Archivio mensile:Gennaio 2008

Aerides houlletiana

Fiori luminosi e fragranti.

Aerides houlletiana Rchb.f., Gard. Chron. Chron. 1872: 1194 (1872).

Sinonimi: Aerides falcata var. houlletiana (Rchb.f.) H.J.Veitch, Man. Orchid. Pl. 2: 68 (1887).
Aerides picotiana Rchb.f., Gard. Chron., n.s., 1888: 378 (1888).
Aerides platychila Rolfe, Bull. Misc. Inform. Kew 1893: 64 (1893).
Etimologia del nome: nome di specie è stato dato in onore di Houllet, cercatore di orchidee francese (1800).

Collezione Guido De Vidi

Luoghi d’origine: Tailandia, Laos, Vietnam, Cambogia.
In natura vive nelle foreste pluviali a circa 700 metri di altitudine
Pianta epifita a sviluppo monopodiale di grandi dimensioni.
Produce infiorescenze pendule dotate di fiori fragranti, tenuemente colorati giallo senape, con il labello rosa e bianco. Aerides houlletiana di solito fiorisce in primavera/estate ed i fiori sono di lunga durata.
Coltivazione
Vive bene in serra calda intermedia (temperatura minima 15°C.) e richiede ambiente umido, ventilato e ombreggiato al 50%. Può essere coltivata in vasi forati o cestini di legno con composto ben drenante: 50% bark grosso e 50% carbone di legna.
Le concimazioni possono essere somministrate molto generosamente.

Ostracismo?

Da Wikipedia
…”Ostracismo è una parola derivante dal greco ostrakismós. Plutarco, per esempio, racconta che Aristide fu ostracizzato perché la sua buona fama e reputazione – era soprannominato “il giusto” – lo rendevano, indipendentemente dalle sue intenzioni, un tiranno potenziale.
Nell’uso corrente, ostracizzare significa escludere qualcuno dalla società o da una comunità, evitando di comunicare o addirittura di notare la persona.”…

Dalla metafora introduttiva ai fatti
Molte amiche ed amici delle orchidee ci chiedono se Orchids Club Italia sarà presente a “Verde Casa” con uno stand espositivo.
Verde Casa è una manifestazione accessoria collegata alla sessione primaverile di FLORMART in fiera a Padova, che prevede anche uno spazio mercato dedicato alle orchidee.
Poco si sa del segmento orchidofilo, il nostro Club nel suo status di Associazione orchidofila non è mai stato contattato da nessuno, per la verità, qualche mese fa, Padova Fiere ci ha inviato pubblicità e moduli di adesione a “Verde Casa” come venditori, ovviamente non abbiamo aderito in quanto venditori non siamo.
Pertanto, allo scopo di attingere informazioni aggiornate abbiamo telefonato alla fiera di Padova.

La situazione è la seguente:
Per la gestione del segmento orchidofilo la Fiera si è avvalsa della collaborazione del dott. Milillo che ha provveduto in toto all’intera organizzazione del “format”.
Gli spazi sono tutti a pagamento: stand espositivi per venditori (costo circa 800 euro al modulo) e per usufruire degli spazi destinati a gruppi e/o associazioni (costo circa 620 euro) non meglio precisato se per ogni singola Associazione o costo globale.
L’interlocutore telefonico si è rammaricato di non conoscere l’esistenza di un Associazione “parallela” (la nostra) che con la sua presenza avrebbe arricchito ulteriormente la manifestazione, e, molto cortesemente ci ha invitato a contattare l’organizzatore.

Perché l’organizzatore si è dimenticato di invitare anche la nostra Associazione? Ostracismo? Vorremmo sperare di no perché questo ci procurerebbe molto dispiacere ed inoltre, simile ipotesi non deporrebbe certo a favore delle orchidee.

Ad ogni buon conto, pur rispettando le direttive dell’organizzazione, noi non riteniamo giusto far pagare gli spazi anche alle associazioni (ho chiesto ripetutamente conferma e mi è stato ribadito che pagano tutti) e quindi care socie e soci di Orchids Club Italia, se siete d’accordo, proponiamo di non partecipare con un nostro stand espositivo, ma di presenziare ugualmente la manifestazione come visitatori paganti.
Magari potremo organizzare una visita di gruppo…con la merenda al seguito.

Coelogyne speciosa var. salmonicolor

Coelogyne speciosa è una specie epifita (a volte terrestre), simpodiale, persistente, di piccola-media dimensione, nativa delle foreste umide della Malesia tra 700 e 2000 metri d’altitudine. Le inflorescenze sono pendule e in piante molto incespite possono portare fino ad 8 fiori di grande dimensione (7 cm), molto variabili nel colore.
Inizialmente questa orchidea è stata trovata a Java – Mindanao nel 1846 e introdotta nelle coltivazioni europee da Thomas Lobb per conto della “Veitch’s Nursery”.

Collezione Guido De Vidi – foto 20.01.08
Coelogyne speciosa (Blume) Lindl. var. salmonicolor (Rchb.f.)

Coelogyne speciosa è molto variabile. E’ il colore dei fiori ed in particolar modo del labello che determina la varietà della specie: può essere crema-giallo o arancione, per variare fino a bruno-marrone scuro.
Nelle foto a sinistra è rappresentata la varietà salmonicolor.

Nota interessante
Il parente più stretto di questa specie è forse Coelogyne usitana, scoperta recentemente – Coelogyne usitana – Roeth & O.Gruss (2001) – La scoperta ha suscitato molto interesse per il colore, a volte, veramente nero del suo labello.
Un cultivar dal labello molto scuro è stato esposto al Chelsea Flower Show, nel maggio 2002, come Coelogyne usitana ‘Chelsea’, dove il RHS Orchid Committee le ha assegnato il BC Orchid (certificato botanico).
Leggi questo articolo
Il colore scuro del labello di questa nuova specie ha già attirato l’interesse degli ibridatori, che hanno creato questo incrocio (Coelogyne usitana x Coelogyne speciosa), al quale è stato assegnato il nome di: Coelogyne Lyme Bay. Già nel 2006 si son viste le prime fioriture, a mio avviso vincono i loro genitori.
Coelogyne speciosa è di facile coltivazione, basta che l’umidità ambientale sia sempre elevata (oltre 70%), accompagnata da una buona ventilazione. Bagnature e fertilizzazioni durante lo sviluppo, meno in seguito. Attenzione a non bagnare le vegetazioni giovani.

Campylocentrum specie

Una specie da classificare

Da qualche giorno è fiorita questa orchidea nativa del Brasile, della quale non conosco il nome.

Collezione Guido De Vidi – foto 18.01.08

Penso di aver individuato il genere: Campylocentrum, forse anche la specie, aromaticum oppure latifolium.
Prima di fare una scheda su questa specie dai fiori piccolissimi, avrei piacere di sentire anche le vostre opinioni.
Qualora fosse C. aromaticum dovrebbe anche profumare…non l’ho ancora verificato.
Ho trovato questi link: orchidstudium e questo sito
Campylocentrum aromaticum Barb.Rodr., Contr. Jard. Bot. Rio de Janeiro 4: 103 (1907).

La tua orchidea prediletta mettila in “banca”

Scambiare e/o donare divisioni delle orchidee che ami di più è come metterle in banca

Agli inizi del mio approccio con le orchidee, la prima cosa che ho imparato dai miei “maestri”è stata la donazione di qualche doppione, soprattutto se la pianta madre è preziosa per te.

Chi la riceve prova un gran piacere ma anche chi la dona prova una gran soddisfazione. Ricordo sempre la risposta del Dr. Enzo Cantagalli quando lo ringraziavo: in dialetto Veneto-Giuliano diceva – cossa ti vol ringraziar, se per caso le mie le mori, sarò sicuro che le troverò da ti .

Effettivamente, se vuoi essere sicuro di non perdere le orchidee della tua collezione, appena possibile devi condividerle con qualche amico coltivatore.
Questo tuffo nel passato mi è venuto in mente pensando all’incontro con alcuni amici del Club, di sabato pomeriggio 12 Gennaio 2008.
In quell’occasione son venuti da me, Alberto, Antonio, Gianni e Graziano, si è parlato di tante cose… ormai siamo sempre in assemblea permanente…in serra.

Si va in serra e…parlando, guardando e fotografando, mi capita fra le mani una miniatura in fiore che Gianni mi regalò in occasione della sua prima visita nel 2003 – la faccio vedere al suo primo coltivatore (attaccato sul retro della zattera c’è ancora il cartellino suo), i suoi occhi si accendono, Guido – sospira Gianni – sai che l’ho persa, un pezzetto di qua un altro di la…con tutte la ammiratrici che ho in Italia, son restà sensa!!

Aspetta Gianni – rispondo – mi pare di aver già fatto delle divisioni e so di avere un’altra pianta, se sei fortunato te ne torni in Germania con la tua prediletta.
E’ stato fortunato Gianni, la pianta l’ho trovata ed era talmente ben incespita che è stato possibile dividerla in due pezzi, uno anche per Alberto.
Capita la metafora? L’orchidea che tenete egoisticamente nascosta, prima o poi la perderete, quella che donate non morirà mai.

Nella foto: Gianni con la Lc Mini Purple ‘Blue Hawaii’ (L. pumila x C. walkeriana), una delle orchidee che lui ama di più, le divisioni provenienti dalla sua collezione sono sparse per tutta l’Italia.
Chissà quante risponderanno all’appello 😉