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Repetita iuvant

Nella foto in evidenza: Phragmipedium Fritz Schomburg (kovachii x besseae).

Quando le bugie hanno le gambe corte.
Un anno fa, così scriveva (leggi il link nel corsivo fra virgolette) un gran genio, riferendosi maliziosamente a me. Com’era la storia di Pinocchio che ad ogni bugia si allungava il naso?
Mai e poi mai, ma forse ad un pezzetto di carta” rilasciato “dall’unico giudice italiano internazionale! (così si legge in giro, ma non è vero… bugie sopra le bugie) è difficile resistere… chissà, mai e poi mai! Si vedrà presto.
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Orchidee ad Aprile: Cattleya aurantiaca – Cattleya skinneri, e figlia

cattleya_aurant_marigoldCattleya aurantiaca (Bateman ex Lindl.)

I ciuffi dei piccoli fiori di questa specie (i più piccoli del genere) illuminano la serra di bagliori color arancione.
Cattleya bifoliata originaria dell’america centrale, molto variabile nelle dimensioni delle piante e nel colore dei fiori, che variano dal rosso-arancione al colore giallo o raramente di forma alba.
Vive come epifita sui tronchi degli alberi nelle foreste pluviali calde, dove può formare dei grandi ceppi di piante con fioriture molto appariscenti.

Cattleya skinneri Bateman 1839

In certi areali Cattleya aurantiaca è endemica insieme a Cattleya skinneri, questa particolare condizione ha dato vita a quel bellissimo ibrido naturale noto con il nome: Cattleya guatemalensis.
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Vanda coerulescens ‘Rosetta’ MO/EOC 1997, miti, storie e passioni

Il collezionista di orchidee, a metà fra Frankenstein e Prometeo.

Il collezionismo in tutte le sue sfaccettature è un po’ mania, follia forse, sì perché non ci sono spiegazioni logiche alle forti passioni che ossessionano la mente del collezionista.
Il collezionismo orchidofilo poi, è l’esasperazione di quanto scritto sopra. Il passato è pieno di annedoti, di sotterfugi, di vere e proprie saghe per il possesso di quella pianta che ancora manca. Si racconta di persone normali, stimati professionisti, colti in fragrante a staccare un pezzettino di orchidea che non avrebbero potuto possedere per vari motivi.
Ma la vita, si sa, dipinge scenari dove non tutto è nero, ed è così che, nel mondo del collezionismo orchidofilo spesso trionfa la condivisione che è l’antitesi del possesso.
Con il passare del tempo, nelle collezioni di orchidee prendono forma i miti, nascono le storie e tutto si plasma in un’unica sinfonia, dove la vita e la morte, la vecchiaia e le malattie delle piante, danno struttura metafisica a quello che ti sta davanti.
Quel mondo che tu hai creato, modellato e fatto vivere, riesce a comunicare con te, sentimenti di gioia e di dolore.

IMG_0150“Dialoghi”:                                                       Guido, la tua vecchia collezione è un libro aperto, vedi ad esempio quella Vanda appesa in alto, sì proprio quella che già nel 1997 era un grande esemplare, ecco guardala, vedi come è spennacchiata ora, piena di rughe, ebbene, immagina quanta storia ti saprebbe raccontare, solo se tu la sapessi ascoltare.
Lei ti racconterebbe di tutti i suoi figli, delle sue crisi e di tante altre brutte storie. Ecco, guarda da vicino la foto, vedi la vespa che sta pasteggiando sui suoi fiori, che fine gli hai fatto fare? san_dona_vanda_coe

Vanda coerulescens ‘Rosetta’ Griff. 1851 MO/EOC 1997.                                       Puntuale come ogni anno a fine Aprile, lei è gia pronta con i suoi fiori azzurri, per ora ancora socchiusi, a farti gli auguri di buon compleanno.
Ti fece fare un gran figurone quella volta a Ginevra nel 1997. Potremmo anche scrivere che per suo merito fu l’Italia a far bella figura, ma questo è un altro discorso, volenti o nolenti, già consegnato alla storia.

IMG_0158 Cara Vanda delle passioni, anche quest’anno riesci a fare miracoli. Per fortuna che insieme a te, pianta madre, stanno crescendo splendidamente anche due tuoi figli, eccoli.

Rewind: “Relations between ants and plant world” from Marcus V. Locatelli

With this article starts the cooperation of this blog with Marcus Vinicius Locatelli, agronomist engineer trained at the Federal University of Viçosa, 2006. Currently Masters course in the department of soils and plant nutrition in the same institution. Its line of research is fertility of the soil and fertilization of cultures, specifically, working with modeling. I develop, concomitantly, some work with orchids.
As orchid enthusiast he has open the blog Orquidofilia e Orquidologia full of interesting ideas and arguments.

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Tolumnia: Zelemnia Midas ex Oncidium Midas

Qualche nota su Tolumnia (Oncidium Equitant)

Il gruppo di orchidee ora noto con il nome Tolumnia era un tempo chiamato Oncidium sezione Variegata o comunemente denominato “Oncidium equitant”. Le foglie sono disposte a coppie sovrapposte, equitant per l’appunto (dal latino a cavallo).

IMG_0146A complicare le cose ci pensarono i tassonomi circa 20 anni fa quando separarono Onc. onustum dal genere Oncidium.
Le ibridazioni fra le varie specie di Tolumnia sono relativamente recenti (le prime sono datate non più di 60 anni o giù di lì), ciò nonostante, la loro velocità di crescita e di fioritura hanno già permesso agli ibridatori di ottenere ottimi risultati. Tutte le specie sono endemiche nei Caraibi, qualcuna vive addirittura in una sola isola. La maggior parte delle varietà usate nelle ibridazioni vivono in climi intermedi e crescono come epifite sui rami esposti alla luce ed al movimento dell’aria. L’habitat, seppur ad elevata umidità, dovuta alle piogge giornaliere, grazie al movimento d’aria costante dagli alisei, consente alle le piante di asciugare in breve tempo.
La chiave per la buona coltivazione degli oncidium equitant è quella di consentire leggere asciugature fra le bagnature.

IMG_0144 Zelemnia Midas ‘Willow Pond’ AM/AOS
L’ibrido rappresentato nelle foto, a suo tempo registrato come Oncidium Midas (Red Belt x onustum), ha seguito tutte le evoluzioni tassonomiche, con qualche problema in più: Oncidium Red Belt diventò Tolumnia, ma Onc. onustum divenne Zelenkoa onusta, qundi l’incrocio è ora chiamato Zelemnia Midas: combinazione di Zelenkoa e Tolumnia.

Nota
Per sistemare Onc. onustum in un nuovo genere, i botanici decisero di nominarlo in onore di Harry Zelenko, pittore botanico che ha dipinto tutte le illustrazioni per “Orchids: The Pictorial Encyclopedia of Oncidium”.