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Restrepia falkenbergii

Nella foto in evidenza, fiore di Restrepia falkenbergii, collezione Rio Parnasso

IMG_0287Restrepia falkenbergii (Rchb.f. (1880)
Il nome della specie è stato dato in onore del botanico tedesco Falkenberg.

Restrepia falkenbergii è fra le specie più esuberanti di questo prezioso genere, sia per il colore vivo dei suoi fiori, ma anche per la loro eleganza e generosità.
Questa specie è endemica nelle montagne centrali di Antioquia, Colombia. E’ una pianta epifita di medie dimensioni, che vive a quote comprese tra 1000 e 2000 metri.
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Orchidee ad Aprile: Cattleya aurantiaca – Cattleya skinneri, e figlia

cattleya_aurant_marigoldCattleya aurantiaca (Bateman ex Lindl.)

I ciuffi dei piccoli fiori di questa specie (i più piccoli del genere) illuminano la serra di bagliori color arancione.
Cattleya bifoliata originaria dell’america centrale, molto variabile nelle dimensioni delle piante e nel colore dei fiori, che variano dal rosso-arancione al colore giallo o raramente di forma alba.
Vive come epifita sui tronchi degli alberi nelle foreste pluviali calde, dove può formare dei grandi ceppi di piante con fioriture molto appariscenti.

Cattleya skinneri Bateman 1839

In certi areali Cattleya aurantiaca è endemica insieme a Cattleya skinneri, questa particolare condizione ha dato vita a quel bellissimo ibrido naturale noto con il nome: Cattleya guatemalensis.
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Tolumnia: Zelemnia Midas ex Oncidium Midas

Qualche nota su Tolumnia (Oncidium Equitant)

Il gruppo di orchidee ora noto con il nome Tolumnia era un tempo chiamato Oncidium sezione Variegata o comunemente denominato “Oncidium equitant”. Le foglie sono disposte a coppie sovrapposte, equitant per l’appunto (dal latino a cavallo).

IMG_0146A complicare le cose ci pensarono i tassonomi circa 20 anni fa quando separarono Onc. onustum dal genere Oncidium.
Le ibridazioni fra le varie specie di Tolumnia sono relativamente recenti (le prime sono datate non più di 60 anni o giù di lì), ciò nonostante, la loro velocità di crescita e di fioritura hanno già permesso agli ibridatori di ottenere ottimi risultati. Tutte le specie sono endemiche nei Caraibi, qualcuna vive addirittura in una sola isola. La maggior parte delle varietà usate nelle ibridazioni vivono in climi intermedi e crescono come epifite sui rami esposti alla luce ed al movimento dell’aria. L’habitat, seppur ad elevata umidità, dovuta alle piogge giornaliere, grazie al movimento d’aria costante dagli alisei, consente alle le piante di asciugare in breve tempo.
La chiave per la buona coltivazione degli oncidium equitant è quella di consentire leggere asciugature fra le bagnature.

IMG_0144 Zelemnia Midas ‘Willow Pond’ AM/AOS
L’ibrido rappresentato nelle foto, a suo tempo registrato come Oncidium Midas (Red Belt x onustum), ha seguito tutte le evoluzioni tassonomiche, con qualche problema in più: Oncidium Red Belt diventò Tolumnia, ma Onc. onustum divenne Zelenkoa onusta, qundi l’incrocio è ora chiamato Zelemnia Midas: combinazione di Zelenkoa e Tolumnia.

Nota
Per sistemare Onc. onustum in un nuovo genere, i botanici decisero di nominarlo in onore di Harry Zelenko, pittore botanico che ha dipinto tutte le illustrazioni per “Orchids: The Pictorial Encyclopedia of Oncidium”.

Leptotes pohlitinocoi: una specie poco presente nelle collezioni

Una bella sorpresa, questa fioritura di Leptotes pohlitinocoi!!
Appena sbocciati i fiori, sembrava L. bicolor, per la verità sono abbastanza simili fra loro ed appartengono allo stesso gruppo.

leptotes_-pohlitinocoi Leptotes pohlitinocoi VP Castro & Chiron, Richardiana 4: 78 (2004).
Origine del nome: in omaggio ai due orchidofili brasiliani, Pohli e Tinoco.
Distribuzione: Brasile (Bahia)
Dimensioni: 12 cm.
Esposizione: sole filtrato
Temperatura: temperato-freddo al caldo.
Tempo di fioritura: marzo aprile.
Specie scoperta recentemente da Erwin Böhnke vicino Buararema (Stato di Bahia, Brasile). I fiori sono rosa. L’infiorescenza porta uno o due fiori: i due labelli sono rivolti uno verso l’altro.
La struttura della pianta presenta un rizoma molto corto dal quale si sviluppano piccoli pseudobulbi e quasi impercettibilmente ai loro apici si formano lunghe foglie cilindriche, erette o pendenti, con una scalmanatura più o meno profonda longitudinale. L’infiorescenza è apicale, breve e contiene uno o due fiori vistosi. I fiori sono solitamente rosa, con il labello macchiato di porpora. I petali e sepali sono simili, ma i petali, spesso hanno colori più intensi, il labello è lobato e ha artigli che si aggrappano ai lati della colonna. La colonna è minuta e contiene sei masse polliniche di diverse dimensioni, quattro grandi e due piccole.
Le tre principali caratteristiche che differenziano le specie di Leptotes (circa 9 ora conosciute) sono le proporzioni generali delle foglie, la forma dei fiori ed il loro modo di aprirsi. Da queste, le specie possono essere classificate in due gruppi principali.

Primo gruppo: L. unicolor, L. bicolor, L. bohnkiana, L. pohlitinocoi
Secondo gruppo: L. vellozicola, L. tenuis, L. pauloensis, L. harryphillipsii, L. mogyensis, di quest’ultima specie non esiste traccia in sito, tutte le informazioni provengono da una collezione californiana USA, potrebbe essere un raro ibrido naturale tra L. tenuis e L. unicolor
Il genere
leptotes_bicolor Il genere Leptotes è stato descritto da Lindley nel 1833, usando come specie tipo: Leptotes bicolor
leptotes_bicolor_-descrizio
Testo originale di John Lindley
Per ulteriori approfondimenti sul genere Leptotes, leggete questo post

Restrepia metae

Con la visita mattutina alla nuova serra “ORCHIDEA”, ho colto in fiore questa bella specie. Oltre ad essere bella e rara, ha anche una sua storia da raccontare.

001015 Restrepia metae C. Luer 1996.
Specie molto rara e difficile da trovare nelle collezioni. Raccolta dal Dr. Jan Renz, il 15 Settembre 1937, ma come tante altre specie del genere Restrepia, è rimasta nel limbo del nome “antennifera” fino al 1996, quando il Dr. Caryle Luer la descrive e la nomina con il nome della località in cui è stata trovata; Meta, dipartimento dell’Amazzonia colombiana dove fu scoperta la specie.
restrepia_ metae_herbarium Trovata nel dipartimento di Meta (Colombia): Quebrada Cristalina, tra Rio Humadea e Rio Ariari, alt. 550 m, il 15 Settembre 1937, da J. Renz 3610 (Olotipo:. Herb J. Renz), C. Luer illustr. 17733.

Dr. Jany Renz
Il vasto mondo dell’orchidologia, annovera molti personaggi famosi; botanici, studiosi, e cercatori di orchidee. Chi, per passione o per studio, si trova ad approfondire le mille sfaccettature dell’orchidologia, spesso si imbatte in nomi di personaggi dedicati a specie o generi di orchidee, oppure rimane stupito dalla grande passione dedicata alle orchidee, da parte di tante e importanti figure della botanica.
Ed ecco che, leggendo la fredda sequenza dei dati con i quali è stata descritta la specie che stiamo analizzando, scopro la grande statura scientifica e botanica del Dr. Jani Renz (1907-1999) che nella sua vita, fra le tante branche della scienza che lo hanno visto partecipe, ha creato con meticolosa bravura, un erbario di circa 20.000 specie di orchidee.

Le descrizioni
La foto a sinistra, fonte SOF, evidenzia la “tavola” contenente il campione raccolto da Renz nel 1937, con le sue note descrittive che facevano riferimento alla prima descrizione – Restrepia antennifera Kunth: KUNTH, Karl Sigismund: Nova Genera et Species Plantarum quas in peregrinatione ad plagam aequinoctialem orbis novi collegenerunt, descripserunt, partim adumbraverunt Amat.Bonpland et Alex.de Humboldt (1816) – a latere si può notare l’aggiunta di Luer – Restrepia metae Luer: LUER, Carlyle A.: New species of Restrepia (1996).

Ma perché mai, Luer, nel suo riordino delle Pleurothallidinae, ha sentito il bisogno ed ha trovato sufficenti motivi per rinominare la nostra bella specie? Per darci la risposta ci conviene scomodare qualche notizia del tempo.

La rivista della n° 20 (2) 1996, della “Sociedad Colombiana de Orquideologia”, a pag. 159-162 da notizia di questa nuova specie con le descrizioni dettagliate di Luer.
Secondo i canoni della botanica, la presentazione è fatta in latino “Planta mediocris, flore mediocri, sepali dorsalis et petaliumque apicibus minime clavellatis, synsepalo punctato anguste elliptico, labello oblongo truncato microscopice verrucoso-denticulato distinguitur.” seguita da una più particolareggiata, in lingua inglese.
Di seguito si commenta con questo tono: “Questo taxon ha ben poche caratteristiche che lo supportano a livello specifico, ma nessuna altra specie è nota nella bassa quota della foresta Amazzonica colombiana. E’ stata raccolta lì nel 1937 dal Dott. Jany Renz.”….. “Restrepia metae indistinguibile vegetativamente da altre specie di medie dimensioni ed i fiori sono di media grandezza. Il sinsepalo è strettamente ellittico e diffusamente coperto da puntini minuti. La caratteristica più distintiva sono gli apici, marcatamente clavato, quello del sepalo dorsale, e solo leggermente ispessiti quelli dei petali. Tranne per le dimensioni più piccole, il sinisepalo stretto ed il labello oblungo sono simili a quelli di R. guttulata”.

Penso di poter capire che l’unico motivo che ha indotto Luer ad assegnare un nuovo nome a questa specie, al di la delle piccole varianti morfologiche, sia la sua vita in “solitudine” nelle basse quote della foresta Amazzonica della Colombia. Un po’ poco, ma tant è: ubi major minor cessat.

Ancora sul genere Restrepia