Nella foto a sinistra, disegno tratto da Reichenbachia – Frederick Sander, specie tipo del genere: Thunia alba, (Lindi.) Rchb. f.(1852) Syn. T. marshalliana Rchb.f.(1877)
Il nome del genere Thunia è stato dato in onore del conte von Thun Hohenstein di Tetschin, Boemia.
Prima, le specie erano incluse nel genere Phaius, effettivamente i fiori si assomigliano, ma ci sono differenze critiche. Ci sono circa 6 specie riconosciute valide.
La specie tipo è Thunia alba.
Thunia alba, ha un’ampia distribuzione in India nello Sri Lanka, fino a Myanmar, alla Cina, Tailandia e Malesia. Si trova nelle zone montane inferiori, a circa 600 – 1000 metri di altitudine, in boschi umidi e ombrosi, come terrestre o semi-epifita.
Sinonimi: Phaius albus Lindl. 1828; Phaius bensoniae Benth. 1881; Phaius niveus Hemsl. 1882; Thunia nivalis (Hemsl.) Rchb.f. 1888. Thunia marshalliana, Phaius marshallianus, Phajus marshallianus.
Le piante appartenenti a questo genere non hanno pseudobulbi, ma producono steli o canne carnose, lunghe da 30 a 90 centimetri, dotate di guaine fino diventare vere foglie nella parte alta degli steli, lunghe circa 20 cm. I fiori grandi, si formano su un racemo pendulo, e sono di colore bianco puro. Il labello è bianco nella metà basale, con cinque chiglie o creste, e una grande area sulla metà apicale, che va da arancione alla base al giallo nella parte anteriore. Le venature sono di colore arancione con un leggere sfumature marrone/viola.
Le specie del genere Thunia sono molto resistenti. Vanno coltivate in vaso e sistemate in ambiente ventilato con luce filtrata. Il composto può variare in funzione della disponibilità di reperimento in loco, comunque si deve creare una miscela vaporosa, terriccio di foglie, terriccio fibroso, sabbia, corteccia e fertilizzante biologico liofilizzato. La temperatura minima consigliata di mantenimento invernale è di 4-10 gradi centigradi. Dopo la fioritura e appena il fogliame comincia ad ingiallire (Autunno), per favorire il periodo di riposo, sistemare la pianta in un luogo fresco e asciutto. Il periodo di riposo durerà tutto l’inverno, fino a primavera). E’ consigliabile il rinvaso annuale. Rinvasare appena compare una nuova crescita in primavera, pochissima acqua fino a quando si formano le nuove radici, quindi annaffiature regolari. I nuovi germogli sono molto sensibili alle marcescenze causate dall’acqua delle bagnature. Durante la fase dello sviluppo è bene intensificare le concimazioni, siano esse, biologiche o chimiche.
Piante mal coltivate produrranno stelo lungo, e raramente fiori. Ciò può essere causato da troppa acqua, calore al momento sbagliato, e mancanza di lungo riposo asciutto durante l’inverno. Completato lo sviluppo dei nuovi getti e prima della comparsa dei boccioli dei fiori, cessare le bagnature fogliari e sostituirle con regolari immersioni del vaso: durante la fase di sviluppo assicurarsi che la pianta sia in posizione luminosa e soleggiata.
Le piante possono essere facilmente propagate tagliando gli steli degli anni precedenti in pezzi di circa 15 cm. I pezzi andranno sistemati in un letto di sfagno in attesa dei nuovi germogli.
Qualche nota sulla tassonomia della specie
La foto a sinistra mostra i fiori di una pianta cartellinata come Thunia marshallianaRchb.f.(1877).
Come capita spesso nel mondo della botanica, anche questa specie presenta il suo dilemma tassonomico: qual’è il suo nome corretto?
La descrizione più recente risale al 1877, nella quale la specie in esame è classificata con il nome Thunia marshalliana in onore di Marshall, appassionato orchidofilo del fine i800, ma l’opinione generale tra i botanici, propende per accettare come nome di spoecie, Thunia alba, cioè quello assegnato nella descrizione del 1852.
Foto a sinistra mostra una pianta cartellinata comeThunia alba (Lindl.) Rchb. f. 1852
Tuttavia, confrontando le diverse illustrazioni, si possono notare delle lievi differenze, non tali però da fare due taxa separati. In sintesi si nota il labello più corto in T. marshalhana, mentre la sua peluria è più lunga e numerosa. Spesso viene citata la differenza di colore delle chiglie e delle venature del labello, ma tutte le descrizioni dei colori non sono costanti su questo punto, si evidenzia altresì che è una specie molto variabile.
Approfondimenti
Il genere: specie ed ibridi
Le uniche specie presenti nelle coltivazioni sono: Thunia alba, Thunia bensoniae, Thunia majorensis, Thunia marshalliana, Thunia venosa e Thunia winniana. Fra tutte, quelle più popolari fra i collezionisti sono: Thunia alba e Thunia marshalliana
A tutto il 1998 risultano prodotti questi ibridi primari:
Thunia Veitchiana, incrocio fatto nel 1885 (Thunia bensoniae x Thunia marshalliana); Thunia. Gattonensis, incrocio fatto nel 1917 (Thunia majorensis x Thunia winniana); Thu. Wrigleyana , parenti sconosciuti.
Il genere
Famiglia: Orchidaceae
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Arethuseae.
Sottotribù: Coelogyninae
Genere: Thunia
Il genere Thunia raggruppa circa 6 specie simpodiali epifite ed anche terrestri, endemiche in Birmania, Tailandia, sud della Cina e dell’India. Una volta le specie erano incluse nel genere Phaius, effettivamente si può riscontrare qualche somiglianza dei fiori, ma successivamente sono state riscontrate varie differenze tanto da indurre i botanici a dar vita ad un nuovo genere. In aggiunta va sottolineato che le specie di questo genere mostrano soltanto delle piccole differenze fra loro, al punto che qualche tassonomista ne considera alcune “con-specifiche” (un termine usato per descrivere gli individui che appartengono alla stessa specie). Le piante formano gruppi di canne/fusti frondosi eretti e biennali (il fusto vecchio di un anno funge da alimentatore di quello nuovo), che terminano con gruppi vistosi di fiori bianchi con il labello che va dal giallo chiaro all’arancione, simili a quelli delle Coelogyne. Le piante possono raggiungere altezze comprese da 40 a 100 cm. Le foglie ellittico-lanceolate dei nuovi fusti sono grigio-verdi, dopo la fioritura ingialliscono e cadono durante l’anno. I fusti vecchi sono solitamente spogli e di colore grigio argento.
Come si è già scritto, il ciclo vegetativo dei fusti è “biennale”, durante il primo anno la canna/fusto è in sviluppo attivo e fiorisce alla conclusione del periodo della sua crescita. Il secondo anno, perse le relative foglie, serve come bacino idrico per alimentare la nuova vegetazione. Con la maturazione e la fioritura del nuovo fusto, quello vecchio esaurisce tutta la sua energia ed allora raggrinzisce e muore.
La specie:
Thunia alba (Lindl.) Rchb. f. 1852
Luogo di bublicazione: Bot. Zeitung (Berlin) 10:764. 1852
Sinonimi: Phaius albus Lindl. 1828 (basionimo); Phaius bensoniae Benth. 1881; Phaius niveus Hemsl. 1882; Thunia nivalis (Hemsl.) Rchb.f. 1888
Thunia alba è conosciuta comunemente come l’orchidea bambù. Essa vive sia come epifita, che come terricola ed anche litofita. E’ endemica nell’Himalaya occidentale, in Cina, in Assam India, nell’Himalaya orientale, nel Nepal, nel Bhutan, nel Sikkim, isole di Andaman, Myanamar ex Birmania, in Tailandia, in Malesia e nel Vietnam.
Thunia alba ha grandi fiori color biancho puro con il labello tubolare è tinto di giallo sulla parte interna – assomiglia a quello delle Cattleya con i bordi fimbriati. Gli pseudobulbi (fusti o canne) sono prolungati (40-60 cm.), trapuntati, eretti e si formano alla base di quelli vecchi. Hanno grandi foglie plicate che possono essere increspate, allineate, ellittico-lanceolate, sessili ed affusolate verso l’apice.
Le infiorescenze della Thunia alba si formano all’apice dei nuovi pseudobulbi, generalmente in tarda primavera inizio estate, e producono da 5 a 10 fiori avvolti da brattee floreali a forma di “uova-oblunghe”, attaccati lungo lo stelo e spesso non aperti completamente.
Coltivazione
Thunia alba vive bene in ambienti ombrosi e su piccoli vasi con substrato tipico delle orchidee terricole: bark, torba di sfagno, perlite e sabbia calcarea.
E’ una delle specie più ostiche per quanto riguarda il periodo secco, che deve essere assoluto nella sua fase di riposo.
Per poter intervenire in modo corretto è utile conoscere che questa specie:
– Inizia la sua fase vegetativa alla fine dell’inverno (emisfero nord), con la formazione di una nuova vegetazione che spunta dalla base dello pseudobulbo vecchio.
– La nuova vegetazione si sviluppa e giunge a maturazione assumendo nutrimento ed acqua dal vecchio pseudobulbo.
– A fioritura avvenuta, inizia il periodo di stabilizzazione vegetativa (utile a far maturare eventuali capsule seminali fecondate), che si conclude a tardo autunno.
– A tardo autunno inizia la fase di pre-riposo del nuovo pseudobulbo che si manifesta con la caduta delle sue foglie
– A spogliazione terminata inizia il periodo di riposo della pianta durante il quale vanno eliminate del tutto le bagnature (effettuare solo delle sporadiche nebulizzazioni nella fase finale del riposo, per evitare un’eccessiva disidratazione del fusto), collocandola in una postazione fresca e asciutta fino a fine inverno.
– Iniziare le bagnature e le fertilizzazioni quando il nuovo fusto ha quasi raggiunto la maturazione e continuare con generosità fino al momento della spogliazione.
– Se si effettuano bagnature durante il riposo, le sue radici marciscono.
Solamente questo comportamento rigido manterrà in vita la pianta e garantirà le sue deliziose fioriture.