenzo e tantissimi auguri
    Guido

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  5. Vincenzo Ghirardi

    Guido, ormai la tua oltre che la “serra delle meraviglie” sta
    diventando “la serra dei miracoli”. Organizzati bene perchè
    a breve diverrà meta di pellegrinaggio di massa e potrai
    proporre bottigliette di “acqua miracolosa del Rio Parnasso”
    a modico prezzo. Ma sai che business !!! Naturalmente sto
    scherzando. Complimenti vivissimi.
    Cordialmente, sempre.
    Vincenzo.

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