“Monteporzio – Panorama 2” di Croberto68 – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.
Il 27 Aprile 2015 usciva questo post su MPC
Il giorno dopo giungeva puntualmente, in risposta, la mail di un appassionato orchidofilo laziale. Su sua autorizzazione pubblico la sua mail e le mie osservazioni.
Il 28/04/2015 19:47, Luca di Mattia ha scritto:
Caro Guido
È da molto tempo che non ti scrivo pur seguendo sempre il blog.
Non ho un resoconto fotografico ma posso riassumerti un po’ il mio punto di vista sulla mostra e sulle difficoltà di avere una mostra di livello al centro-sud.
È stata leggermente inferiore agli anni scorsi, ma forse era naturale per due motivi.
Primo, si è svolta il weekend successivo all’EOC di Londra e quindi qualche espositore estero non ha partecipato (Peruflora, Akerne ad esempio), o ha portato piante non di primissimo livello.
Secondo, la regione Lazio, magari giustamente, ha imposto il rilascio dello scontrino con Iva al 10% e anche questo non ha aiutato.
Consideriamo poi che i produttori italiani già sono pochi, in più Franco Bianco ha chiuso l’attività e Pozzi non scende più sotto l’Emilia Romagna!!!!
Il livello delle piante esposte è stato discreto, ma devi considerare che solo 2 associazioni espongono a MPC, quella laziale (di cui faccio parte io) e quella meridionale che ha meritatamente vinto una medaglia d’argento per lo stand.
Ció nonostante rimane sempre la mostra in Italia con più espositori, forse qualcosa vorrà dire.
In fondo questo è un po’ lo specchio di quanto avviene nell’orchidofilia italiana e l’AIO ne è la riprova.
La rivista dell’associazione è indietro di oltre un anno (ultimo numero stampato secondo semestre 2013, arrivato nel Gennaio 2015!!!! La rivista dell’AOS é mensile e consultabile on line, del livello degli articoli meglio non parlarne.
Nelle mostre l’AIO premia piante e stand di hobbisti e professionali allo stesso modo, Germania e AOS tanto per fare due esempi distinguono le due categorie.
Sono però le associazioni quelle che dimostrano al pubblico che si può coltivare in casa o in piccole serre, andrebbero sostenute e incentivate anche oltre i loro meriti. E lo sa bene chi, come te o Alberto Ghedin, quasi da soli riuscite ad allestire stand che giustificano una mostra intera.
Forse senza due fuoriclasse così anche le mostre di Pordenone, Spercenigo, Schio, Bussolengo ecc. sarebbero state di ben più basso livello.
Ma tant’è, non tutti possono giocare con Messi o Ronaldo in squadra e noi giochiamo con quello che abbiamo.
Concludo sottolineando che coltivare in grosse città è più difficile che in campagna. Ho conosciuto a Londra all’EOC uno di vicino Ancona che ha 700 dendrobium, di cui almeno 500 specie botaniche. Quindi quasi metà di quelli che esistono in natura ! Ha peró una serra di 80 mq, la mia è di 8. A Roma metà delle persone che conosco neanche vive in 80 mq!!!
Quindi pur rispettando il tuo punto di vista, penso che il prossimo anno potresti accordarti con qualche volontario che potrà fare un resoconto fotografico, con cui confezionerai un bell’articolo per il blog.
Così ci aiuterai e indirettamente aiuterai tutta l’orchidofilia italiana, a cui senza dubbio hai contribuito e contribuisci come nessun altro.
Con simpatia come sempre.
Luca Di Mattia
Lunedì 4 Maggio, rispondo alla mail di Luca.
Ciao Luca, leggo solo ora la tua mail, bella e molto “centrata”. Ho scritto quel post su orchids perchè non riuscivo a capire quel sostanziale silenzio del web, così come ho scritto, mentre anni fa era tutto un proliferare di commenti, foto, gruppi che si trovavano ecc. ecc. Sono sempre stato un po’ critico con il format MPC, soprattutto perchè non vedevo mai emergere l’aspetto amatoriale di gruppo, ma in buona sostanza ho sempre guardato con attenzione a questo evento. Comunque le tue analisi sono condivisibili e le condivido in toto, anche sul passaggio AIO. Sono anni che mi spendo per rilanciarla, senza mai chiedere nulla in termini di “potere” gestionale, leggi cariche, ma nonostante tutto, vedo che attorno ad essa volano più falchi, o gufi, come va di moda dire, che colombe, e come dici tu: ma tant’è!
Ti ringrazio per le tue parole di stima, mi piacerebbe pubblicarla la tua mail, ovviamenete con la tua autorizzazione e con le osservazioni che ti invio.
Ciao, ancora grazie.
Guido.