La vostra posta

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Guido

548 pensieri su “La vostra posta

  1. Andrew

    Ciao Guido, hai qualche informazione sul genere Trixspermum? In particolare sai se devono effettuare un periodo di riposo in inverno? se si in che modo?al freddo?senza concimazioni?

    grazie

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    1. Guido Autore articolo

      Ciao Andrew,
      direi che non serve periodo di riposo – ovviamente nella stagione fredda è meglio bagnare di meno – il genere Thrixspermum trova posto nella sottotribù delle Vandaceae.
      La maggior parte delle specie di questo genere possono essere separate in 3 sezioni.

      1) sezione Katocolla, che ha un breve infiorescenza(2 cm di lunghezza) che è indistintamente divisa in peduncolo e rachide. Queste specie hanno steli pendenti, il rachide è poco gonfio, e producono uno o più fiori alla volta. L’infiorescenza di solito fiorisce solo una volta, a volte due o tre, ma sempre con fioriture molto brevi (una giornata).
      Le prossime sezioni hanno una infiorescenza più chiaramente suddivisa in peduncolo e rachide. In entrambe le sezioni la fioritura si ripresenta ad intervalli, per un periodo prolungato. Specie in queste sezioni in genere producono 1-3 fiori per infiorescenza, a volte di più.
      2) sezione Dendrocolla; brattee sono disposti intorno al rachide.
      3) sezione Thrixspermum, brattee sono compresse bilateralmente, e disposti in modo alternato su due file opposte.

      Ciao, grazie infinite per la cartolina…nell’era dell’ipertecnologia informatica, ricevere la vecchia e cara cartolina fa un gran piacere.
      Guido

      Rispondi
  2. Michaela

    Caro Guido, girando sul web tra le varie curiosità mi è capitato di leggere una cosa interessante sui fertilizzanti. Nel sito platasonya.com ( non voglio fare la pubblicità) scrivono : Il fertilizzante deve essere somministrato con cura e attenzione, può essere utilizzato il comune NPK,basta diluire un cucchiaino in un litro d’acqua,in autunno e l’inverno non vanno concimate a causa delle basse esigenze nutrizionali della pianta …fin là nulla di nuovo . Però poi scrivono : La opzione intelligente è aggiungere un pò di olio di ricino nella terra del vaso (1 volta all’anno). Allora sono andata a cercarmi le proprietà di olio di ricino ( contiene l’acido ricinoletico, alto tasso di azoto e si è dimostrato essere efficace nel prevenire la crescita di numerose specie di virus, batteri e muffe) dall’altra parte è descrito come molto tossico e quindi mi chiedo ,se in teoria potrebbe essere veramente utilizzato come una certa prevenzione anti funghicida nai mesi freddi, però non è che poi essendo l’olio si legherà sui radici della pianta e poi bisogna travasare nella staggione dello sviluppo? Come proprietà lo trovo interessante ma qualche dubbio avrei. Tu cosa ne dici? é meglio rimanere sulla tradizione o tentare che la natura combate la natura? Grazie Michaela

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    1. Guido Autore articolo

      Cara Michaela, la tua news è molto interessante.
      Per la prima parte, quella che tu definisci ovvia, in realtà sottolinea un aspetto fondamentale della coltivazione delle orchidee, e non sempre scontato.
      Le ricette si sprecano, ma in estrema sintesi, nelle coltivazioni che comprendono tante e diverse specie e/o ibridi di orchidee, vale sempre la regola: fertilizzare con concime equilibrato (N.P.K. distribuiti in egual misura, generalmente 20.20.20), farlo spesso e durante tutto il periodo dell’anno, utilizzando dosi drasticamente ridotte rispetto alle indicazioni di scheda, diminuire la frequenza nei mesi freddi. Esemplificato: 0.3 grammi di fertilizzante solubile in acqua, sciolti in un litro da usarsi ad ogni annafiatura…foglie e radici.
      La pianta di ricino (Ricinus communis) produce frutti dai cui semi si estrae l’olio famoso per mote applicazione (la meno nobile e tristemente famosa ci ricorda il periodo della dittatura fascista). I residui di lavorazione formano i panelli di ricino, elementi ricchi di proteine vegetali facilmente decomponibili, oltre che di azoto e quindi potenzialmente usabili come emendanti nei substrati. Purtroppo nei panelli rimane anche la ricinina che è altamente tossica al contatto, sia delle radici che della nostra pelle.
      Si sostiene, ma non ho notizie di test sulle orchidee, che questo prodotto risultante dalla lavorazione dei semi di ricino abbia anche poteri antisettici ed anti fungini.
      In assenza di test significativi io sconsiglierei l’uso.

      Ciao a presto.
      Guido

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  3. Valentina

    Ciaoooo a tutti, sono Valentina volevo avere delle informazioni su quali libri potrei acquistare che siano strutturati bene per quanto riguarda la coltivazione, le varietà, la concimazione, ecc… delle orchidee !!!!!
    Grazie mille
    Valentina

    Rispondi
    1. Guido Autore articolo

      se ti va bene in lingua inglese hai l’imbarazzo della scelta, se invece lo vuoi in italiano c’è poca roba e non ben strutturata come dici tu.

      Vai su eBay e acquista tutto quello che trovi in offerta, magari anche usato, ad esempio uno che illustra le specie, un altro che tratta la coltivazione e così via. Un solo libro non è mai esaustivo e tutti i libri, anche quelli che a prima vista possono sembrare banali, in qualche caso sono utili.
      Ciuao
      Guido

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  4. Andrew

    Ciao Guido sai dirmi qualcosa sulla coltivazione del “Cymbidium Indrajit” conosciuto più tecnicamente con il nome Grammatocymbidium Indrajit? Non riesco a trovare informazioni sul web riguardo la sua coltivazione…. grazie!

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  5. Andrew

    Ciao Guido ti chiedo un’informazione: che tipo di substratoi bisogna utilizzare per le cosidette orchidee terricole (macodes petola, anoetochilus, geodorium, cycnorchis…)?

    grazie

    Rispondi
    1. Guido Autore articolo

      una risposta secca non è possibile – ogni coltivatore ha i suoi “intrugli”- si possono tracciare le regole generali: essendo, per l’appunto terricole, il composto deve simulare il più possibile i substrati vaporosi dei siti di endemicità, giocando con elementi tipo torba, foglie di faggio, sostanze inerti con capacità di immagazzinamento di acqua (perlite,ceramis), granito calcareo – in caso di specie che lo richiedono tipo Cypripedium e… pezzetti di bark sminuzzato…direi in dose 40%.
      A presto
      Guido

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  6. maria

    ciao a tutti ragazzi.. è da poco che ho deciso di dedicarmi all’allevamento di qualche orchidea …
    fra le tante, ho una paphiopedilum bellatulum da quasi tre mesi e le nuove foglioline fanno davvero fatica a crescere…
    qualcuno di voi mi sa dire se è normale?

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    1. Guido Autore articolo

      ciao Maria, scusa il ritardo della risposta.
      P. bellatulum è lento nella crescita, inoltre questi tre mesi coincidono con il suo periodo di fioritura e quindi,lo sviluppo delle foglie o l’emissione di nuovi germogli lo vedrai presto
      A presto
      Guido

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