Laelia anceps var. ‘delicata, – Collezione Guido De Vidi
Laelia anceps Lindley 1835
Sottogenere Laelia
SEZIONE: Podolaelia
Sinonimi: Amalia anceps (Lindl.) Heynh. 1846; Amalias anceps [Lindley] Hoffmannsegg 1842; Bletia anceps [Lindley] Rchb.f 1863; Cattleya anceps [Lindley] Beer 1854; Laelia barkeriana Knowles & Westc. 1837;
Dimensione dei fiori: da 6.25 a 10 cm.
Descrizione
Specie epifita di medie dimensioni a portamento cespitoso endemica in Messico e più raramente in Honduras; si trova a un’altitudine di 500-1500 metri. Pseudobulbi ovati-oblunghi, compressi, spigoli acuti, appiattiti ai lati con 1 o raramente 2 foglie apicali,coriacee, oblunghe-lanceolate. Dall’apice degli pseudobulbi (autunno – primavera) spuntano lunghi steli fiorali (da 60 a 120 cm.) con infiorescenze inguainate e distiche. I fiori fragranti(4 o 5) sono color lavanda pallido con labello rosso intenso e nella parte centrale giallo / rosso a strisce.
Note storiche
Il genere Laelia è stato istituito nel 1931 da John Lindley, in “Genera and Species of Orchidaceous Plants”. Inizialmente il genere Laelia comprendeva due specie: Laelia grandiflora e Laelia autumnalis.
Nel 1835 il vivaio inglese Loddiges & Sons importa nuove piante, che Lindley descrive nel Botanical Register come Laelia anceps. Fra le righe della descrizione, Lindley commenta: “This plant is equal in beauty to any of the Cattleyas.”La ritengo un’opinione non condivisibile, ma in quel frangente così la pensava Lindley.
Laelia anceps, vista la sua facilità di coltivazione è considerata l’orchidea ideale del “principiante”. Cresce rapidamente e fiorisce regolarmente con fiori spettacolari ma, a causa di queste sue peculiarità è spesso considerata banale nelle collezioni.
A dire il vero, per molto tempo, anch’io ho relegato questa specie fra le piante della mia collezione, per così dire “trascurate” ed è così che inspiegabilmente ha cominciato a mostrare segni di crisi – pseudobulbi secchi, sviluppo stentato ed altri segni di sofferenza – al punto da richiamare più attenzione e più amore.
Laelia anceps raggruppa un grande numero di forme diverse, dalla forma alba a tutte le variazioni di colore, e le strutture del fiore.
A tal riguardo la storia racconta molti aneddoti, tipo l’asta del 1884, nella quale una varietà di Laelia anceps importata in Inghilterra da Frederick Sander, quasi bianco puro ad eccezione di un disco giallo sul labello e poche righe viola sulla parte interna dei lobi del labello, fu acquistata dal signor BS Williams per 30 ghinee, nominata in seguito: Laelia anceps var. williamsii.
Molti sono gli articoli legati ai consigli di coltivazione di questa specie, fra tutti mi piace ricordare la citazione di M.L. Kienast-Zolly, apparsa nel Gardens Chronicle del1887 che descrive le condizioni della specie nel suo habitat.
“Questa orchidea è sempre incontrata ai confini della foresta vergine, cresce sui tronchi degli alberi esposti a un sole potente e vento, spesso aggrappata alla roccia ..durante la stagione delle piogge, da maggio ad ottobre, le piante sono quotidianamente inzuppate … e sono completamente bagnate durante la notte, (al mattino) un vento forte e fresco proveniente dalle vette più alte comincia ad asciugare le piante, opera che il sole cocente completa, (poi) la tempesta quotidiana le inzuppa da capo …in queste condizioni, Laelia anceps cresce con straordinario vigore, ed i fiori si formano verso la fine di ottobre o novembre, proprio quando gli pseudobulbi arrivano al loro sviluppo perfetto.
Verso la fine di febbraio, nuove radici spuntano dalla base degli pseudobulbi …la pioggia è fine, quasi come nebbia …questa pioggia è troppo debole per saturare le piante.”
Le temperature che Laelia anceps accetta (e gode!) Sono estreme. Da minime invernali di 2 ° C e massime estive di 36 ° C.
Ciao Guido bellissima!
Anche da renato sono in fiore, ha due esemplari con una 10na di fiori cadauno e varie divisioni.
Ho notato che ci sono due varietà di fiore, stesso colore e “profumo” ma una specie ha i petali più larghi dell’altra e il profumo tarda ad arrivare rispetto alla prima.
Mi spiace di non poterla coltivare nella mia serra tropicale.
Ciao Guido credo che il testo della citazione ottocentesca sia la chiave di volta per una perfetta coltivazione di questa pianta. Ho visto che ci sono nei vari vivai una decina di varietà tutte belle dalle sfumature diverse, chissà se anche il profumo varia!
Alberto
Molto bella!!