Archivio mensile:Giugno 2012

Nidema ottonis

Nidema ottonis (Rchb. f.) Britton & Millsp., Bahama Fl. 94. 1920
Basionimo: Epidendrum ottonis Rchb. . f, Hamburger Garten-Blumenzeitung 14: 213-214. 1858.
Specie inusuale, poco presente nelle collezioni, ma la sua leggiadria giustifica ampiamente un angolino in serra.
Nidema ottonis è endemica nelle isole Bahamas, Cuba, Repubblica Dominicana, Haiti, Giamaica, Puerto Rico, Trinidad & Tobago, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Guyana, Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia. Pianta di piccole dimensioni, desidera il clima caldo umido delle foreste tropicali e si può trovare ad altitudini che vanno dal livello del mare fino a 1000 metri.
Fiorisce in tarda primavera – inizio estate, producendo piccoli fiori bianchi e profumati, su infiorescenze erette lunghe circa 4 centimetri, più corte delle foglie e spuntano all’apice di esili pseudobulbi ovali.

Genere Nidema:
Nidema – Britton & Millsp. 1920.
SOTTOFAMIGLIA: Epidendroideae.
TRIBU’: Epidendreae
SOTTOTRIBU’: Laeliinae.
Genere composto da 2 specie, il nome deriva dall’anagramma di un genere similare (Dinema).
Nidema ottonis (Rchb. f.) Britton & Millsp. 1920.
Nidema boothii (Lindl.) Schltr. 1922.

Nelle foto:
N. ottonis che è anche la specie tipo del genere.
Il nome è stato dato in ricordo di Otto Beyrodt, Direttore del Giardino Botanico di Berlino nel 19° secolo.

Sinonimi:
Encyclia ottonis (Rchb. f.) Pabst 1972; Epidendrum ottonis Rchb. f. 1858; Nidema boothii var australis Schlechter 1923; Nidema ottonis var. triandrum Schltr. 1922
Nome popolare, orchidea fata.

Coltivazione:
Cresce bene sia su zattera appesa, che su piccoli vasi con substrato misto di sfagno, fibre, o bark sminuzzato. E’ importante mantenere sempre umido il letto su cui la pianta sviluppa le sue radici. La luce dell’ambiente deve essere filtrata al 60%, la temperatura in estate può anche superare i 30 gradi ed in inverno le minime possono scendere per qualche periodo al di sotto dei 12 gradi. Fertilizzazioni regolari seppur in piccole dosi.

Primo giorno di vita

Il primo giorno di vita merita di essere incorniciato per tutti, anche per le papere del Rio Parnasso… sono nate ieri ed esserci riuscite è stato un vero miracolo.
Eravamo in febbraio, e la mamma papera stava già covando la prima nidiata in un posto sicuro – proprio davanti a casa mia, ma una notte, il cane di grossa stazza dei vicini le fece visita e nella collutazione lei rimase gravemente ferita.
Per due giorni il nido rimase senza la sua mamma a covare e tutto finì, lei ebbe la forza di nascondersi rimanendo immobile fra i cespugli, quando la ritrovai era praticamente distrutta: ferite e ossa spezzate. Ce la fece miracolsamente a guarire e recuperò talmente bene, a tal punto da rimettersi in piena forma per ritentare l’avventura della vita: trovò un posto più sicuro… lungo la riva del Rio Parnasso, depose 7 uova ed ora ecco la vita…sei su sette!!!

Dendrobium aphyllum sin. pierardii

Dendrobium aphyllum (Roxb.) CECFisch.
Specie molto diffusa, si trova nella parte meridionale, centrale e nord-est dell’India, attraverso il Nepal, Bhutan, Birmania (Myanmar), Cina, Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam e Malesia peninsulare.

Pianta epifita, a volte litofita, a sviluppo cespitoso, vive nelle foreste di latifoglie da 100 a 1600 metri di altitudine, sui rami degli alberi ed anche su rocce calcaree. Spesso nelle collezioni è conosciuta anche con il sinonimo botanico: Dendrobium pierardii.

Dendrobium aphyllum è presente in molte collezioni amatoriali. E’ di facile coltivazione. Per i suoi lunghi pseudobulbi penduli è consigliabile appendere le piante in cestelli o su zattere di sughero.
D. aphyllum produce lunghi fusti (pseudobulbi) da 40 a 200 cm, che si spogliano nel periodo di riposo e si riempiono di numerosi fiori profumati color rosa pallido, durante la primavera.

Curiosità sul nome di specie
Come capita di frequente nel mondo della tassonomia, nemmeno questa specie è esente da confusioni sul suo nome.
Dendrobium aphyllum è stato scoperto da William Roxburgh nel sud dell’India e descritto nel suo libro “Plants of the Coast of Coromandel” nel 1795, con il nome Limodorum aphyllum.
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Love and War

E’ quasi un mese che ho iniziato i rinvasi e le divisioni delle migliaia di piante della mia collezione di orchidee. Ormai sono a metà dell’opera, spero di ultimare le operazioni prima della fine del mese. Oggi pomeriggio, durante le operazioni, ascoltando questa canzone di Neil Young “Love And War” mi son detto – porca vacca… proprio amore e guerra… e le orchidee stavano a guardare. Nient’altro da dirvi, il brano è troppo bello, ecco il video ed il testo del brano:

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Cattleya warneri var. aquinada ‘CAMANI’

Ricordo che l’amico Antonio Camani, un giorno mi portò una piccola divisione di una Cattleya della sua collezione, conservo ancora il cartellino con data 1992, forse è quella di arrivo della pianta madre nella sua serra – tienila tu, mi disse, dovrebbe essere C. warneri – in questi giorni, la divisione di allora mi sta regalando la splendida fioritura della foto.
La piccola pianta era effettivamente C. warneri e con quelle sfumature scure su petali e sepali, la definirei “var. aquinada”, il nome di questo cultivar non può che essere dedicato ad Antonio: Cattleya warneri var. aquinada ‘CAMANI’

Cattleya warneri T. Moore ex Warner 1862

Cattleya warneri, è stata illustrata da Robert Warner e descritta da T. Moore nel 1862 (Thomas Moore 1821-1887 – botanico inglese, curatore del “Garden of the Apothecaries Company at Chelsea, 1848-1887.
E’una delle più belle Cattleya unifoliate brasiliane.
Si trova a sud-est degli stati, Minas Gerais, Rio de Janeiro, Espírito Santo e Bahia. Le piante vivono nelle zone umide dei fiumi, come “Rio Doce”, crescono ad altitudini da 200 fino a 300 m.

La Cattleya di giugno
Quando la maggior parte dei fiori delle Cattleya a fioritura primaverile cominciano a svanire e il sole estivo illumina la serra molte più ore al giorno, ecco che esplodono le fioriture color lavanda della bella Cattleya warneri , i fiori sono molto simili a quelli della sua sorella brasiliana a fioritura autunnale, Cattleya labiata. Se non fosse per il diverso periodo di fioritura, i fiori potrebbero facilmente essere scambiati fra loro. C. labiata e C. warneri, le due principali specie di Cattleya brasiliane a fiore grande hanno sempre creato problemi alla botanica ed alla tassonomia, addiritura ancor prima che la Cattleya warneri fosse stata scoperta.
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