Reportage dal Kew Garden

L’arch. Amedeo Grandoni è stato a far visita al Kew Garden di Londra, ci ha inviato le sue impressioni e qualche foto.

Cenni storici
I Kew Gardens originano dal giardino esotico della Kew House creata da Lord Capel di Tewkesbury, successivamente ampliato dalla Principessa Augusta, vedova di Federico di Hannover, Principe di Galles, per il quale Sir William Chambers costruì parecchie nuove strutture, tra le quali attualmente rimane la pagoda cinese del 1761 . Giorgio III arricchì i giardini, aiutato dalla abilità di William Aiton e di Sir Joseph Banks. La vecchia Kew House fu demolita nel 1802. La Dutch House fu commissionata da Giorgio III nel 1781 come nursery per i rampolli reali. Si tratta di una semplice struttura in mattoni oggi nota come Kew Palace.
Nel 1840 i giardini ebbero ufficialmente riconosciuto lo status di Orto botanico nazionale. Sotto la direzione di William Hooker la superficie dei giardini fu incrementata sino a 30 ha e l’annesso arboretum si estese sino ai 130 ha attuali.
Nel corso del XIX secolo i Kew Gardens furono il luogo in cui per la prima volta lo sforzo di coltivare l’albero della gomma fuori dal Sud America fu coronato da successo.
Nel luglio 2003, i Kew Gardens furono inseriti nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’UNESCO,

Strutture e collezioni
Kew Gardens è divenuto al giorno d’oggi un centro di ricerca botanica di primo livello, un terreno di addestramento per giardinieri professionisti, nonché una popolare attrazione per i visitatori.

Le serre
Palm House (foto tratta da wikipedia)
La Palm House fu costruita dall’architetto Decimus Burton tra il 1841 e il 1849, e fu la prima grande opera architettonica che utilizzava strutture in ferro su larga scala. È divenuta il simbolo dei Kew gardens. Fu creata specificamente per ospitare le collezioni di palme esotiche che nell’epoca vittoriana venivano introdotte in Europa. Al suo interno sono state ricreate condizioni simili a quelle della foresta tropicale. Ospita numerose specie di palme e cicadi, suddivise per aree geografiche, molte delle quali minacciate di estinzione nel loro ambiente naturale.

Temperate house (foto tratta da wikipedia)
La Temperate house è costituita da un blocco centrale, costruito tra il 1859 e il 1869, alle cui estremità si trovano due serre ottagonali, aggiunte tra il 1860 and 1899. L’intera struttura copre un’area di 4.880 metri quadri, circa il doppio di quella della Palm House. Ospita numerose specie delle diverse zone temperate del mondo. Tra di esse merita un cenno particolare la Jubaea chilensis, la più grande palma indoor del mondo.

Princess of Wales Conservatory (foto tratta da wikipedia) Nel 1987 c’è stata la inaugurazione di una terza grande serra, la Princess of Wales Conservatory (inaugurata dalla Principessa Diana in memoria della sua antenata Augusta, principessa del Galles), fondatrice dei giardini. La serra ospita 10 differenti zone climatiche, due delle quali, la Dry Tropics e la Wet Tropics, occupano la maggior parte della superficie. Un sofisticato sistema di controllo computerizzato garantisce poi la stabilità di altri otto differenti micro-climi, in aree create per le particolari necessità di specifici gruppi di piante (felci, orchidee, piante carnivore, …). Sentieri e passerelle collocati a diversi livelli consentono una osservazione ravvicinata di tutte le specie
Altre serre minori sono:
• la Waterlily House, costruita nel 1852 in stile analogo a quello della Palm House, che ospita numerose specie acquatiche tropicali;
• la Evolution House ;
• la Alpine House;
• la Bonsai House .
(fin qui, il tutto è copiato da wikipedia e posso confermare estremamente esatto!)

Per quanto riguarda la “Princes of Wales Conservatory”, la serra che ospita le orchidee, ho notato che a livello impiantistico utilizzano l’impianto fog per garantire sempre il giusto tasso di unidità, l’irrigazione avviene a pioggia, la ventilazione è garantita grazie a dei semplici ventilatori appesi, mentre per il riscaldamento credo che si servano di aereotermi con impianto ad acqua calda. La serra in questione è concepita strutturalmente in acciaio, la copertura come le pareti sono realizzate con profili in ferro non a taglio termico e retrocamera (credo) alcune cellule sono apribili. Non ho notato alcun sistema di oscuramento neppure l’impianto cooling. Forse in Inghilterra con il cielo più velato e con temperature estive più fresche la serra non raggiunge mai le nostre temperature!

La serra temperata e la Palm house sono esempi di una bellissima architettura in ferro e vetro che rimanda alla esposizione universale di Londra del 1851 dove per la prima volta un enorme volume trasparente, il Crystal Palace, essenziale nella assenza di ornamentazione contribuì in maniera determinante a tracciare l’estetica dell’architettura moderna.
Queste serre presentano in piano interrato dove sono allocate la caldaia e le cisterne per l’accumulo dell’acqua (almeno credo). Gli impianti sono quello a pioggia, ventilatori, e radiatori in ghisa per il riscaldamento. Non sono sicuro ma potrebbe essere presente anche l’impianto Fog. Non ho notato schermature per l’irraggiamento ne l’impianto cooling.

A parte il lato tecnico immergersi in questa oasi di pace nella caotica Londra è un’esperienza catartica. La tranquilla passeggiata tra rododendri e camelie tra palme ed orchidee rare colpisce anche il neofita ed il disinteressato. Devo ammettere che Kew Gardens è stato determinante per la decisione di creare un serretta nel mio giardino!
Consiglio a tutti, nel caso visitiate Londra, di fare un salto in questo luogo surreale.

5 pensieri su “Reportage dal Kew Garden

  1. Marco UD

    Ci sono stato anche io al Kew Garden e devo dire che in caso di gita a Londra è una tappa irrinunciabile, se possibile da trascorrervi tutta la giornata visto anche gli ampi spazi.

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  2. Massimo M.

    Devo chiedere loro se magari hanno bisogno di un giardiniere o di un guardiano… 🙂

    Ciao

    PS. Ci sono un paio di fotografie che andrebbero ruotate di 90° in senso orario….la 8 e la 14

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  3. Amedeo

    Ho inviato tutto alla “redazione”. Purtroppo l’articolo sarà un po’ deludente perchè non mi sono soffermato molto sui tediosi paricolari tecnici essendo in gruppo….

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