Epidendrum radicans

018Epidendrum radicans Pav. ex Lindl., 1831.

Eccolo qua, quel banalissimo “Epidendrum, forse radicans ‘Red Flower’, considerata l’orchidea dei “poveri”, nel senso che essendo di facile e poco costoso reperimento, se la possono permettere tutti senza dover sborsare troppi denari, ma questo succedeva quando le orchidee erano affare per ricchi sfondati, ora le cose sono un po’ cambiate. Questa specie è nota anche come “orchidea crocifisso” per la forma a croce del labello.

Curiosità
Tante storie ha da raccontarvi questa specie, ad esempio è stata una delle prime specie ad esssere usata dall’uomo per ibridazione artificiale: Epidendrum radicans x Sophronitis coccinea = Epiphronitis veitchii.
Piccola orchidea molto famosa è uno dei primi ibridi ottenuti dall’incrocio fra generi diversi. Fu creata nel 1890 da John Seden, collaboratore della James Veicht & Sons, azienda vivaistica inglese, la prima a cimentarsi nell’impollinazione, e nell’ibridazione delle orchidee.
Alcune fonti riportano come genitore di Epiphronitis veitchtii, Epidendrum ibaguense, specie la cui distinzione da E. radicans, verte soprattutto sulla diversità della struttura radicale: la prima specie produce radici basali, mentre la seconda lungo tutto il fusto. Entrambe, a differenza di E. secundum, E. fulgens, E. puniceoluteum, e E. cinnabarinum appartenenti allo stesso sottogenere (Amphiglotium) presentano i fiori resupinati (labello rivolto verso il basso).
Pare che Epidendrum radicans non produce alcuna ricompensa alimentare agli insetti pronubi: inganna le farfalle che visitano i suoi fiori, perchè questi assomigliano ad altri di famiglie vegetali diverse, che invece sono più generosi!

Notizie
Epidendrum radicans è nativo in vari paesi dell’America Centrale, Puerto Rico, Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Venezuela e Colombia, dove cresce strettamente terricola (geofita) oppure litofita in spazi liberi tra erbe e rocce, spesso lungo i bordi delle strade o nelle foreste pluviali montane tra i 1000-2000 metri sul livello del mare.
Tale è la facilità di adattabiliotà di E. radicans, che prospera abbondantemente anche in habitat antropizzati, dove l’attività dell’uomo modifica i luoghi ad esempio con la creazione di nuove strade.
E’ interessante e ancora non del tutto condivisa la modalità con cui E. radicans attira gli insetti impollinatori (farfalle). E’ stato verificato che, mentre le piante producono nettare extra-floreale (si ipotizza quale strumento per attirare le formiche come protezione contro gli animali erbivori (Fisher e Zimmerman 1988), non producano alcun nettare floreale.
Come mai, in assenza di alcuna ricompensa per gli impollinatori, i fiori sono ancora visitati da farfalle. Si ritiene (Bierzychudek 1981) è che queste orchidee utilizzino il mimetismo per ingannare l’impollinatore. La teoria, per altro ogetto di critiche, trae motivazione dal fatto che l’habitat dove vive Epidendrum radicans sia lo stesso di Asclepias curassavica e Lantana Camara, due specie appartenenti ad altra famiglia vegetale, ma con i fiori morfologicamente simili, da ciò si immagina che i fiori di Epidendrum radicans imitino altri fiori che offrono nettare, ingannando così l’impollinatore.
A discapito di questa teoria, la ricerca ha dimostrato che i fiori di E. radicans non sono maggiormente impollinati più di quanto non avvenga laddove cresce da solo.
Pertanto rimane sfuggente il vero e proprio meccanismo dell’impollinazione di questa specie: l’inganno può essere un ipotesi compatibile anche se è improbabile che il mimetismo, nella definizione biologica della parola sia la strategia applicata.

Descrizione
Come gli altri membri del sottogenere Amphiglotium, E. radicans presenta un portamento pseudo monopodiale: produce uno stelo verticale coperto da guaine basali e foglie distiche. Il fusto non mostra il gonfiore tipico degli pseudobulbi di molte specie simpodiali. Tuttavia, E. radicans è in realtà una specie simpodiale: il peduncolo della infiorescenza, ben coperto per la maggior parte della sua lunghezza da sottili guaine, è terminale, non laterale. Le nuove vegetazioni (di solito) spuntano vicino alla base del vecchio, anche se E. radicans e tutti gli altri del sottogenere, producono keiki dalle vecchie infiorescenze. I fiori si formano alla fine di un lungo peduncolo, e hanno il labello trilobato, i tre lobi sono profondamente frangiati o lacerati. Come E. ibaguense, (ma a differenza di E. secundum, E. fulgens, E. puniceoluteum, e E. cinnabarinum) i fiori di E. radicans sono resupinati (labello verso il basso). E. radicans può produrre fiori di varie tonalità, dal color lavanda, al rosso, arancione o giallo.

Ciao! Che ne pensi?